Ragionamento
Qualsiasi operazione discorsiva con cui muovendo da una o più
premesse si ricava una conclusione, che può essere vera o falsa, certa o
probabile, a seconda della natura delle premesse. Il ragionamento si suddivide
in due tipi principali: deduttivo (quando almeno una delle premesse è
universale), oppure induttivo (quando ciò che fa da premessa è un elenco più o meno esteso di dati
particolari). La forma più perfetta del ragionamento deduttivo è il sillogismo.
Nell’Organo, Aristotele ha studiato e fissato per primo la struttura e le
regole del ragionamento
S. Tommaso fa interamente sua la teoria aristotelica del
ragionamento, del quale dà una precisa definizione nei termini seguenti:
Ragionare significa procedere da una conoscenza a un’altra, nel conoscere la
verità (ratiocinari est procedere de uno intellecto ad aliud, ad veritatem intelligibilem cognoscendam)
(...). II ragionare umano secondo il metodo di indagine o di
invenzione, parte da semplici intuizioni, quali sono i primi principi; e
finalmente ritorna (col metodo deduttivo) o per via di giudizio ai primi
principi, alla cui luce esamina le conclusioni raggiunte" (I, q.
Speciale
attenzione riserva S. Tommaso al ragionamento
pratico, a causa delta sua grande rilevanza per la morale, alla quale
spetta fornire indicazioni chiare su ciò che è bene e ciò che è male, ciò che è lecito o illecito, ciò che è
doveroso e ciò che non lo è. La morale deve dire a un individuo senza ambiguità
ciò che deve fare in un caso concreto particolare e non semplicemente fornire
elenchi di principi universali astratti. L’uomo prudente, che secondo S.
Tommaso è l'autentico moralista, è
esattamente colui che sa cosa è giusto fare nel caso singolo e decide rettamente
(cfr. III .Sent., d. 33, q.
(V.
METODO)
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Battista
Mondin.
Dizionario
enciclopedico del pensiero di S. Tommaso D'Aquino,
Edizioni
Studio Domenicano, Bologna.