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Se uno possa ricevere l'ordine sacro dopo il matrimonio
Supplemento
Questione 53
Articolo 4
SEMBRA che non si possa ricevere l'ordine sacro dopo il matrimonio. Infatti:
1. Il legame più forte pregiudica quello più debole. Ora, il vincolo spirituale è più forte di quello carnale. Perciò se uno sposato riceve gli ordini, pregiudica i diritti della moglie, in modo che questa non può esigere più debito coniugale: poiché l'ordine è un vincolo spirituale, il matrimonio invece è un vincolo carnale.
Sembra quindi che uno, dopo consumato il matrimonio, non possa ricevere gli ordini sacri.
2. Dopo consumato il matrimonio un coniuge non può far voto di castità senza il consenso dell'altro. Ma l'ordine sacro implica codesto voto. Dunque, se uno sposato ricevesse l'ordine sacro contro la volontà della moglie, costringerebbe quest'ultima a conservare la castità: non potendo essa risposarsi "vivente il marito".
3. A detta dell'Apostolo, uno sposato non può attendere alla preghiera per un certo tempo, senza il consenso della moglie. Ora, presso gli Orientali i chierici ordinati sono tenuti a osservare la continenza nel tempo che devono attendere ai loro ministeri. Perciò essi neppure possono essere ordinati senza il consenso delle mogli. Molto meno quindi presso i Latini.
4. Marito e moglie hanno pari doveri. Ora, un prete greco, morta la moglie, non può sposarne un'altra. Quindi neppure la moglie dopo la morte del marito. Ma a questa non si può togliere il diritto di risposarsi per un atto del suo primo marito. Perciò un uomo non può ricevere gli ordini dopo il matrimonio.
5. Tanto il matrimonio è incompatibile con l'ordine, quanto questo con quello. Ma l'ordine che uno ha ricevuto impedisce il matrimonio. Dunque il matrimonio impedisce l'ordine.
IN CONTRARIO: 1. I religiosi sono tenuti alla castità come i chierici negli ordini maggiori. Ora, uno sposato col consenso, o dopo la morte della moglie, può entrare in religione. Dunque può anche ricevere gli ordini.
2. Dopo il matrimonio uno può rendersi schiavo di un uomo. Quindi può anche rendersi servo di Dio con l'ordinazione.
RISPONDO: Il matrimonio non impedisce di ricevere gli ordini sacri. Se uno sposato infatti riceve gli ordini sacri anche contro la volontà della moglie, tuttavia riceve il carattere dell'ordine: però gli è proibito di esercitarlo. Se invece si è fatto ordinare col consenso della moglie, o dopo la sua morte, riceve l'ordine e la facoltà di esercitarlo.
SOLUZIONE DELLE DIFFICOLTÀ: 1. Il vincolo dell'ordine scioglie il vincolo del matrimonio rispettivamente al debito coniugale, che è incompatibile col matrimonio: poiché chi riceve l'ordine non può chiedere il debito coniugale. Non lo scioglie invece dal lato della comparte: poiché l'ordinato è tenuto a rendere il debito coniugale, se non può indurre la moglie alla castità perfetta.
2. Se uno sposato si fa ordinare sciente e consenziente la moglie, quest'ultima è tenuta alla castità perpetua: ma non è tenuta a entrare in religione, se non teme per la propria castità, per il fatto che il marito ha emesso i voti solenni. È diverso il caso se il marito ha emesso i voti semplici. - Se invece costui si è fatto ordinare senza il suo consenso, allora non è tenuta, perché il fatto non può pregiudicare i suoi diritti.
3. Sebbene alcuni pensino il contrario, è opinione più probabile che anche i Greci non possano ricevere gli ordini senza il consenso delle loro mogli. Perché queste, almeno nel tempo in cui essi attendono ai loro ministeri, non possono esigere il debito coniugale, di cui non possono essere defraudate a norma di legge, se i mariti si son fatti ordinare contro la loro volontà, o a loro insaputa.
4. Presso i Greci quando una sposa consente all'ordinazione del marito, si obbliga a non sposare in perpetuo nessun altro: poiché altrimenti il simbolismo del matrimonio, che deve apparire soprattutto nel matrimonio del sacerdote, verrebbe compromesso. Se invece uno si fa ordinare senza il consenso della moglie, questa non è tenuta a quella norma.
5. Mentre il matrimonio viene causato dal nostro consenso, l'ordine sacro viene causato da un sacramento determinato da Dio. Ecco perché il matrimonio può essere reso nullo dall'ordine che lo precede, mentre l'ordine non può esser reso nullo dal matrimonio precedente: poiché l'efficacia dei sacramenti è infallibile, mentre gli atti umani possono essere impediti.
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