“Chi vive male, ha
il terrore di morire peggio!” recita un vecchio detto popolare, e
calzerebbe benissimo a quei politici,
Tutta una vita passata all’insegna di queste nefaste
battaglie senza alcun ripensamento, potrà dare speranza e conforto al momento
della morte che tutti dovremo affrontare? Allora è meglio eliminare anche quel momento
cruciale “ante-mortem”, per non essere
costretti a riflettere sul perché del nostro vivere. Qui non si tratta di
“morfina o non morfina” perché da sempre si è cercato di alleviare il dolore,
sia da parte dei medici che della Chiesa, qui si
tratta solo di voler offuscare il significato dell’esistenza umana, soprattutto
in quel delicatissimo e decisivo momento che è il passaggio all’altra vita.
Chi ha il potere di decidere se il
bene consiste nell’aiutare a morire piuttosto che a vivere? La
maggioranza? Perché un anziano o un malato,
fosse anche grave, dovrebbero subire una condanna a
morte anzitempo solo perché lo ha deciso la maggioranza? Perché un bambino
che vuole vivere, deve essere soppresso nel grembo della madre, col placet
dello Stato, solo perché lo ha deciso una maggioranza? E se questa stessa
maggioranza decidesse, un giorno, allo scopo di equilibrare la società che ha
un esubero di anziani, di eliminare in modo indolore
tutti i cittadini dai 60 anni in su, sani o malati, sarebbe una vittoria
democratica? O
di sopprimere tutti i malati gravi, anche quelli di mente, a qualunque età,
perché improduttivi, sarebbe segno di democrazia?
Questa democrazia non è altro che una dittatura
tirannica, una grave ingiustizia, un vero e proprio crimine, perché certi
valori assoluti, quali il diritto alla vita, alla libertà, anche religiosa,
all’educazione, ecc. non possono mai essere sottoposti al criterio democratico.
E’ ora di riesaminare la validità giuridica e legale del concetto di
“democrazia” applicato ai valori assoluti perché una democrazia così concepita
non può essere avvalorata da una Costituzione.
La democrazia non è un valore assoluto, la vita dell’uomo si!
“Il criterio
democratico può fornire il sistema più giusto e più efficace applicato al campo
dell’opinabile (campo politico, economico, artistico ecc.), ma diventa
illegittimo e anche immorale quando viene applicato ai
valori; essi non vengono decisi per alzata di mano o in nome di una
maggioranza. Mille opinioni non fanno una verità” (Il senso del vivere – ed. Ares)
Lo studioso Robert
Allers, contemporaneo di Freud,
esperto psicologo che ha dato un notevole contributo alla conoscenza dell’uomo
nella sua complessità psico-fisica, si esprime molto chiaramente in merito: “La persona umana è per sua natura inscindibilmente
relazionata a dei valori etici assoluti, dalla cui
positiva o negativa connessione dipende la normalità non solo etica, ma anche
psichica della stessa persona. (…) L’uomo è vincolato
ad un ordine oggettivo assoluto di valori che lo trascendono e da cui esso
dipende ontologicamente”. In pratica i valori
assoluti, che si voglia o no, rimandano necessariamente a Dio, come Valore
Sommo e Fonte di ogni altro valore, a dispetto di
quanto affermano i fautori della cosiddetta morale laica del “fai-da-te”,
quella specie di morale che vuole eliminare Dio per far leva solo sulla libertà
illimitata dell’uomo. I frutti di questa
presunta morale laica sono davanti ai nostri occhi: avidità di denaro, sete di potere,
successo e piacere a tutti i costi, ingiustizie verso i più deboli, droga
libera, vizi di ogni genere anche contro natura, violenza incontrollata,
omicidi crudeli e gratuiti, istigazione al suicidio ecc.
La consapevolezza di essere
creature limitate e fragili, anche se grandi nella nostra dignità di persone, è
la molla che dovrebbe spingere l’uomo a cercare il Creatore, Dio nostro Padre,
l’unico che dà un senso alla vita dell’uomo su questa terra, e questo
presuppone l’accettazione di una legge divina, che sono i Dieci Comandamenti,
legge che è insita nella natura di ogni uomo e che pertanto non mortifica la
natura ma la eleva, la perfeziona e la difende, come afferma San Tommaso. Accettare Dio e
Mi rendo conto di quanto sia
duro per un non credente accettare il dolore fisico o quello morale, che
talvolta è peggio, perché si deve trovare la forza solo in sé stessi, mentre si
esperimenta invece tutta la nostra debolezza sia fisica, che morale; ma è
proprio in quei momenti che interviene per tutti, indistintamente, la potenza
di Dio, il suo aiuto e la sua misericordia, se l’uomo non la rifiuta
categoricamente.
Infatti lungo la storia, non si è mai sperimentato tanto come
adesso quest’accanimento contro Dio e la sua legge,
questo tentativo di volerlo eliminare come pericolo per l’uomo, e lo si compie
sia con battaglie violente come quelle sopradescritte, sia in modo “soft” cioè
invitando l’uomo a vivere i cosiddetti “valori” in modo “laico” cioè facendo
leva solo sulla sua volontà e sul suo buon cuore. Ebbene, abbiamo già toccato abbondantemente
con mano i risultati di questi nuovi metodi psico-pedagogici
del “fai da te”: violenza, criminalità, desiderio smodato di possesso, mancato
controllo di tutti gli impulsi, anche sessuali, odio,
rabbia, vendette, tradimenti, separazioni ecc.
Forti di queste tristi esperienze, bisogna che adesso ci decidiamo a lasciarci amare da Dio, come creature piccole e
indifese, senza paura, con fiducia, come tantissime volte ha ripetuto il Papa,
“Non abbiate paura di Cristo! Spalancate le porte del vostro cuore a Lui. E
solo in Cristo la nostra gioia e il senso del nostro vivere.”
Patrizia
Stella
Dottore
in Scienze dell’Educazione
Via N. Tommaseo, 16 - 37124 Verona