I L R E F E R E N D U M
NOI
CANNIBALI E I FIGLI DI MEDEA
di ORIANA FALLACI
No,
non mi piace questo referendum al quale i mecenati dei dottor Frankenstein voteranno per semplice partigianeria politica
o miopia morale.
Ossia senza ragionare con la propria testa, senza ascoltare la propria
coscienza, magari senza conoscere il significato delle parole staminale ovocita blastocita eterologo clonazione,
e certo senza chiedersi o senza capire che cosa v'è dietro l'offensiva per la
libertà illimitata della ricerca scientifica. Infatti il 12 giugno non userò la
scheda elettorale, e con tutto il cuore mi auguro che l'offensiva fallisca
penosamente. Auspicio rafforzatosi quando al Liceo Mamiani
di Roma il più autorevole promotore dei quattro quesiti referendari ha scandito
una battuta che sembra una facezia da capocomico del vecchio theatre varieté: « Se l'embrione
è vita, masturbarsi è suicidio » . ( Signor mio, anziché di masturbazione a
quei liceali io avrei parlato di Libertà. Gli avrei ricordato quel che dice
Platone quando nel Libro VIII de
Non mi piace, questo referendum, perché a parte l'astuto ricatto con cui la
cosiddetta clonazione terapeutica giustifica le sue nequizie cioè promette di
guarire le malattie, a parte l'ovvio tornaconto di chi con quel ricatto si
riempie le tasche ( ad esempio l'industria farmaceutica il cui cinismo supera
il cinismo dei mercanti d'armi), dietro questo referendum v'è un progetto anzi
un proposito inaccettabile e terrificante. Il progetto di reinventare
l'Uomo in laboratorio, trasformarlo in un prodotto da vendere come una bistecca
o una bomba. Il proposito di sostituirsi alla Natura, manipolare
Tutto ciò mi ricorda il Mondo Nuovo di Huxley, sì,
l'abominevole mondo degli uomini Alfa e Beta e Gamma, ma soprattutto mi ricorda
le oscenità dell'eugenetica con cui Hitler sognava di
creare una società costituita soltanto da biondi con gli occhi azzurri. Mi
ricorda i campi di Auschwitz e di Mauthausen,
di Dachau e di Birkenau
dove, per affrettare la produzione della razza ariana ossia intensificare i
parti gemellari delle bionde con gli occhi azzurri, il dottor Mengele conduceva gli esperimenti sui bambini gemelli.
Grazie all'illimitata libertà di ricerca concessagli da Hitler
li martirizzava, li assassinava, a volte li vivisezionava. Dunque bando alle
chiacchiere e alle ipocrisie: se al posto di Birkenau
e Dachau eccetera ci metti gli Istituti di Ricerca
gestiti dalla democrazia, se al posto dei gemelli vivisezionati da Mengele ci metti gli embrioni umani che dormono nei
congelatori, il discorso non cambia. Non a caso, quando otto anni fa gli
inglesi crearono la pecora Dolly, invece di esaltarmi
ebbi un brivido d'orrore e dissi: « Siamo fritti. Qui ci ritroviamo con una
società fatta di cloni. Qui si torna al nazismo » .
I Frankenstein e i loro mecenati ( giuristi,
giornalisti, editorialisti, attrici, filosofi, grilli canterini, membri
dell'Accademia dei Lincei, politici in cerca di voti,
medici in cerca di gloria) non vogliono sentirselo dire quel « Siamo fritti,
qui ci ritroviamo con una società fatta di cloni, qui si torna al nazismo » .
Quando porti il discorso su Hitler e sul nazismo, su Mengele, fanno gli offesi anzi gli scandalizzati. Cianciano
di pregiudizi, protestano che il paragone è illegittimo. Poi nel più tipico
stile bolscevico ti mettono alla gogna.
Ti chiamano bigotto, baciapile, servo del Papa e del Cardinale Ruini, mercenario della Chiesa Cattolica. Ti dileggiano con
le parole retrogrado oscurantista reazionario e posando a neo illuministi, a
progressisti, avanguardisti, ti buttano in faccia le solite banalità. Strillano
che non si può imporre le mutande alla Scienza, che il Sapere non può essere
imbrigliato, che il Progresso non può essere fermato, che i fatti sono più
forti dei ragionamenti, che il mondo va avanti malgrado gli ottusi come te.
