Sup, 66

Terza parte e Supplemento > I Sacramenti > Il matrimonio > Problemi annessi al matrimonio: la bigamia e l'irregolarità che ne deriva


Supplemento
Questione 66
Proemio

Veniamo ora a considerare la bigamia e l'irregolarità che ne deriva.
Sull'argomento si pongono cinque quesiti:

1. Se la bigamia che consiste nell'avere successivamente due mogli implichi un'irregolarità;
2. Se contragga irregolarità chi in maniera simultanea o successiva ha avuto due mogli, l'una legittima e l'altra illegittima;
3. Se si contragga irregolarità per il fatto che uno sposa una donna non vergine;
4. Se la bigamia sia eliminata dal battesimo;
5. Se sia lecito dispensare in caso di bigamia.



Terza Parte e Supplemento > I Sacramenti > Il matrimonio > Problemi annessi al matrimonio: la bigamia e l'irregolarità che ne deriva > Se la bigamia che consiste nell'avere successivamente due mogli implichi un'irregolarità


Supplemento
Questione 66
Articolo 1

SEMBRA che la bigamia che consiste nell'avere successivamente due mogli non implichi un'irregolarità. Infatti:
1. Pluralità e unità seguono l'ente. Ecco perché un ente e un non ente non costituiscono nessuna pluralità. Ora, per colui che ha avuto due mogli, ma successivamente, mentre esisteva l'una non esisteva l'altra. Dunque per questo egli non cessa di essere marito di una sola moglie, qualità questa che l'Apostolo esige, per non essere esclusi dall'episcopato.

2. Mostra maggiore incontinenza chi commette fornicazione con parecchie donne, che colui il quale successivamente ha più mogli. Ma nel primo caso uno non diviene irregolare. Quindi neppure nel secondo.

3. Se la bigamia causa l'irregolarità, ciò si deve o a motivo del sacramento, o a motivo della copula carnale. Ma non è a motivo nel primo: perché allora quando uno dopo il consenso matrimoniale perde la moglie per morte, prima di consumare il matrimonio, e ne sposa un'altra, dovrebbe essere irregolare; il che invece è contro il decreto di Innocenzo III. E neppure è a motivo della seconda: perché allora dovrebbe essere irregolare anche chi ha commesso fornicazione con più donne; il che è falso. Dunque in nessun modo la bigamia causa l'irregolarità.

RISPONDO: Col sacramento dell'ordine si diventa ministri dei sacramenti; ora, chi amministra i sacramenti agli altri, non deve avere nessun difetto rispetto ai sacramenti. Ma un tale difetto interviene, quando il significato di qualche sacramento viene menomato. Ora, il sacramento del matrimonio sta a rappresentare l'unione di Cristo con la Chiesa, che è unione di uno con una. Perciò alla perfetta significazione del sacramento si richiede che il marito sia lo sposo di una sola donna, e che questa sia moglie di un solo marito. Ecco perché la bigamia, che ciò impedisce, provoca l'irregolarità.
E ci sono quattro tipi di bigamia. Il primo consiste nell'avere successivamente più mogli legittime. Il secondo nell'avere insieme più mogli, di cui una legittima e le altre illegittime. Il terzo consiste nell'avere successivamente una legittima e una seconda illegittima. Il quarto nel prendere per moglie una vedova. E a tutti e quattro è annessa l'irregolarità.
Inoltre viene addotto un secondo motivo. In coloro che ricevono il sacramento dell'ordine deve apparire la massima spiritualità; sia perché amministrano cose spirituali, cioè i sacramenti, sia perché insegnano cose spirituali, e devono occuparsi di esse. Essendo quindi la concupiscenza la cosa più incompatibile con la spiritualità, poiché in essa "l'uomo diviene del tutto carnale", in costoro non deve apparire nessun segno di una concupiscenza persistente. Ciò invece appare nei bigami, i quali non si sono accontentati di una sola moglie. — Tuttavia il primo motivo è migliore.

