Primo libro dei Maccabei
Capitolo 3
III. GIUDA MACCABEO CAPO DEI
GIUDEI (166-160 a.C.)
Elogio di Giuda
Maccabeo
1Al suo posto sorse il figlio di lui Giuda,
chiamato Maccabeo; 2lo
aiutavano tutti i fratelli e quanti si erano legati al padre e conducevano la
battaglia d’Israele con entusiasmo.
3Egli accrebbe la gloria del suo popolo,
rivestì la corazza come gigante,
cinse l’armatura di guerra
e impegnò battaglia
difendendo il campo con la spada.
4Nelle sue gesta fu simile a leone,
come leoncello ruggente sulla preda.
5Inseguì gli empi braccandoli;
i perturbatori del popolo distrusse con il
fuoco.
6Gli empi sbigottirono per paura di lui
e tutti i malfattori furono confusi
e si avviò la salvezza per mano di lui.
7Inflisse amarezze a molti re,
rallegrò con le sue gesta Giacobbe;
sempre la sua memoria sarà benedetta.
8Egli passò per le città di Giuda
e vi disperse gli empi
e distolse l’ira da Israele.
9Divenne celebre fino all’estremità della
terra
perché radunò coloro che erano sperduti.
Primi successi di
Giuda
10Apollonio radunò dei pagani e un forte
esercito dalla Samaria per combattere Israele. 11Giuda lo seppe e avanzò contro di lui, lo
sconfisse e lo uccise; molti caddero colpiti a morte e i superstiti fuggirono. 12Così si impadronirono delle loro spoglie e
Giuda si riservò la spada di Apollonio e l’adoperò in guerra per tutto il tempo
della sua vita. 13Quando Seron,
comandante delle forze di Siria, seppe che Giuda aveva radunato un contingente
e c’era con lui uno stuolo di fedeli e uomini preparati alla guerra, 14disse: «Mi farò un nome e mi coprirò di
gloria nel regno combattendo Giuda e i suoi uomini che hanno disprezzato gli
ordini del re». 15Fece i preparativi
e si unì a lui un forte gruppo di empi per aiutarlo a vendicarsi degli
Israeliti. 16Si spinse fino
alla salita di Bet-Coròn e Giuda gli andò incontro con piccola schiera. 17Ma come videro lo schieramento avanzare
contro di loro, dissero a Giuda: «Come faremo noi così pochi ad attaccar
battaglia contro una moltitudine così forte? Oltre tutto, siamo rimasti oggi
senza mangiare». 18Giuda rispose:
«Non è impossibile che molti cadano in mano a pochi e non c’è differenza per il
Cielo tra il salvare per mezzo di molti e il salvare per mezzo di pochi; 19perché la vittoria in guerra non dipende
dalla moltitudine delle forze, ma è dal Cielo che viene l’aiuto. 20Costoro vengono contro di noi pieni
d’insolenza e di empietà per eliminare noi, le nostre mogli e i nostri figli e
saccheggiarci; 21noi combattiamo
per la nostra vita e le nostre leggi. 22Sarà lui a stritolarli davanti a noi. Voi dunque non temeteli». 23Quando ebbe finito di parlare, piombò su di
loro all’improvviso e Seron con il suo schieramento fu sgominato davanti a lui;
24lo inseguirono nella discesa di Bet-Coròn
fino alla pianura. Di essi caddero circa ottocento uomini, gli altri fuggirono
nella regione dei Filistei. 25Così
cominciò a diffondersi il timore di Giuda e dei suoi fratelli e le genti
intorno furon prese da terrore. 26La fama di lui giunse fino al re e delle sue imprese militari parlavano
le genti.
Preparativi di
Antioco contro la Persia e la Giudea.