Come me. Con burattinesco sussiego dichiarano che l'embrione non è un essere
umano: è una semplice proposta di essere umano anzi di essere vivente, un
semplice grumo di cellule non pensanti. Con pagliaccesca sicurezza proclamano
che non ha un'anima, che l'anima esiste se esiste il pensiero, che la sede del
pensiero è il cervello, e il cervello incomincia a svilupparsi due settimane dopo
che l'embrione si è attaccato all'utero materno. O che un feto incomincia a
pensare solo all'ottavo o nono mese di gravidanza, che secondo San Tommaso d'Aquino fino al quarto mese siamo animali e quindi tanto
vale proteggere gli embrioni degli scimpanzé. E
inutile obiettare che San Tommaso d'Aquino visse nel
1200, che di genetica se ne intendeva quanto io mi intendo di ciclismo e di
pugilato. Inutile replicare che ripararsi dietro il sillogismo Cervello
Pensiero Anima uguale Umano è una scemenza. Un'offesa alla logica. Anche gli
animali hanno un cervello, perbacco. Anche gli animali hanno un pensiero.
Ergo, stando a quel sillogismo, anche loro dovrebbero avere un'anima ed essere
considerati umani. Inutile osservare, infine, che sulla formazione del cervello
anima non sappiamo un bel nulla. Neanche ciò che si sapeva sull'atomo quando
Enrico Fermi scisse quello dell'uranio 235 e scoprì che il suo nucleo misura un
centomiliardesimo di millimetro eppure può
disintegrare in un lampo città come Hiroshima e Nagasaki. E se l'infinitamente
piccolo contenesse molto di più dell'infinitamente grande? E se il cervello
anima dell'embrione misurasse ancor meno di un centomiliardesimo
di millimetro e la miopia morale ( nonché intellettuale) non riuscisse a
individuarlo? E se di conseguenza l'embrione pensasse, soffrisse come soffriamo
noi quando Zarqawi ci taglia la testa col suo
coltello halal?
* * *
Il
fatto è che le loro affermazioni mai suffragate da prove sono teorie e basta,
presunte certezze per convenienza e opportunismo spacciate come assolute
certezze, punti di vista sbandierati nel presuntuoso miraggio di ricevere un
Nobel al quale senza alcun pudore e senza alcun merito ambiscono
fortissimamente. Sono un dogma che non vale più del mio. Anzi vale assai meno
del mio che è privo di calcoli, di convenienze, di opportunismi. Qual è il mio?
Bè, è quello che esprimo in Lettera a un bambino mai
nato , libro che incomincia con queste parole: « Stanotte ho saputo che c'eri.
Una goccia di vita scappata dal nulla » . È quello che ribadii nell'intervista
al Foglio quando i neoilluministi e progressisti e avanguardisti approvavano la
condanna a morte di Terri Schindler
o se vuoi Terri Schiavo. ( Secondo loro, colpevole di
non aver più un pensiero, di non aver più un'anima, di non poter assistere ogni
domenica alla Messa che ha nome Partita di Calcio. Oh sì: a mia volta senza
aver le prove che Fermi fornì sul nucleo dell'atomo, io credo che fin dal
momento in cui lo spermatozoo feconda l'ovulo e la cellula primaria diventa due
cellule poi quattro poi otto poi sedici insomma prende a moltiplicarsi, noi
siamo ciò che saremo. Cioè esseri umani. Forse non ancora persone, visto che
una persona è il risultato dell'essenza innata e delle esperienze acquisite
dopo la nascita: ma di sicuro un essere umano.
L'embrione
che sboccia nell'ovulo d'un pidocchio è un pidocchio. L'embrione che sboccia
nell'ovulo di un cane è un cane. ( L'esempio del cane lo porta anche monsignor Sgreccia). L'embrione che sboccia nell'ovulo di un elefante
è un elefante. L'embrione che sboccia nell'ovulo di un essere umano è un essere
umano e non me ne importa nulla che stavolta la mia opinione coincida con
quella della Chiesa Cattolica. Con quella di Papa Wojtyla
e di Papa Ratzinger, con quella del Cardinale Ruini, dei vescovi, degli arcivescovi, dei preti che si
opposero al divorzio e all'aborto. ( Anch'io detesto l'aborto e per il voto in
favore dell'aborto ebbi strazianti dilemmi. Ma considero il divorzio una
conquista della civiltà e per il divorzio mi battei con le unghie e coi denti).
