CARITA’
04. 07. 28
E’ l’anima virile della vita cristiana. Non nel senso di maschilista, ma di forte e pulito.
Il Vangelo non è non – violenza né buonismo né moralismo né ritualismo né devozionismo.
Non è una sezione della Croce Rossa né pauperismo né manuale per rivendicazioni sociali.
La carità è l’anima del Vangelo e propone una impostazione di vita la più radicalmente rivoluzionaria.
Il Vangelo mi insegna a trovare il mio nutrimento negli occhi di ogni persona, la quale va imparata come la cosa più significativa posta in essere da Dio. Ogni persona infatti è una parola di carne ed ossa pronunciata da Dio nuova e fresca ogni volta.
Il primo passo della carità è nel distinguere le persone imparandole una per una. Serve accorgersi della loro unicità e della loro solitudine esistenziale. Leggerle per quello che sono: parole dette a me da Dio e non ripetute.
ASCOLTARE
04. 08. 08
Puoi ascoltare una persona o leggere uno scritto con l’intento di trovare una conferma ai tuoi pensieri. In questo modo tu riduci a poca cosa il bottino della tua ricerca.
E puoi prestare attenzione alla persona considerando la sua unicità – ci sono anime che non sono la tua – con disposizione di cuore per imparare. Questo ti porta perenne novità e quindi ti arricchisce.
CONTEMPLAZIONE
04. 09. 24
La macula germinativa che mi costituisce c’è e non c’è, ancora non ho un nome.
La base è data alla nascita: donato a me stesso.
Mi serve crescere nella comprensione di quanto mi sono trovato in mano.
Dicono che la conoscenza di me stesso sia possibile solo nell’atto di imparare qualche cosa d’altro da me. Mi conosco solo nell’atto di crescere, cresco quando imparo ad amare.
Il primo atto dell’amore è l’attenzione alla persona che mi parla. Per questo l’amore non può essere pianificato. E’ sua ricchezza la novità imprevedibile. Non so in anticipo che cosa incontrerò sulla mia strada.
L’attenzione nasce dai particolari, da questi si spinge in profondità fin là dove la persona è contigua a Dio, donata da Lui a se stessa.