SOLUZIONE DELLE DIFFICOLTÀ: 1. La pluralità simultanea delle mogli è una pluralità assoluta. Perciò è del tutto incompatibile col simbolismo del sacramento. E per questo distrugge il sacramento stesso. — Invece avere più mogli successivamente costituisce una pluralità secundum quid. Ecco perché ciò non distrugge la significazione del sacramento: e non compromette il sacramento nella sua sostanza, ma solo nella sua perfezione; la quale è richiesta in coloro che sono i dispensatori dei sacramenti.

2. I fornicatori danno segni di una concupiscenza più grave, ma non di una concupiscenza così persistente: poiché con la fornicazione non si stabilisce un legame perpetuo. — Inoltre non si produce così una menomazione del sacramento.

3. La bigamia causa l'irregolarità perché elimina il perfetto simbolismo del sacramento, che si riscontra nell'unione degli animi, espressa con il consenso, e finalmente nell'unione dei corpi. Ecco perché a costituire l'irregolarità si richiede la bigamia in tutte e due le forme di unione. Perciò la decretale di Innocenzo III infirma quanto dice il testo delle Sentenze, cioè che il solo consenso matrimoniale a parole basta a produrre l'irregolarità.



Terza Parte e Supplemento > I Sacramenti > Il matrimonio > Problemi annessi al matrimonio: la bigamia e l'irregolarità che ne deriva > Se contragga irregolarità chi successivamente, o in maniera simultanea ha avuto due mogli, di cui una legittima e l'altra illegittima


Supplemento
Questione 66
Articolo 2

SEMBRA che non contragga irregolarità chi successivamente o in maniera simultanea ha avuto due mogli, di cui una legittima e l'altra illegittima. Infatti:
1. Dove non c'è sacramento non può esserci una menomazione del sacramento. Ora, quando uno contrae un'unione illegittima non si ha nessun sacramento: perché codesta unione non significa l'unione di Cristo con la Chiesa. Perciò siccome l'irregolarità non accompagna la bigamia che per una menomazione del sacramento, è chiaro che l'irregolarità non può accompagnare codesto tipo di bigamia.

2. Chi ha rapporti coniugali con la moglie illegittima commette fornicazione, se non è sposato regolarmente, oppure adulterio, in caso contrario. Ma la divisione della propria carne mediante la fornicazione o l'adulterio non produce irregolarità. Quindi neppure il suddetto tipo di bigamia.

3. Può capitare che uno, prima di aver rapporti carnali con la donna che ha sposato in maniera legale, si sposi di fatto e si accoppi con un'altra, sia dopo la morte della prima, sia mentre essa vive. Ebbene, costui è sposo di più mogli, una legittima e l'altra illegittima, e tuttavia non è irregolare, perché non ha diviso tra più mogli la propria carne. Perciò con la bigamia del tipo suddetto non si contrae irregolarità.

RISPONDO: Negli ultimi due tipi di bigamia si contrae irregolarità; perché, sebbene uno dei due matrimoni non sia sacramento, somiglia però al sacramento. Ecco perché questi due tipi di bigamia sono secondari, mentre il primo è primo e principale, nel causare l'irregolarità.

SOLUZIONE DELLE DIFFICOLTÀ: 1. Sebbene l'unione illegittima non sia un sacramento, ne ha però una certa somiglianza; che invece non si riscontra nella fornicazione e nell'adulterio. Perciò le due cose non sono paragonabili.

2. È così risolta anche la seconda difficoltà.

3. Nel caso suddetto l'uomo non è considerato bigamo, perché il primo matrimonio era rimasto privo della sua perfetta significazione. Però se in forza di una sentenza ecclesiastica egli fosse costretto a tornare con la prima moglie e a renderle il debito coniugale, diverrebbe subito irregolare: perché a causare l'irregolarità non è il peccato, ma l'imperfetta significazione sacramentale.



Terza Parte e Supplemento > I Sacramenti > Il matrimonio > Problemi annessi al matrimonio: la bigamia e l'irregolarità che ne deriva > Se si contragga irregolarità per il fatto che uno sposa una donna non vergine


Supplemento
Questione 66
Articolo 3

SEMBRA che non si contragga irregolarità per il fatto che uno sposa una donna non vergine. Infatti:
1. Uno è più danneggiato dal proprio difetto che da quello altrui. Ora, se lo sposo non è vergine non diviene irregolare per questo. Molto meno quindi può diventarlo se non è vergine la sua moglie.