Infatti se tale opinione coincidesse con quella della Chiesa Marxista, di
Lenin, di Stalin, di Mao Tse
Tung, e perfino del re di Cuba cioè dello spregevolissimo Castro, la esprimerei col medesimo candore.
Non me ne importa nulla nemmeno dell'astuto ricatto cioè della loro promessa di
guarire il diabete, la distrofia, l'Alzheimer, la
sclerosi multipla di Stephen Hawking.
( Il grande cosmologo che da decenni vive in carrozzina e ciondola peggio d'un
fiore appassito). Come dissi nell'intervista al Foglio , non me ne importerebbe
nemmeno se le staminali servissero a guarire il mio
cancro anzi i miei cancri. Dio sa se amo vivere, se vorrei vivere più a lungo
possibile. Sono innamorata, io, della vita. Ma a guarire i miei cancri
iniettandomi la cellula d'un bambino mai nato mi parrebbe d'essere un
cannibale. Una Medea che uccide i propri figli. ( « Donna maledetta, aborrita
dagli Dei, da me, dall'intero genere umano. Crepa, essere osceno, assassina dei
tuoi figli » le dice Euripide attraverso Giasone).
Me ne importa ancor meno del fatto che i Frankenstein
e i loro mecenati mi espongano al ludibrio con le accuse retrograda
oscurantista reazionaria bigotta baciapile serva del Vaticano. Tanto con loro
non serve neanche spiegare perché un'atea ( sia pure atea cristiana) non può
esser bigotta, non può essere baciapile eccetera. O perché una laica che s'è
sempre battuta per la giustizia e la libertà non può esser retrograda,
oscurantista, reazionaria. E aggiungo: davvero non v'è limite all'incoerenza
dei voltagabbana. Un tempo gli odierni cultori del cannibalismo urlavano che
era crudele sacrificare gli animali nei laboratori. E ne convengo. ( Ho visto
cose atroci nei laboratori. Una volta a New York ho visto togliere il cuore a
una cagnolina, sostituirlo col cuore di un maialino, e poi piazzarlo sotto il
naso della povera creatura per vedere se lo riconoscesse. Lei l'ha riconosciuto
e s'è messa a mugolare disperatamente. Un'altra volta a Chicago ho visto
togliere il cervello a una piccola scimmia. Da viva, visto che il cervello
doveva restar vivo attraverso un'irrorazione di sangue.
Si chiamava Libby, e mentre la legavano al lettuccio
operatorio mi fissava come se implorasse il mio aiuto. Infatti mi vergognai.
Vomitai e il Frankenstein di turno, un noto
ricercatore, mi chiese stupito: « Why, perché? La
credevo meno schizzinosa. Less squeamish.
Libby non ha mica un'anima » ) . Piangevano anche sui
topi usati per sperimentare i farmaci, quei parolai. Li definivano martiri e
per difenderli inscenavano bellicosi cortei simili a quelli dei pacifisti che
la pace la vogliono da una parte e basta. Ora invece accettano che le cavie
siano i nostri figli mai nati, sacrificati come la cagnolina di New York e come
Libby. Accettano che le cellule di queste nuove cavie
vadano ad arricchire le ditte farmaceutiche il cui cinismo supera quello dei
mercanti d'armi, accettano che gli embrioni vengano squartati come bovi nelle
macellerie per ricavarne tessuti e organi da vendere come si vendono i pezzi di
ricambio per un'automobile. Accettano che tutto ciò miri a realizzare il Mondo
Nuovo di Huxley, a farci diventare uomini Alfa o Beta
o Gamma o Dio sa cos'altro. Campioni di salute e di bellezza ma senza cervello
o mostri intelligentissimi ma senza braccia e senza gambe? ( A proposito: nei
laboratori di ricerca un'altra volta ho visto un uccello che chissà perché,
suppongo per divertirsi, avevano fatto nascere senza le ali.
