COLLOQUIO AVUTO
CON SUOR MARIA LUCIA DE JESUS
E DO CORAÇÃO IMACULADO
L'appuntamento di Suor Lucia con Sua Ecc.za Mons. Tarcisio Bertone,
Segretario della Congregazione per
Suor Lucia era lucida e serena; era
molto contenta dell'andata a Fatima del Santo Padre per
Il Vescovo di Leiria-Fatima
lesse la lettera autografa del Santo Padre che spiegava i motivi della visita.
Suor Lucia se ne sentì onorata e la rilesse personalmente contemplandola nelle
proprie mani. Si disse disposta a rispondere francamente a tutte le domande.
A questo punto Sua Ecc.za Mons.
Tarcisio Bertone le presenta le due buste: quella
esterna e quella con dentro la lettera contenente la terza parte
del « segreto » di Fatima ed essa dice subito, toccandola con le dita: « è la
mia carta », e poi leggendola: « è la mia scrittura ».
Con l'aiuto del Vescovo di Leiria-Fatima,
viene letto e interpretato il testo originale, che è
in lingua portoghese. Suor Lucia condivide l'interpretazione secondo cui la
terza parte del « segreto » consiste in una visione profetica, paragonabile a
quelle della storia sacra. Essa ribadisce la sua
convinzione che la visione di Fatima riguarda soprattutto la lotta del
comunismo ateo contro
Alla domanda: « Il personaggio principale della visione è
il Papa? », Suor Lucia risponde subito di sì e ricorda che i tre pastorelli erano molto addolorati della sofferenza del Papa
e Giacinta ripeteva: « Coitadinho do Santo Padre, tenho muita pena dos pecadores!
» (« Poverino il Santo Padre, ho molta pena per i peccatori! »). Suor
Lucia continua: « Noi non sapevamo il nome del Papa,
Quanto al passo concernente il Vescovo vestito di bianco,
cioè il Santo Padre — come subito percepirono i pastorelli durante la « visione » — che è colpito a morte e
cade per terra, Suor Lucia condivide pienamente l'affermazione del Papa: « fu
una mano materna a guidare la traiettoria della pallottola e il Papa
agonizzante si fermò sulla soglia della morte » (Giovanni Paolo II, Meditazione dal Policlinico Gemelli ai
Vescovi Italiani, 13 maggio 1994).
Poiché Suor Lucia, prima di consegnare all'allora Vescovo di Leiria-Fatima la busta sigillata contenente la terza parte
del « segreto », aveva scritto sulla busta esterna che poteva essere aperta
solo dopo il 1960, o dal Patriarca di Lisbona o dal Vescovo di Leiria, Sua Ecc.za Mons. Bertone le domanda: « perché la
scadenza del 1960? È stata
Infine viene menzionato il
manoscritto non pubblicato che Suor Lucia ha preparato come risposta a tante
lettere di devoti della Madonna e di pellegrini. L'opera reca il titolo « Os apelos da Mensagen de Fatima » e
raccoglie pensieri e riflessioni che esprimono i suoi sentimenti e la sua limpida e semplice spiritualità, in chiave catechistica
e parenetica. Le è stato chiesto se era contenta che
fosse pubblicato, ed ha risposto: « Se il Santo Padre è d'accordo, io sono
contenta, altrimenti obbedisco a ciò che decide il Santo Padre ». Suor Lucia
desidera sottoporre il testo all'approvazione dell'Autorità ecclesiastica, e
nutre la speranza di contribuire con il suo scritto a guidare gli uomini e le
donne di buona volontà nel cammino che conduce a Dio, termine ultimo di ogni umana attesa.
Il colloquio si conclude con uno
scambio di rosari: a Suor Lucia viene consegnato quello donato dal Santo Padre,
ed ella, a sua volta, consegna alcuni rosari da lei personalmente confezionati.
La benedizione impartita a nome
del Santo Padre chiude l'incontro.