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Se il matrimonio sia un tipo di unione
Supplemento
Questione 44
Articolo 1
SEMBRA che il matrimonio non sia un'unione. Infatti:
1. Il vincolo che unisce è distinto dall'unione medesima, come la causa è distinta dall'effetto. Ora, il matrimonio è un vincolo che unisce i coniugi. Dunque non è un'unione.
2. Tutti i sacramenti sono segni sensibili. Ma nessuna relazione è un accidente sensibile. Perciò il matrimonio, essendo un sacramento, non è una relazione. E quindi non è un'unione.
3. L'unione è una relazione di equivalenza, come l'uguaglianza. Ora, come nota Avicenna, la relazione di uguaglianza non è identica numericamente in ciascuno dei termini che si confrontano. E quindi non è unica l'unione. Perciò, se il matrimonio fosse un tipo di unione, tra i coniugi ci sarebbe una pluralità di matrimoni.
IN CONTRARIO: 1. La relazione consiste nel riferimento di una cosa a un'altra. Ma dal matrimonio scaturiscono tali riferimenti; il marito infatti è tale in rapporto alla moglie, e viceversa. Dunque il matrimonio è nel genere della relazione. E altro non può essere che un'unione.
2. Per fare di due esseri una cosa sola si richiede un'unione. Ora, ciò avviene nel matrimonio, poiché nella Genesi si legge: "E saranno due in una sola carne". Perciò il matrimonio è un tipo di unione.
RISPONDO: Unione implica l'idea di adunare, o di unificare. Cosicché dovunque si riscontra l'unificazione di più cose abbiamo un'unione. Ora, le cose che sono ordinate a un dato scopo, sono come unite in ordine ad esso: molti uomini, p. es., si adunano per formare un solo esercito, o un solo commercio: cosicché si chiamano commilitoni o consoci. Perciò, siccome dal matrimonio alcuni sono ordinati a un'unica generazione ed educazione della prole; nonché a un'unica vita domestica, è evidente che nel matrimonio esiste un'unione per la quale uno si dice marito e l'altra moglie. E tale unione è il matrimonio, per il fatto che è ordinata a un unico scopo. Invece l'unione dei corpi e dei cuori è la conseguenza immediata del matrimonio stesso.
SOLUZIONE DELLE DIFFICOLTÀ: 1. Il matrimonio è un vincolo che unisce, non come causa efficiente, ma come causa formale. E quindi non è detto che debba distinguersi dall'unione [coniugale].
2. Sebbene la relazione stessa non sia un accidente sensibile, tuttavia le cause di essa possono essere percepibili dai sensi. E in un sacramento non si richiede che sia sensibile ciò che ne costituisce la res et sacramentum; tale è infatti l'unione coniugale nel matrimonio. Invece le parole che esprimono il consenso, e che formano il segno sacramentale e la causa di detta unione, sono percepibili dai sensi.
3. La relazione ha il suo fondamento nella causa che la produce: la somiglianza, p. es., si fonda sulla qualità; e risiede in un soggetto: cioè negli esseri simili, per stare all'esempio. E dall'uno e dall'altro si può desumere l'unità o la diversità della relazione. Quindi siccome nella somiglianza la qualità non è identica numericamente, ma solo specificamente in entrambi i soggetti; e poiché i soggetti sono appunto due, come avviene anche nel rapporto di uguaglianza: l'uguaglianza e la somiglianza sono numericamente distinte nei due soggetti posti in confronto. Ma la relazione che costituisce il matrimonio da una parte è unica per entrambi i contraenti, cioè se si considera la causa di essa, essendo ordinata a un'unica generazione: ma vista nei soggetti contraenti è numericamente plurale. E sotto tale aspetto viene indicata dai termini moglie e marito; invece in quanto è una viene indicata dal termine matrimonio.
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