Terza Parte > Cristo > Modo e ordine del suo concepimento > Se il corpo di Cristo sia stato formato nel primo istante del suo concepimento
Tertia pars
Quaestio 33
Articulus 1
[48262] IIIª q. 33 a. 1 arg. 1 Ad primum sic proceditur. Videtur quod corpus Christi non fuerit formatum in primo instanti conceptionis. Dicitur enim Ioan. II, quadraginta et sex annis aedificatum est templum hoc, quod exponens Augustinus, in IV de Trin., dicit, hic numerus perfectioni dominici corporis aperte congruit. Et in libro octoginta trium quaest. dicit, non absurde quadraginta sex annis dicitur fabricatum esse templum, quod corpus eius figurabat, ut, quot anni fuerunt in fabricatione templi, tot dies fuerint in corporis dominici perfectione. Non ergo in primo instanti conceptionis corpus Christi fuit perfecte formatum.
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Terza parte
Questione 33
Articolo 1
[48262] IIIª q. 33 a. 1 arg. 1
SEMBRA che il corpo di Cristo non sia stato formato nel primo istante del suo concepimento. Infatti:
1. Si legge in S. Giovanni: "Quarantasei anni ci son voluti per fabbricare questo tempio"; e S. Agostino spiega: "Tale numero è chiaramente conforme alla perfezione del corpo del Signore". Egli stesso altrove scrive: "Non senza motivo è scritto che ci vollero quarantasei anni per costruire il Tempio, che era simbolo del corpo del Signore; affinchè, quanti furono gli anni impiegati nella costruzione del Tempio, tanti fossero i giorni necessari alla perfetta formazione di quel corpo". Dunque nel primo istante del suo concepimento il corpo di Cristo non fu perfettamente formato.
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[48263] IIIª q. 33 a. 1 arg. 2 Praeterea, ad formationem corporis Christi requirebatur motus localis, quo purissimi sanguines de corpore virginis ad locum congruum generationi pervenirent. Nullum autem corpus potest moveri localiter in instanti, eo quod tempus motus dividitur secundum divisionem mobilis, ut probatur in VI Physic. Ergo corpus Christi non fuit in instanti formatum.
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[48263] IIIª q. 33 a. 1 arg. 2
2. Per la formazione del corpo di Cristo era richiesto un moto locale, con cui il sangue purissimo della Vergine affluisse nel luogo proprio della generazione. Ora, nessun corpo si muove localmente in un istante; perché, come insegna Aristotele, il tempo del moto si divide secondo la divisione del soggetto mobile. Perciò il corpo di Cristo non fu formato in un istante.
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[48264] IIIª q. 33 a. 1 arg. 3 Praeterea, corpus Christi formatum est ex purissimis sanguinibus virginis, ut supra habitum est. Non autem potuit esse materia illa in eodem instanti sanguis et caro, quia sic materia simul fuisset sub duabus formis. Ergo aliud fuit instans in quo ultimo fuit sanguis, et aliud in quo primo fuit caro formata. Sed inter quaelibet duo instantia est tempus medium. Ergo corpus Christi non fuit in instanti formatum, sed per aliquod tempus.
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[48264] IIIª q. 33 a. 1 arg. 3
3. Il corpo di Cristo è stato formato dal purissimo sangue della Vergine, come abbiamo visto. Ora, quella materia non poté essere nello stesso istante sangue e carne; perché in tale ipotesi la materia sarebbe esistita sotto due forme. Perciò l'ultimo istante in cui essa era sangue fu diverso dal primo istante in cui era carne. Ma tra due istanti c'è sempre un tempo intermedio. Dunque il corpo di Cristo non fu formato in un istante, ma durante il decorso di un dato tempo.
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[48265] IIIª q. 33 a. 1 arg. 4 Praeterea, sicut potentia augmentativa requirit determinatum tempus in suo actu, ita etiam virtus generativa, utraque enim est potentia naturalis ad vegetabilem animam pertinens. Sed corpus Christi fuit determinato tempore augmentatum, sicut et aliorum hominum corpora, dicitur enim Luc. II, quod proficiebat aetate et sapientia. Ergo videtur quod, pari ratione, formatio corporis eius, quae pertinet ad vim generativam, non fuerit in instanti, sed determinato tempore quo aliorum hominum corpora formantur.