2. Può capitare che uno, dopo aver deflorato una donna, la prenda per moglie. Ora, non sembra che costui diventi irregolare: perché né lui né la moglie hanno diviso la propria carne con altri. E tuttavia l'uomo sposa una donna violata. Perciò codesto tipo di bigamia non causa irregolarità.

3. Nessuno può contrarre irregolarità per un fatto involontario. Ma talora l'uomo sposa involontariamente una donna non vergine: cioè quando la crede vergine e la trova corrotta nel consumare il matrimonio. Dunque codesto tipo di bigamia non causa irregolarità.

4. La corruzione che segue il matrimonio è più vergognosa di quella che lo precede. Ora, se dopo aver consumato il matrimonio, la moglie ha rapporti sessuali con un altro, suo marito non diventa irregolare: altrimenti verrebbe punito per il peccato della moglie. E può capitare che le renda il debito coniugale dopo aver conosciuto il fatto, prima che sia stata accusata e condannata per adulterio. Perciò sembra che codesto tipo di bigamia non causi l'irregolarità.

IN CONTRARIO: S. Gregorio ha scritto: "Ti comandiamo di non far mai ordinazioni illecite, escludendo dagli ordini i bigami, o coloro che presero in sposa una moglie non vergine, chi è analfabeta, chi è menomato in qualche parte del corpo, chi è sottoposto alla penitenza pubblica e chi è tenuto a soddisfare funzioni nuziali o particolari obbligazioni del proprio stato".

RISPONDO: Nell'unione tra Cristo e la Chiesa l'unità è da entrambe le parti. Perciò la divisione della carne è una menomazione del sacramento, sia che si riscontri dalla parte del marito, sia che si riscontri dalla parte della moglie. C'è però questa differenza: da parte dell'uomo si richiede che non abbia avuto altre mogli, non che sia vergine; invece da parte della moglie si richiede inoltre la verginità.
Di ciò i Decretisti portano questa ragione: che il vescovo significa la Chiesa militante, di cui prende cura, e nella quale ci sono molte sozzure; la sposa invece significa Cristo, il quale era vergine. Ecco perché la verginità si richiederebbe da parte della sposa e non dello sposo, nell'elevazione di un uomo all'episcopato. — Ma questa ragione è espressamente contraria alle parole dell'Apostolo: "Mariti, amate le vostre mogli come Cristo ama la Chiesa". Da esse risulta che la moglie sta a significare la Chiesa e il marito Cristo. C'è poi l'altra affermazione: "Il marito è il capo della donna, come Cristo lo è della Chiesa".
Perciò altri spiegano che lo sposo rappresenta Cristo, e la sposa rappresenta la Chiesa trionfante, nella quale non c'è nessuna macchia. Ora, Cristo prima ha avuto quasi come concubina la sinagoga. E quindi non deroga alla perfezione del simbolismo sacramentale il fatto che lo sposo l'abbia avuta anche lui.
Ma questa spiegazione è sommamente assurda. Perché come era unica la fede degli antichi e dei moderni, così unica è la Chiesa. Perciò quelli che servivano Dio al tempo della sinagoga, appartenevano alla unità della Chiesa nella quale lo serviamo anche noi. — Inoltre ciò è contro l'espresso insegnamento di Geremia, di Ezechiele e di Osea, che parlano dello sposalizio della sinagoga. Essa quindi non era concubina, ma sposa. — Di più, secondo tale spiegazione la fornicazione sarebbe il segno sacramentale di tale unione: il che è assurdo. Piuttosto fu la gentilità ad essere così violata dal demonio mediante l'idolatria, prima che fosse sposata a Cristo nella fede della Chiesa.
Si deve perciò rispondere che l'irregolarità deriva dalla menomazione del simbolismo sacramentale. Ora, la corruzione carnale fuori del matrimonio, e anteriore ad esso, non produce nessuna menomazione in tale simbolismo dalla parte del coniuge corrotto, bensì da quella dell'altro coniuge; perché l'atto di chi contrae matrimonio ha per oggetto l'altro coniuge e non se stesso; tanto è vero che viene specificato dal termine, il quale, rispetto a codesto atto, è come materia del sacramento. Cosicché, se la donna potesse ricevere gli ordini, come l'uomo diventa irregolare perché sposa una moglie corrotta, e non perché non è vergine lui; la donna sarebbe irregolare perché sposa un uomo corrotto, e non perché lei è corrotta; a meno che non fosse stata corrotta in un matrimonio precedente.

