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Se le varie specie di sacrilegi si distinguano in base alla distinzione delle cose sacre
Secunda pars secundae partis
Quaestio 99
Articulus 3
[43227] IIª-IIae q. 99 a. 3 arg. 1 Ad tertium sic proceditur. Videtur quod species sacrilegii non distinguantur secundum res sacras. Materialis enim diversitas non diversificat speciem, si sit eadem ratio formalis. Sed in violatione quarumcumque rerum sacrarum videtur esse eadem ratio formalis peccati, et quod non sit diversitas nisi materialis. Ergo per hoc non diversificantur sacrilegii species.
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Seconda parte della seconda parte
Questione 99
Articolo 3
[43227] IIª-IIae q. 99 a. 3 arg. 1
SEMBRA che le varie specie di sacrilegi non si distinguano in base alla distinzione delle cose sacre. Infatti:
1. Una diversità materiale non dà una diversità di specie, se unica è la ragione formale. Ma nella violazione di qualsiasi cosa sacra unica e identica è la ragione formale del peccato, e per il resto non c'è che una diversità materiale. Quest'ultima, dunque non basta per distinguere varie specie di sacrilegio.
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[43228] IIª-IIae q. 99 a. 3 arg. 2 Praeterea, non videtur esse possibile quod aliqua sint eiusdem speciei, et tamen specie differant. Sed homicidium et furtum et illicitus concubitus sunt diversae species peccatorum. Ergo non possunt convenire in una specie sacrilegii. Et ita videtur quod sacrilegii species distinguantur secundum diversas species aliorum peccatorum, et non secundum diversitatem rerum sacrarum.
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[43228] IIª-IIae q. 99 a. 3 arg. 2
2. Non sembra possibile che alcune cose siano della medesima specie, e tuttavia differiscano specificamente. Ora, l'omicidio, il furto e l'accoppiamento illecito sono specie diverse di peccati. Dunque non possono coincidere in un'unica specie di sacrilegio. E quindi sembra che le varie specie di sacrilegio si distinguano secondo le varie specie dei peccati che abbracciano, e non secondo la diversità delle cose sacre.
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[43229] IIª-IIae q. 99 a. 3 arg. 3 Praeterea, inter res sacras connumerantur etiam personae sacrae. Si ergo una species sacrilegii esset qua violatur persona sacra, sequeretur quod omne peccatum quod persona sacra committit esset sacrilegium, quia per quodlibet peccatum violatur persona peccantis. Non ergo species sacrilegii accipiuntur secundum res sacras.
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[43229] IIª-IIae q. 99 a. 3 arg. 3
3. Tra le cose sacre vengono incluse anche le persone sacre. Perciò se la violazione di una persona sacra fosse una specie di sacrilegio, ne seguirebbe che tutti i peccati commessi da una persona consacrata son sacrilegi: perché qualsiasi peccato viola la persona che lo commette. Dunque le specie di sacrilegio non si desumono dalle cose sacre.
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[43230] IIª-IIae q. 99 a. 3 s. c. Sed contra est quod actus et habitus distinguuntur secundum obiecta. Sed res sacra est obiectum sacrilegii. Ut dictum est. Ergo species sacrilegii distinguuntur secundum differentiam rerum sacrarum.
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[43230] IIª-IIae q. 99 a. 3 s. c.
IN CONTRARIO: Gli atti e gli abiti si distinguono secondo gli oggetti. Ma oggetto del sacrilegio, come abbiamo visto sopra, sono le cose sacre. Dunque le specie del sacrilegio si distinguono secondo la differenza delle cose sacre.
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[43231] IIª-IIae q. 99 a. 3 co. Respondeo dicendum quod, sicut dictum est, peccatum sacrilegii in hoc consistit quod aliquis irreverenter se habet ad rem sacram. Debetur autem reverentia rei sacrae ratione sanctitatis. Et ideo secundum diversam rationem sanctitatis rerum sacrarum quibus irreverentia exhibetur, necesse est quod sacrilegii species distinguantur, et tanto sacrilegium est gravius quanto res sacra in quam peccatur maiorem obtinet sanctitatem. Attribuitur autem sanctitas et personis sacris, idest divino cultui dedicatis, et locis sacris, et rebus quibusdam aliis sacris. Sanctitas autem loci ordinatur ad sanctitatem hominis, qui in loco sacro cultum exhibet Deo, dicitur enim II Machab. V, non propter locum gentem, sed propter gentem dominus locum elegit. Et ideo gravius peccatum est sacrilegium quo peccatur contra personam sacram quam quo peccatur contra locum sacrum. Sunt tamen in utraque sacrilegii specie diversi gradus, secundum differentiam personarum et locorum sacrorum. Similiter etiam et tertia species sacrilegii, quae circa alias res sacras committitur, diversos habet gradus, secundum differentiam sacrarum rerum. Inter quas summum locum obtinent ipsa sacramenta, quibus homo sanctificatur, quorum praecipuum est Eucharistiae sacramentum, quod continet ipsum Christum. Et ideo sacrilegium quod contra hoc sacramentum committitur gravissimum est inter omnia. Post sacramenta autem, secundum locum tenent vasa consecrata ad sacramentorum susceptionem; et ipsae imagines sacrae, et sanctorum reliquiae, in quibus quodammodo ipsae personae sanctorum venerantur vel dehonorantur. Deinde ea quae pertinent ad ornatum Ecclesiae et ministrorum. Deinde ea quae sunt deputata ad sustentationem ministrorum, sive sint mobilia sive immobilia. Quicumque autem contra quodcumque praedictorum peccat, crimen sacrilegii incurrit.
