La ricerca della verità
1.
"Dove è il re dei Giudei che è nato?
Abbiamo visto la sua stella e siamo venuti per adorarlo".
Cari fratelli e sorelle, la domanda che i Magi fecero ci invita a riflettere su
queste tre persone. Hanno qualcosa da dirci: la loro vicenda parla ad ogni
uomo.
Essi ci dicono che ogni
persona umana ha in sé innato il desiderio della verità; la domanda che i Magi
fanno, manifesta che l’uomo non può vivere nella menzogna, ha bisogno della
verità, deve cercarla. Un clima di scetticismo e di relativismo è sempre contro
il bene della persona umana.
Di quale verità i Magi
sono cercatori? Non di una verità circa le cose, il mondo in cui abitiamo, ma
di una verità circa "il re dei Giudei che è nato": una domanda su
Dio; sulla sua presenza dentro la nostra vicenda umana. La fame di verità di
cui soffriamo giunge dunque molto lontano. La domanda ultima è sempre una
domanda su Dio, è sempre una domanda sul senso della vita, sul suo inizio e
soprattutto sul termine del cammino che l’uomo percorre sulla terra. La fame di
verità non troverà cibo sufficiente fino a quando l’uomo non vedrà il volto del
Signore. La domanda di senso non si accontenta di risposte parziali o costruite
di volta in volta dalla cultura o dalla società in cui viviamo, ma tende ad una
risposta ultima e definitiva.
"Abbiamo visto la
sua stella", dicono i Magi. Il desiderio dell’uomo di incontrare il
Signore ha il carattere di risposta ad un invito alla ricerca che il Signore
stesso gli rivolge. La lunga marcia dal deserto alla culla di Betlemme è mossa
da una misteriosa ma reale attrazione che Dio stesso esercita nel cuore
dell’uomo. E lo fa in due modi: col linguaggio della natura e colla divina
Rivelazione.
Il linguaggio della
natura: "abbiamo
visto la sua stella". Cari fratelli e sorelle, Dio ha lasciato dei segni;
ha come impresso delle orme nella natura, nella realtà
creata, e al contempo ci ha donato la mirabile facoltà della ragione per
interpretare e riconoscere quei segni e quelle orme. E’ vedendo una stella che
i Magi hanno iniziato il loro cammino di ricerca della Verità ultima ed intera.
"I cieli narrano la gloria di Dio e l’opera delle tue mani annunzia il
firmamento", dice il Salmo. Ed il Concilio Vaticano II insegna: "Dio,
il quale crea e conserva tutte le cose per mezzo del Verbo, offre agli uomini
nelle cose create una perenne testimonianza di sé" [Cost. dogm. Dei verbum, 3].
La riduzione scientista
della natura ad una cosa puramente meccanica, priva di qualsiasi capacità di
"suggerire" di andare oltre sé, ha privato l’uomo di uno dei
principali "segnali stradali" per il suo cammino verso la Verità
ultima.
Il linguaggio della
divina Rivelazione: "A Betlemme di
Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta". La nostra ragione è
una piccola zattera nella traversata del mare della vita: Dio stesso ci ha
parlato perché attraverso la sua parola noi potessimo vedere il suo volto, conoscere
il suo disegno di salvezza. Questa divina Parola che ha assunto anche il
carattere di una Scrittura ispirata, è affidata e come data in deposito alla
Chiesa che, pertanto, come dice l’Apostolo, è "colonna e fondamento della
verità".
Cari fratelli e sorelle,
sono queste le due indicazioni donate all’uomo per la sua ricerca: la natura e
la Rivelazione.
2. La ricerca dei Magi
incontra un personaggio oscuro: il re Erode , che
esercitava il potere politico in Giudea. Anche questo particolare presente
nella vicenda ha un profondo insegnamento da donarci.
Erode non impedisce la
ricerca, anzi è lui stesso che convoca gli scribi. Ma per servirsi del
risultato raggiunto per i suoi scopi. E quando si rende conto che quei tre
ricercatori puri della verità non si sottomettono ai suoi disegni, fa ricorso
ai mezzi più spietati.
Cari fratelli e
sorelle, ciò che Erode fa cela in sé un meccanismo, una logica di potere che si
ripete molto spesso ed è pericolosissima. E’ la verità che ci rende liberi,
perché la sua ricerca per trovarla e la fedeltà ad essa quando scoperta, non
hanno prezzo; non si possono barattare e non sono negoziabili. Quando si cerca
di creare una cultura dello scetticismo e del relativismo; quando si giunge a
dire che la passione per la verità è una passone
inutile; quando si mente all’uomo – soprattutto ai giovani – dicendo che
scetticismo e relativismo sono le vere condizioni della libertà: in realtà si
fa il gioco dei potenti di turno. Estinguete nell’uomo la passione per la
verità ed avrete creato uno schiavo perfetto.
"Entrati nella
casa videro il bambino con Maria sua Madre, e prostratisi lo adorarono".
Cari fratelli e sorelle, ecco il più grande atto che l’uomo
compie, avendo trovato il suo Signore: l’adorazione. I mali dell’uomo di
oggi hanno la loro radice in una mancanza di fondo: manca l’adorazione.
Siamo qui per prendere
parte all’adorazione del Magi. In questo atto di adorazione desideriamo
esprimere e realizzare interamente noi stessi, tutta la nostra vita.
Noi ti adoriamo, o
Cristo, e ti benediciamo. Oggi con la chiamata dei Magi ci hai rivelato il
Mistero: che noi tutti cioè siamo chiamati in Te a formare un solo corpo,
divenendo partecipi della tua vita divina.