SOLUZIONE DELLE DIFFICOLTÀ: 1. È così risolta anche la prima difficoltà.

2. Nella soluzione di codesto caso ci sono varie opinioni. La più probabile è che costui non sia irregolare; perché non ha diviso la sua carne con più donne.

3. L'irregolarità non è un castigo, ma un difetto del simbolismo sacramentale. Perciò non è necessario che la bigamia sia volontaria per produrre l'irregolarità. Quindi chi sposa una donna che crede vergine diventa irregolare nel consumare con lei il matrimonio.

4. Se la moglie commette adulterio dopo il matrimonio, il marito non diviene irregolare, se non rendendole il debito dopo quell'atto: altrimenti in nessun modo la corruzione della moglie ricade sull'atto matrimoniale del marito. E anche se questi viene obbligato, o da un tribunale, o dalla propria coscienza a rendere il debito alla moglie che lo chiede, prima che essa venga condannata per adulterio, diviene irregolare. Tuttavia in proposito ci sono varie opinioni: ma quella esposta è la più probabile; perché qui non è in discussione il peccato, ma la sola significazione sacramentale.



Terza Parte e Supplemento > I Sacramenti > Il matrimonio > Problemi annessi al matrimonio: la bigamia e l'irregolarità che ne deriva > Se la bigamia sia eliminata dal battesimo


Supplemento
Questione 66
Articolo 4

SEMBRA che la bigamia sia eliminata dal battesimo. Infatti:
1. S. Girolamo ha scritto che se uno prima del battesimo aveva più mogli, oppure ne ebbe una prima e una dopo, non è bigamo. Dunque la bigamia viene eliminata dal battesimo.

2. Chi fa il più fa anche il meno. Ora, il battesimo elimina tutti i peccati, che sono ben più gravi dell'irregolarità. Quindi esso toglie l'irregolarità dovuta alla bigamia.

3. Il battesimo cancella ogni castigo proveniente dai nostri atti. Ma l'irregolarità della bigamia è appunto un castigo del genere. Dunque...

4. Il bigamo è irregolare perché non rappresenta Cristo in modo perfetto. Ma il battesimo rende perfettamente conformi a Cristo. Quindi con esso tale irregolarità viene sanata.

5. I sacramenti della nuova legge sono più efficaci della legge antica. Ora, i sacramenti dell'antica legge sanavano le irregolarità, come dice il Maestro all'inizio di questo Libro [IV], Perciò anche il battesimo, che è il sacramento più efficace della nuova legge, elimina l'irregolarità contratta con la bigamia.

IN CONTRARIO: 1. S. Agostino scrive: "Hanno capito meglio coloro i quali ritengono che non si possa ordinare neppure colui che ha avuto una seconda moglie da catecumeno o da pagano: perché la difficoltà nasce dal simbolismo sacramentale, e non dal peccato".

2. Inoltre egli afferma, che "se una donna è stata violata da catecumena o da pagana, dopo il battesimo non può prendere il velo tra le vergini di Dio", Quindi per lo stesso motivo neppure il bigamo può essere ordinato dopo il battesimo.

RISPONDO: Il battesimo cancella i peccati, ma non scioglie il matrimonio. Perciò, siccome l'irregolarità segue dal matrimonio, non può essere eliminata dal battesimo, come insegna S. Agostino.

SOLUZIONE DELLE DIFFICOLTÀ: 1. In questo caso l'opinione di S. Girolamo viene respinta: a meno che non si voglia prendere nel senso che in tal caso la dispensa è più facile.

2. Non sempre è vero che quanto fa il più possa fare anche il meno, a meno che esso non sia ordinato a tale effetto. E proprio nel caso indicato il principio non vale: perché il battesimo non è ordinato a sanare l'irregolarità.