Sembrava una palla fatta di piume e basta. E mi guardava con certi occhi che al
confronto i Prigioni di Michelangelo cioè le quattro statue con la testa o gli
arti ancora inseriti dentro la pietra, sembrano creature felici...). E va da sé
che ormai le cavie siamo anche noi. Una donna che subisce l'estrazione di un
ovulo è certamente una cavia.
Una che per restare incinta se lo fa impiantare, lo stesso. Grazie a una
scienza che è sempre più tecno scienza, grazie a una
medicina che è sempre più tecno medicina, quindi
sempre più disumana, siamo cavie perfino nei casi estranei alla fecondazione
artificiale. Quando mi sottopongo a una radioterapia, per esempio, specialmente
in America non vedo esseri umani. Intuisco che i medici e i tecnici stanno da
qualche parte, sì.
Forse al di là del vetro che separa la loro stanza dalla stanza nella quale mi
trovo con le apparecchiature e basta. Ma di loro non mi giunge neanche la voce.
Non mi parlano mai. Perfino quando ricevo l'ordine di trattenere il respiro, è
una macchina che parla. La riproduzione di una voce umana. E mi sento sola come
un embrione nel congelatore, indifesa come una cavia alla mercé
d'un ricercatore. La medesima cosa, quando devo riempire i moduli che servono
ad arricchire le statistiche su i metodi di cura, le sopravvivenze, i decessi.
Moduli nei quali sono un semplice numero. Il numero di un prodotto dalla cui
etichetta manca soltanto la data di scadenza.
Chi in buona fede favorisce il mondo nuovo si ripara sempre sotto l'ombrello
delle parole Scienza e Progresso. Forse le più abusate dopo le parole Amore e
Pace. Ma sull'interpretazione della parola Progresso, anzi sul concetto del
cosiddetto Progresso, i pareri discordano. E diventa sempre più difficile
stabilire di che cavolo si tratti. Per Giordano Bruno era l'astronomia
copernicana. Per Voltaire, l'affinarsi delle arti e dei costumi. Per Kant, il Diritto che sostituisce
Per il mio mondo i trapianti degli organi, le astronavi, i viaggi sulla Luna e
su Marte, i maledetti computer, i maledetti telefonini e il maledetto Internet
con cui puoi calunniare chi vuoi e rubare il lavoro altrui senza finire in
galera.
Nonché gli strombazzatissimi Diritti Umani che però
non includono i diritti umani di chi come me va controcorrente, e i diritti
umani dei bambini. Diritti calpestati col lavaggio cerebrale della scuola, coi
maltrattamenti, i rapimenti, gli assassinii magari
compiuti dalle Medee che i propri figli li uccidono a
martellate o affogandoli nelle vasche da bagno e nelle piscine. Questo senza
contare i bambini pedofilizzati nei collegi e nelle
sagrestie, o stuprati e strangolati poi sepolti vivi come Jessica Lundman. Bè, vogliamo metterci
anche l'olocausto degli embrioni umani nel discutibile elenco d'un Progresso
che al novanta per cento dei casi si basa sui successi della tecnologia non
della morale? A quanto pare, sì. E pazienza se eravamo più progrediti quando
eravamo più ignoranti, più ammalati, più poveri, più umani, sicché la morte di
un figlio nato o non nato ci riempiva di strazio. Cristo! Ha ragione Ratzinger ( grazie, Santità, d'aver sempre il coraggio di
dire pane al pane e vino al vino) quando scrive che il Progresso non ha
partorito l'Uomo migliore, una società migliore, e incomincia a essere una
minaccia per il genere umano. Quanto alla Scienza, mioddio.
Da giovane mi inchinavo alla Scienza con la stessa devozione che i musulmani
hanno per il Corano. Lo stesso ossequio che hanno per Maometto. Volevo
diventare uno scienziato, e per questo mi iscrissi a Medicina.
