VI. La Chiesa domestica
[1655] Cristo ha voluto nascere e crescere in seno
alla Santa Famiglia di Giuseppe e di Maria. La Chiesa non è altro che la
«famiglia di Dio». Fin dalle sue origini, il nucleo della Chiesa era spesso
costituito da coloro che, insieme con tutta la loro famiglia, erano divenuti
credenti . Allorché si convertivano, desideravano che anche tutta la loro
famiglia fosse salvata . Queste famiglie divenute credenti erano piccole isole
di vita cristiana in un mondo incredulo.
[1656] Ai nostri giorni, in un mondo spesso estraneo
e persino ostile alla fede, le famiglie credenti sono di fondamentale
importanza, come focolari di fede viva e irradiante. È per questo motivo che il
Concilio Vaticano II, usando un’antica espressione, chiama la famiglia
«Ecclesia domestica» Chiesa domestica . È in seno alla famiglia che «i genitori
devono essere per i loro figli, con la parola e con l’esempio, i primi
annunciatori della fede, e secondare la vocazione propria di ognuno, e quella
sacra in modo speciale» .
[1657] È qui che si esercita in maniera privilegiata
il sacerdozio battesimale del
padre di famiglia, della madre, dei figli, di tutti i membri della famiglia,
«con la partecipazione ai sacramenti, con la preghiera e il ringraziamento, con
la testimonianza di una vita santa, con l’abnegazione e l’operosa carità» . Il
focolare è così la prima scuola di vita cristiana e «una scuola di umanità più
ricca» . È qui che si apprende la fatica e la gioia del lavoro, l’amore
fraterno, il perdono generoso, sempre rinnovato, e soprattutto il culto divino
attraverso la preghiera e l’offerta della propria vita.
[1658] Bisogna
anche ricordare alcune persone che, a causa delle condizioni concrete in cui
devono vivere - e spesso senza averlo voluto - sono particolarmente vicine al
cuore di Gesù e meritano quindi affetto e premurosa sollecitudine da parte
della Chiesa e in modo speciale dei pastori: il gran numero di persone
celibi. Molte di loro restano senza famiglia umana, spesso a causa
delle condizioni di povertà. Ve ne sono di quelle che vivono la loro situazione
nello spirito delle Beatitudini, servendo Dio e il prossimo in maniera
esemplare. A tutte loro bisogna aprire le porte dei focolari, «Chiese
domestiche», e della grande famiglia che è la Chiesa. «Nessuno è privo della
famiglia in questo mondo: la Chiesa è casa e famiglia per tutti, specialmente
per quanti sono «affaticati e oppressi» (Mt 11,28)» .