Reggenza di Lisia
27Quando il re Antioco seppe queste cose, si
adirò furiosamente e diede ordine di radunare tutte le forze militari del suo
regno: un esercito grande e potente. 28Aprì l’erario e diede alle truppe il soldo per un anno, ordinando loro
di star pronti per ogni evenienza. 29Ma si accorse che non bastavano le riserve del suo tesoro e che le
entrate del paese erano poche a causa delle rivolte e delle rovine che aveva
provocato nella regione per estirpare le tradizioni che erano in vigore dai
tempi antichi; 30temette di non
poter disporre, come altre volte in passato, delle risorse per le spese e i
doni, che faceva con mano prodiga, superando i re precedenti. 31Allora si sentì grandemente angustiato e
prese la decisione di invadere la Persia, per riscuotere i tributi di quelle
province e ammassare molto denaro. 32Lasciò Lisia, uomo illustre e di stirpe regia, alla direzione degli
affari del re dall’Eufrate fino ai confini dell’Egitto 33e con l’incarico di curare l’educazione del
figlio Antioco fino al suo ritorno. 34A lui affidò metà dell’esercito e gli elefanti e gli diede istruzioni
per tutte le cose che voleva fossero eseguite; riguardo agli abitanti della
Giudea e di Gerusalemme, 35gli
ordinò di mandare contro di loro milizie per distruggere ed eliminare le forze
d’Israele e quanto restava in Gerusalemme e cancellare il loro ricordo dalla
regione; 36di trasferire
degli stranieri su tutti i loro monti e di distribuire le loro terre. 37Il re poi prese l’altra metà dell’esercito e
partì da Antiochia, la capitale del suo regno, nell’anno centoquarantasette;
passò l’Eufrate e percorse le regioni settentrionali.
Gorgia e Nicanore
conducono in Giudea l’esercito di Siria
38Allora Lisia scelse Tolomeo, figlio di
Dorìmene, Nicànore e Gorgia, uomini potenti tra gli amici del re 39e spedì ai loro ordini quarantamila uomini e
settemila cavalli nel paese di Giuda per devastarlo secondo il comando del re. 40Questi partirono con tutte le truppe e
andarono ad accamparsi vicino ad Emmaus nella pianura. 41I mercanti della regione ne ebbero notizia e
si rifornirono molto di oro e di argento e di catene e vennero presso
l’accampamento per acquistare come schiavi gli Israeliti. A quelle truppe si
aggiunsero forze della Siria e di paesi stranieri. 42Giuda e i suoi fratelli videro che i mali si
erano aggravati e che l’esercito era accampato nel loro territorio e vennero a
conoscenza che il re aveva ordinato di attuare la distruzione totale del loro
popolo. 43Allora si dissero
l’un l’altro: «Facciamo risorgere il popolo dalla sua rovina e combattiamo per
il nostro popolo e per i nostri luoghi santi». 44Si radunò l’assemblea per prepararsi alla
battaglia e per pregare e chiedere pietà e misericordia.
45Gerusalemme era disabitata come un deserto,
nessuno dei suoi figli vi entrava o ne
usciva,
il santuario era calpestato,
gli stranieri erano nella fortezza dell’Acra,
soggiorno dei pagani.
La gioia era sparita da Giacobbe,
erano scomparsi il flauto e la cetra.
Riunione dei
Giudei a Masfa
46Si radunarono dunque e vennero in Masfa di
fronte a Gerusalemme, perché nei tempi antichi Masfa era stato luogo di
preghiera in Israele. 47In
quel giorno digiunarono e si vestirono di sacco, si sparsero la cenere sul capo
e si stracciarono le vesti. 48Aprirono
il libro della legge per scoprirvi quanto i pagani cercavano di sapere dagli
idoli dei loro dei. 49Portarono
le vesti sacerdotali, le primizie e le decime e fecero venire avanti i Nazirei,
che avevano compiuto i giorni del loro voto, 50e alzarono la voce al cielo gridando: «Che
faremo di costoro e dove li condurremo, 51mentre il tuo santuario è conculcato e profanato e i tuoi sacerdoti
sono in lutto e desolazione? 52Ecco
i pagani si sono alleati contro di noi per distruggerci; tu sai quello che
vanno macchinando contro di noi. 53Come potremo resistere di fronte a loro, se tu non ci aiuterai?». 54Diedero fiato alle trombe e gridarono a gran
voce. 55Dopo questo, Giuda
stabilì i condottieri del popolo, i comandanti di mille, di cento, di cinquanta
e di dieci uomini. 56Disse
a coloro che costruivano case o che stavano per prendere moglie, a quelli che
piantavano la vigna o che erano paurosi, di tornare a casa loro, secondo la
legge. 57Poi levò il campo
e si disposero a mezzogiorno di Emmaus. 58Giuda ordinò: «Cingetevi e siate forti e state preparati per l’alba di
domani a dar battaglia a questi stranieri che si sono alleati per distruggere
noi e il nostro santuario. 59Del
resto è meglio per noi morire in battaglia che vedere poi la rovina della
nostra gente e del santuario. 60Il
Cielo farà succedere gli avvenimenti secondo quanto è stabilito lassù».