Del resto ancor oggi per
Però
Distruggerti. Come il fuoco, spesso fa più male che bene. E il motivo è proprio
quello che, come il fuoco, non si pone problemi morali. Per lei tutto ciò che è
possibile è lecito. Lascia perdere la retorica: di scrupoli
Non ne tenne conto neanche l'onesto Oppenheimer che
insieme a Teller costruì l'atomica. E non mi consola
affatto ricordare che prima di farla esplodere a Fort
Alamos abbia inviato ai suoi colleghi di Berkeley il
telegramma nel quale, citando un passaggio del sacro testo indù Bhagavad Gita e paragonandosi al dio Khrisna,
si malediva senza pietà. « Io sono diventato
Cari
miei, Ratzinger ha ragione anche quando dice che in
nome della Scienza ai diritti della Vita vengono inflitte ferite sempre più
gravi. Ha ragione anche quando dice che con gli esperimenti sugli embrioni
umani la dignità dell'Uomo viene vilipesa anzi negata. Ha ragione anche quando
dice che se non vogliamo perdere il rispetto per l'Uomo bisogna demistificare
la ricerca scientifica, demitizzare
* * *
Ogni
dizionario definisce l'Etica quella parte della filosofia che si occupa della
Morale. Di ciò che è bene per l'Uomo, di ciò che è bene fare o non fare.
Infatti all'Etica si ispirano generalmente le leggi dei Paesi non barbari o non
del tutto barbari, e fino a ieri in Occidente ce la siamo cavata per questo. Il
guaio è che nell'età moderna l'Etica ha partorito una figlia degenere che si
chiama Bioetica. Sempre secondo il dizionario,
Bé...
il mondo occidentale ci sguazza, in quelle marce militari. Istituti di
Bioetica, Comitati di Bioetica, Accademie di Bioetica. Ogni volta, in mano a
sapienti che dicono di voler difendere il nostro futuro, bilanciare la gioia
del Sapere con l'utilità sociale, arginare l'avidità degli interessi
industriali e finanziari. Però dinanzi all'Idolo Scienza anzi alla Divinità
Scienza, dinanzi al mito della Ricerca Scientifica, la bioetica si cala ogni
volta le brache. Nel 1997, quando nacque la pecora Dolly
e fu chiaro che attraverso gli stessi artifizi la clonazione poteva estendersi
agli esseri umani, i rappresentanti della nobile disciplina definirono la cosa eticamente inaccettabile. « Giammai! Permetterlo
equivarrebbe ad andare contro la legge biologica basilare! Sarebbe un oltraggio
alla Natura che da sola provvede all'evoluzione della nostra specie!
Condurrebbe a un declino della nostra civiltà! » .
Tutti lo dissero, tutti. Il Comitato Internazionale di Bioetica dell'Unesco,
Si rimangiano i veti, si rimangiano le condanne.
Addirittura si rendono complici del delitto. Sempre col pretesto della
terapeutica, s'intende...
L'ultimo esempio è italiano. Viene dal Comitato Nazionale di Bioetica che lo
scorso maggio concesse parere favorevole all'uso delle staminali
isolate dai feti abortiti. « L'uso del tessuto fetale ricavato
dall'interruzione volontaria della gravidanza e il suo utilizzo a scopi
scientifici o terapeutici non si configura come bioeticamente
illecito » . Impegnandosi a non mettere mano sul « materiale fresco » , (un
bambino appena abortito lo chiamano « materiale fresco » come il pesce fresco),
e spiegando che ciò non sarebbe comunque necessario perché migliaia di cellule
fetali sono crioconservate in una banca milanese, i
nostri staminalisti potranno dunque intrugliare senza
scrupoli e senza imbarazzi. E pazienza se sanno benissimo che la cosa è un
incentivo all'aborto, pardon, all'interruzione volontaria della gravidanza.
