INTELLIGENZA
04.
11. 23
La intelligibilità delle cose attende di diventare intelligenza. Il compito è mio e lo posso realizzare solo nel momento presente. Mi devo misurare con la pigrizia e la svogliatezza. Chi me lo fa fare?
Lo stimolo è il desiderio di trasmettere a qualcuno l’emozione che provo nell’esperienza del conoscere. Ho desiderio di verificare me stesso e il modo della verifica sta nel vedere come la mia emozione vibra in un altro cuore.
Se desidero parlare con qualcuno devo avere parole vive da dirgli altrimenti lo annoio e lo invoglio a non ascoltarmi. E’ esattamente il desiderio di comunicare che mi spinge a cercare le parole e mi propone di erodere la intelligibilità delle cose per volgerla in intelligenza.
Ma le parole sono metafore, svelano e coprono, hanno valore nella misura in cui mostrano la cosa mettendo in contatto con essa. Così come non esiste il respiro definitivo non esistono parole definitive, codificate una volta per tutte. Serve parlare sempre come è necessario respirare sempre.