3. Ciò si deve intendere per le pene da infliggersi in conseguenza dei peccati attuali, non per quelle già inflitte. Infatti col battesimo uno non ricupera la verginità. E neppure può ricuperare l'indivisione della propria carne.

4. Il battesimo rende conformi a Cristo quanto alla virtù dell'anima, non già quanto alle condizioni della carne, richieste per la verginità o per la monogamia.

5. Le suddette irregolarità derivano da cause leggere e non permanenti. Perciò potevano essere eliminate anche da quei sacramenti. —Inoltre questi erano a ciò ordinati. Il battesimo invece non è ordinato a questo.



Terza Parte e Supplemento > I Sacramenti > Il matrimonio > Problemi annessi al matrimonio: la bigamia e l'irregolarità che ne deriva > Se dispensare un bigamo sia cosa lecita


Supplemento
Questione 66
Articolo 5

SEMBRA che non sia cosa lecita dispensare un bigamo. Infatti:
1. Nei canoni si legge: "Non è lecito dispensare quei chierici che per quanto potevano si sono uniti in matrimonio con altre donne dopo le prime nozze, perché sono da considerarsi bigami".

2. Non è lecito dispensare contro una legge divina. Ora, quanto è detto nei canoni appartiene alla legge di Dio. Perciò, siccome l'Apostolo nella Scrittura canonica afferma: "Bisogna che il vescovo sia marito di una sola moglie", non sembra che in questo si possa dispensare.

3. Nessuno può dispensare in ciò che è essenziale ai sacramenti. Ma l'assenza di irregolarità è essenziale al sacramento dell'ordine: perché verrebbe a mancare la significazione, che è essenziale al sacramento. Quindi in questo non si può dispensare.

4. Ciò che è stato fatto ragionevolmente non si può ragionevolmente mutare. Perciò, se è ragionevole dispensare un bigamo, è irragionevole che alla bigamia sia stata annessa un'irregolarità. Il che è inammissibile.

IN CONTRARIO: 1. Il Papa Lucio [II?] diede questa dispensa al vescovo di Palermo, che aveva avuto due mogli.

2. Il Papa Martino a afferma: "Il lettore che sposasse una vedova rimanga lettore, e, se è necessario, sia promosso al suddiaconato; mai però a un ordine superiore. Lo stesso si dica, se ha avuto due mogli . Perciò il bigamo può essere dispensato almeno fino al suddiaconato.

RISPONDO: L'irregolarità annessa alla bigamia non è di diritto naturale, ma di diritto positivo, E neppure è tra le cose essenziali dell'ordine sacro che uno non abbia avuto due mogli: il che è reso evidente dal fatto che se un bigamo accede agli ordini, ne riceve il carattere. Perciò da tale irregolarità il Papa può dispensare totalmente; mentre il vescovo può farlo fino agli ordini minori. Alcuni anzi dicono che può farlo fino a quelli maggiori con coloro che s'impegnano a servire Dio nella vita religiosa, per impedire il girovagare dei religiosi.

SOLUZIONE DELLE DIFFICOLTÀ: 1. Quella decretale sta a dimostrare che la difficoltà di dispensare coloro che contrassero unioni illegittime è uguale a quella che s'incontra per i matrimoni legittimi: non già che il Papa non abbia assolutamente con essi la facoltà di dispensare.

2. Ciò è vero per le norme di legge naturale e per le cose essenziali ai sacramenti e alla fede: ma quanto alle altre disposizioni che sono d'istituzione apostolica, la Chiesa può ora dispensare con l'autorità di chi ne detiene il primato, perché essa anche adesso ha lo stesso potere d'istituire e di abrogare che aveva allora.

3. È essenziale al sacramento non qualsiasi significazione, ma quella soltanto che indica il compito specifico del sacramento. Ora, codesta significazione non viene menomata dall'irregolarità.

4. Nei casi particolari si possono riscontrare dei motivi che non si addicono ugualmente a tutti, data la loro diversità. Perciò è ragionevole quanto è stato stabilito universalmente, considerando ciò che capita nella maggior parte dei casi, ma si può anche ragionevolmente accantonarlo con la dispensa in casi determinati.

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