Articolo 7: IL SACRAMENTO DEL
MATRIMONIO
Introduzione
[1601] «Il patto matrimoniale con cui l’uomo e la
donna stabiliscono tra loro la comunità di tutta la vita, per sua natura
ordinata al bene dei coniugi e alla procreazione e educazione della prole, tra
i battezzati è stato elevato da Cristo Signore alla dignità di sacramento» .
I. Il matrimonio nel disegno di Dio
II. La celebrazione del Matrimonio
IV. Gli effetti del sacramento del Matrimonio
V. I beni e le esigenze dell’amore coniugale
In sintesi
[1659] San Paolo dice:
«Voi, mariti, amate le vostre mogli, come Cristo ha
amato
[1660] L’alleanza
matrimoniale, mediante la quale un uomo e una donna costituiscono fra loro
un’intima comunione di vita e di amore, è stata fondata e dotata di sue proprie
leggi dal Creatore. Per sua natura è ordinata al bene dei coniugi così come
alla generazione e all’educazione della prole. Tra battezzati essa è stata
elevata da Cristo Signore alla dignità di sacramento .
[1661] Il sacramento del
Matrimonio è segno dell’unione di Cristo e della Chiesa. Esso dona agli sposi
la grazia di amarsi con l’amore con cui Cristo ha amato la sua Chiesa; la grazia
del sacramento perfeziona così l’amore umano dei coniugi, consolida la loro
unità indissolubile e li santifica nel cammino della vita eterna .
[1662] Il matrimonio si
fonda sul consenso dei contraenti, cioè sulla volontà di donarsi mutuamente e
definitivamente, allo scopo di vivere un’alleanza d’amore fedele e fecondo.
[1663] Poiché il
matrimonio stabilisce i coniugi in uno stato pubblico di vita nella Chiesa, è
opportuno che la sua celebrazione sia pubblica, inserita in una celebrazione
liturgica, alla presenza del sacerdote (o del testimone qualificato della
Chiesa), dei testimoni e dell’assemblea dei fedeli.
[1664] L’unità,
l’indissolubilità e l’apertura alla fecondità sono essenziali al matrimonio. La
poligamia è incompatibile con l’unità del matrimonio; il divorzio separa ciò
che Dio ha unito; il rifiuto della fecondità priva la vita coniugale del suo
«preziosissimo dono», il figlio .
[1665] Il nuovo
matrimonio dei divorziati, mentre è ancora vivo il coniuge legittimo,
contravviene al disegno e alla Legge di Dio insegnati da Cristo. Costoro non
sono separati dalla Chiesa, ma non possono accedere
alla Comunione eucaristica. Vivranno la loro vita cristiana particolarmente educando i loro figli nella fede.
[1666] Il focolare
cristiano è il luogo in cui i figli ricevono il primo annuncio della fede. Ecco
perché la casa familiare è chiamata a buon diritto «