(Nel linguaggio Politically Correct
si dice così). Pazienza se sanno altrettanto bene che per molte donne e molte
coppie il commercio dei figli abortiti è un business assai redditizio. Pensa al
« turismo procreativo » sul quale molti paesi europei o vicini all'Europa si
arricchiscono come Cuba e
(Per cinquemila o settemila euro, l'Ucraina offre il biglietto del viaggio,
l'albergo di prima classe vitto incluso, la guida turistica nonché l'ovocita. E quando sbarchi all'aeroporto non passi neanche
la dogana). È redditizio anche il business degli spermatozoi. Insieme agli
ovuli congelati, le banche occidentali traboccano di sperma congelato. In entrambi
i casi merce che viene dall'Ucraina, dalla Romania, dall'Albania, dalla
Slovenia, dalla Corea, dai paesi più poveri del continente asiatico. Però viene
anche dalla Svizzera, dalla Norvegia, dalla Grecia, da Malta, dal Portogallo,
dalla Spagna. In particolare da Barcellona, città nella quale vivono molte
immigrate provenienti dall'Europa dell'Est. Ne traboccano soprattutto le banche
inglesi. Non a caso il Parlamento Europeo (bontà sua) ha rivolto un monito
all'Inghilterra dove il mercato fiorisce vergognosamente con gli ovuli che
vengono dalle cliniche rumene. In massima parte, ovuli venduti a mille o
duemila euro la dozzina dalle zingare Sinti o Rom. E
nel libro più inquietante che abbia letto su questo tema, La vita in vendita ,
gli autori Christian Godin
e Jacques Testart
raccontano che in Europa gli ovuli delle ragazze bionde e longilinee ( di
solito modelle) costano molto di più. Almeno quindicimila euro ciascuno.
* * *
Garantiscono
figli da concorso di bellezza, capisci? Figli su misura, selezionati, scelti
sul menù dell'eugenetica e della biotecnologia. A tal proposito Godin racconta d'aver trovato su un sito Internet quest'annuncio: « Cercasi ovulo bello e intelligente che
venga da una studentessa molto sportiva e allieva d'un college molto rinomato »
. .. Ed ora dimmi se queste ricerche per cui i promotori del referendum
invocano la libertà illimitata non sono associabili coi campi di Dachau e Birkenau ed Auschwitz e Mauthausen. Dimmi se
queste ricerche in apparenza fatte per guarire le malattie in realtà non
puntano a qualcosa che assomiglia molto all'hitleriano sogno d'una società
composta soltanto di biondi con gli occhi azzurri. Dimmi se col pretesto della
terapeutica
Naturalmente Ratzinger lo dice in chiave reli giosa, da filosofo anzi da
teologo che non prescinde dalla sua fede nel Dio Creatore. Un Dio buono, un Dio
misericordioso, un Dio che ha inventato l'universo e creato l'uomo a sua
immagine e somiglianza. ( Tesi che a volte gli invidio perché risolve il
rompicapo chi siamo, da dove veniamo, dove andiamo, ma nella quale il mio
ateismo vede soltanto una bellissima fiaba. Se Dio esistesse e fosse un Dio
buono, un Dio misericordioso, perché avrebbe creato un mondo così cattivo?).
Però a dirlo difende
È giusto. È raziocinante. È un discorso che va al di là della religione, un
discorso civile, e la bellissima fiaba non c'entra. C'entrano i doveri che noi
esseri umani abbiamo verso
Che
il matrimonio non lo definiscono più per quello che è ossia l'unione d'un uomo
e d'una donna presumibilmente in grado di procreare, l'istituto giuridico che
regola la necessità di perpetuare la specie, bensì un'unione e un istituto che
con gli stessi diritti spetta a due individui del medesimo sesso. Quindi, non
in grado di perpetuarla. E pazienza se ( l'ho già scritto ne L'Apocalisse ) a
contare sull'omosessualità la nostra specie si estinguerebbe come si estinsero
i dinosauri. Pazienza se con l'adozione gay, resa possibile dal matrimonio gay,
anziché un babbo e una mamma il bambino adottato si trova con due babbi o due
mamme. Pazienza se con due babbi o due mamme cresce ignorando il concetto di
paternità e di maternità... Neanche i bambini nati dagli embrioni congelati,
infatti, sanno chi è il loro padre. Né lo sapranno mai. La fottuta
Bioetica proibisce di dirglielo, e nella figura del padre vede solo uno
stallone che mette incinte le cavalle, un toro che mette incinte le vacche.
Quanto alla figura della madre, pensaci bene: se nascono dall'ovulo comprato da
un'anonima zingara o da una famosa modella che ovviamente non vuol da re il suo
nome, quei bambini non sapranno neanche chi è la loro vera madre. Non per nulla
questo nuovo sistema di nascere piace moltissimo ai coniugi del medesimo sesso.
Sembra addirittura inventato per loro.