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[48265] IIIª q. 33 a. 1 arg. 4
4. Come richiede un determinato tempo nel suo atto la facoltà di aumentare, così lo richiede la facoltà di generare: ambedue infatti sono facoltà naturali dell'anima vegetativa. Ora, il corpo di Cristo si sviluppò in un determinato tempo, come il corpo degli altri uomini. Il Vangelo dice infatti di lui che "cresceva in età e in sapienza". Dunque, per lo stesso motivo, SEMBRA che la formazione del suo corpo, la quale appartiene alla facoltà generativa, non sia avvenuta in un istante, ma nel tempo richiesto per tutti gli altri uomini.
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[48266] IIIª q. 33 a. 1 s. c. Sed contra est quod Gregorius dicit, XVIII Moral., Angelo nuntiante, et spiritu adveniente, mox verbum in utero, mox intra uterum verbum caro.
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[48266] IIIª q. 33 a. 1 s. c.
IN CONTRARIO: S. Gregorio afferma: "All'annuncio dell'angelo e con la venuta dello Spirito Santo, subito il Verbo si trovò nel seno, e fatto carne".
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[48267] IIIª q. 33 a. 1 co. Respondeo dicendum quod in conceptione corporis Christi tria est considerare, primo quidem, motum localem sanguinis ad locum generationis; secundo, formationem corporis ex tali materia; tertio, augmentum quo perducitur ad quantitatem perfectam. In quorum medio ratio conceptionis consistit, nam primum est conceptioni praeambulum; tertium autem conceptionem consequitur. Primum autem non potuit esse in instanti, quia hoc est contra ipsam rationem motus localis corporis cuiuscumque, cuius partes successive subintrant locum. Similiter et tertium oportet esse successivum. Tum quia augmentum non est sine motu locali. Tum etiam quia procedit ex virtute animae iam in corpore formato operantis, quae non operatur nisi in tempore. Sed ipsa formatio corporis, in qua principaliter ratio conceptionis consistit, fuit in instanti, duplici ratione. Primo quidem, propter virtutem agentis infinitam, scilicet spiritus sancti, per quem corpus Christi est formatum, ut supra dictum est. Tanto enim aliquod agens citius potest materiam disponere, quanto fuerit maioris virtutis. Unde agens infinitae virtutis potest in instanti materiam disponere ad debitam formam. Secundo, ex parte personae filii, cuius corpus formabatur. Non enim erat congruum ut corpus humanum assumeret nisi formatum. Si autem ante formationem perfectam aliquod tempus conceptionis praecessisset, non posset tota conceptio attribui filio Dei, quae non attribuitur ei nisi ratione assumptionis. Et ideo in primo instanti quo materia adunata pervenit ad locum generationis, fuit perfecte formatum corpus Christi et assumptum. Et per hoc dicitur ipse filius Dei conceptus, quod aliter dici non posset.
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[48267] IIIª q. 33 a. 1 co.
RISPONDO: Nel concepimento del corpo di Cristo vanno considerate tre cose: primo, il flusso locale del sangue verso il luogo della generazione; secondo, la formazione del corpo da tale materia; terzo, l'aumento fino alla quantità perfetta. Il concepimento consiste nel secondo momento: infatti il primo prepara il concepimento, e il terzo lo segue.
La prima fase non poté verificarsi in un istante: perché ciò sarebbe contro la nozione stessa del moto locale, in cui le parti subentrano in un determinato luogo successivamente. — Così pure la terza fase deve attuarsi in maniera successiva: sia perché non ci può essere aumento senza moto locale; sia perché essa è effetto dell'anima che opera nel corpo già formato, e l'anima opera solo nel tempo.
Ma la formazione del corpo, nella quale principalmente consiste il concepimento, avvenne in un istante, e ciò per due ragioni. Primo, per il potere infinito della causa agente, cioè dello Spirito Santo, per opera del quale, come è stato detto sopra, il corpo di Cristo fu formato. Infatti quanto più una causa è efficace, tanto più rapidamente dispone la materia. Per cui la causa che ha potere infinito può in un istante disporre la materia a ricevere la forma.