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[43231] IIª-IIae q. 99 a. 3 co.
RISPONDO: Abbiamo già detto che il peccato di sacrilegio consiste nel mancare di rispetto verso una cosa sacra. Ora, alle cose sacre il rispetto è dovuto a motivo della loro santità. Perciò secondo i diversi aspetti che la santità delle cose sacre presenta, bisogna distinguere le varie specie di sacrilegi: e un sacrilegio è tanto più grave quanto maggiore è la santità della cosa contro la quale si pecca.
Ora, la santità viene attribuita sia alle persone sacre, cioè dedicate al culto divino, sia ai luoghi sacri, sia ad altre cose sacre. Ebbene, la santità del luogo è ordinata alla santità delle persone che in esso esercitano il culto verso Dio, come si legge nella Scrittura: "Dio non si è scelto un popolo per il tempio, ma un tempio per amore di quel popolo". Perciò è più grave il sacrilegio commesso contro una persona sacra, di quello commesso contro un luogo sacro. Tuttavia nell'una o nell'altra specie di sacrilegio ci sono diversi gradi secondo la differenza delle persone e dei luoghi.
Anche la terza specie di sacrilegio, cioè la violazione delle cose sacre, presenta gradi diversi, secondo la differenza delle cose sacre. Tra queste occupano il primo posto i sacramenti che servono a santificare gli uomini: e il principale dei sacramenti è il sacramento dell'Eucarestia, il quale contiene Cristo medesimo. E quindi il sacrilegio commesso contro questo sacramento è il più grave di tutti. - Subito dopo i sacramenti vengono i vasi sacri, consacrati per raccogliere i sacramenti; quindi le immagini sacre e le reliquie dei santi, nelle quali in qualche modo vengono onorate o disonorate le persone stesse dei santi. Poi vengono gli oggetti decorativi della chiesa e i paramenti dei ministri del culto. E finalmente i beni, mobili e immobili destinati al sostentamento dei ministri. Però chiunque pecca contro una delle cose suddette commette un peccato di sacrilegio.
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[43232] IIª-IIae q. 99 a. 3 ad 1 Ad primum ergo dicendum quod non est in omnibus praedictis eadem ratio sanctitatis. Et ideo differentia sacrarum rerum non solum est differentia materialis, sed formalis.
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[43232] IIª-IIae q. 99 a. 3 ad 1
SOLUZIONE DELLE DIFFICOLTÀ: 1. La santità che si riscontra in tutte le cose suddette si presenta sotto aspetti diversi. Perciò la distinzione esistente tra le cose sacre non è soltanto materiale, bensì formale.
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[43233] IIª-IIae q. 99 a. 3 ad 2 Ad secundum dicendum quod nihil prohibet aliqua duo secundum aliquid esse unius speciei, et secundum aliud diversarum, sicut Socrates et Plato conveniunt in specie animalis, differunt autem in specie colorati, si unus sit albus et alius niger. Et similiter etiam possibile est aliqua duo peccata differre specie secundum materiales actus, convenire autem in specie secundum unam rationem formalem sacrilegii, puta si quis sanctimonialem violaverit verberando, vel concumbendo.
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[43233] IIª-IIae q. 99 a. 3 ad 2
2. Niente impedisce che due cose sotto un certo aspetto appartengano a una medesima specie, e sotto un altro appartengano a specie diverse: se Socrate, p. es., è bianco, e Platone è negro, convengono entrambi nell'animalità, ma differiscono nella specie del colore. Così è possibile che due peccati differiscano specificamente per la materia di cui si occupano i loro atti, ma coincidano nell'unica ragione formale di sacrilegio: picchiare una monaca, p. es., è sacrilegio come fornicare con essa.
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[43234] IIª-IIae q. 99 a. 3 ad 3 Ad tertium dicendum quod omne peccatum quod sacra persona committit, materialiter quidem et quasi per accidens est sacrilegium, unde Hieronymus dicit quod nugae in ore sacerdotis sacrilegium sunt vel blasphemia. Formaliter autem et proprie illud solum peccatum sacrae personae sacrilegium est quod agitur directe contra eius sanctitatem, puta si virgo Deo dicata fornicetur; et eadem ratio est in aliis.
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[43234] IIª-IIae q. 99 a. 3 ad 3
3. Qualsiasi peccato commesso da una persona sacra è materialmente, e in qualche modo indirettamente, sacrilegio: ecco perché S. Girolamo afferma, che "le barzellette in bocca a un sacerdote son sacrilegio, o bestemmia". Formalmente però e propriamente sono sacrilegi solo quei peccati di una persona sacra che vengono compiuti direttamente contro la sua consacrazione; nel caso, p. es., che una vergine consacrata a Dio commetta una fornicazione; e lo stesso si dica per altri peccati.
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