Secondo, tenuto conto della persona del Figlio, di cui veniva formato il corpo. Infatti non era giusto che assumesse un corpo non formato perfettamente. Ora, se il concepimento avesse preceduto di un certo tempo la perfetta formazione del corpo, non si potrebbe attribuire al Figlio di Dio tutto il concepimento, il quale invece gli viene attribuito in forza dell'assunzione [di un corpo formato]. Perciò nel primo istante in cui la materia si unì nel luogo della generazione, il corpo di Cristo fu perfettamente formato e unito al Verbo. Solo in questo senso, infatti, e non altrimenti, si può dire che il Figlio di Dio fu concepito.
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[48268] IIIª q. 33 a. 1 ad 1 Ad primum ergo dicendum quod verbum Augustini utrobique non refertur ad solam formationem corporis Christi, sed ad formationem simul cum determinato augmento usque ad tempus partus. Unde secundum rationem illius numeri dicitur perfici tempus novem mensium, quo Christus fuit in utero virginis.
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[48268] IIIª q. 33 a. 1 ad 1
SOLUZIONE DELLE DIFFICOLTÀ: 1. Le due spiegazioni di S. Agostino non riguardano soltanto la formazione del corpo di Cristo; ma la formazione e insieme il congrue sviluppo fino al momento del parto. Per cui, secondo il simbolismo di quel numero si dice che viene a completarsi il tempo di nove mesi, durante i quali il Cristo rimase nel seno della Vergine.
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[48269] IIIª q. 33 a. 1 ad 2 Ad secundum dicendum quod motus ille localis non comprehenditur infra ipsam conceptionem, sed est conceptioni praeambulus.
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[48269] IIIª q. 33 a. 1 ad 2
2. Quel movimento locale non è incluso nel concepimento, ma lo precede.
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[48270] IIIª q. 33 a. 1 ad 3 Ad tertium dicendum quod non est assignare ultimum instans in quo materia illa fuit sanguis, sed est assignare ultimum tempus, quod continuatur, nullo interveniente medio, ad primum instans in quo fuit caro Christi formata. Et hoc instans fuit terminus temporis motus localis materiae ad locum generationis.
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[48270] IIIª q. 33 a. 1 ad 3
3. Non si può stabilire l'ultimo istante in cui la materia era sangue; ma si può stabilire il momento ultimo in cui, senza nessun intermediario, essa diventò carne di Cristo formata. E questo istante segnò il termine del movimento della materia verso il luogo della generazione.
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[48271] IIIª q. 33 a. 1 ad 4 Ad quartum dicendum quod augmentum fit per potentiam augmentativam ipsius quod augetur, sed formatio corporis fit per potentiam generativam, non eius qui generatur, sed patris generantis ex semine, in quo operatur vis formativa ab anima patris derivata. Corpus autem Christi non fuit formatum ex semine viri, sicut supra dictum est, sed ex operatione spiritus sancti. Et ideo talis debuit esse formatio ut spiritum sanctum deceret. Sed augmentum corporis Christi fuit factum secundum potentiam augmentativam animae Christi, quae cum sit specie conformis animae nostrae, eodem modo debuit corpus illud augmentari sicut et alia corpora hominum augmentantur, ut ex hoc ostenderetur veritas humanae naturae.
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[48271] IIIª q. 33 a. 1 ad 4
4. L'aumento avviene in forza delle facoltà aumentative di colui che cresce; ma la formazione del corpo è frutto della facoltà generativa, non di chi è generato, bensì del padre che genera mediante il seme, in cui opera la virtù generativa derivante dall'anima del padre. Però il corpo di Cristo non fu formato con seme virile, come abbiamo detto sopra, ma per opera dello Spirito Santo. Lo sviluppo invece del corpo di Cristo avvenne per la facoltà aumentativa dell'anima. Essendo questa specificamente uguale alla nostra anima, quel corpo doveva crescere alla stessa maniera che il corpo degli altri uomini, perché fosse manifesta la realtà della natura assunta.
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