La colpa è anche degli intellettuali che lo zio Bruno, il fratello di mio
padre, chiamava intelligenti cretini anzi cretini intelligenti. Gli
intellettuali che per opportunismo o profitto o smania di influire sul futuro
approvano e propagandano le malefatte dei Frankenstein.
Manco fossero davvero conquiste dell'Umanità. È anche dei giornali, delle
televisioni, dei media che quelle malefatte le presentano con compiacimento,
anzi col cappello in mano. Col cappello in mano le descrivono ossequiosamente,
accuratamente, manco fossero ricette culinarie di Pellegrino Artusi o di Anthelme Brillat Savarin. Ricetta sudcoreana:
« Si prendono alcune cellule dell'epidermide dal corpo d'un paziente e se ne
estrae il materiale genetico cioè il Dna. Poi si prende un ovocita
donato dietro compenso da una donna ucraina o rumena o slovena o coreana o
albanese o maltese, ci si accerta che non sia fecondato e lo si svuota. Gli si
toglie il nucleo, lo si butta via. Fatto ciò, al posto di quel nucleo si mette
il Dna ricavato dal corpo del paziente.
Operazione
che si chiama trasferimento nucleare. Lo si stimola con scosse elettriche
affinché le cellule si moltiplichino alla svelta come se l'ovocita
fosse stato penetrato da uno spermatazoo, si ottiene
il blastocita cioè l'ovocita
che corrisponde alla prima fase dello sviluppo embrionale. Si crea, insomma, un
embrione. Quando l'embrione è cresciuto, lo si seziona. ( Viviseziona). Le sue cel lule staminali
si iniettano nel corpo del paziente... » . La ricetta inglese, cioè quella
fornita dai ricercatori di Newcastle subito dopo i colleghi sudcoreani,
è quasi identica. L'unica differenza consiste nel procurarsi in precedenza tre blastociti e, dopo il trasferimento nucleare, stimolarne un
veloce sviluppo anche chimicamente. Cose per cui il mio oncologo americano si
arrabbia e sibila: « This waving
the therapeutical purpose is a dirty fib,
a cruel lie. Questo
sventolare lo scopo terapeutico è uno sporco imbroglio, una bugia crudele.
D'accordo, noi oncologi non siamo riusciti a eliminare il cancro. Tuttavia lo
curiamo. A volte lo blocchiamo. Contro le malattie che citano per giustificare
la nuova Strage degli Innocenti loro non hanno scoperto nessuna cura, invece.
Ma se per caso la scoprissero, se per caso una terapeutica esistesse davvero,
direi ugualmente: bisogna opporsi. Bisogna perché la clonazione terapeutica è
già una clonazione riproduttiva quindi valida per fabbricare esseri umani.
Bisogna perché distinguere l'una dall'altra equivale a celarsi dietro un trucco
semantico. Bisogna perché iniettare in un malato le cellule staminali
significa ucciderlo. Sai perché? Perché le cellule staminali
degli embrioni sono tanto vigorose e potenti quanto disordinate. Non si
moltiplicano dove e come vogliamo ma ovunque gli piaccia e come gli piaccia.
Ergo, causano tumori. Di recente sono state iniettate nel cervello di una
scimmia. Il cervello ha subito sviluppato un cancro fulminante e la scimmia è
morta nel giro di poche settimane » .
La colpa è anche della cosiddetta gente comune. La gente che per dabbenaggine o
ingenuità o disperazione crede nella storia delle malattie da guarire. Credendoci,
si lascia menare per il naso dalle false promesse e dalle false speranze.
Perché, come i sapienti della Bioetica, anche la gente lì per lì grida allo
scandalo. Si impaurisce, dice oddio che vogliono farmi, che mi succederà. Ma
poi, rimbecillita dal lavaggio cerebrale esercitato dai politici e dagli
intellettuali che i Frankenstein li presentano come
benefattori, sedotta dal compiacimento e dagli elogi dei giornali che li
trattano col cappello in mano, cede ai dubbi. Non capisce di venir presa in giro,
non si rende conto d'essere a una tragica svolta del nostro destino, e cambia
idea. Per sentirsi moderna, lanciata verso il futuro, si adegua. Per non andare
controcorrente, non perdere i vantaggi della cosiddetta modernità ( vantaggi
che alla fine si riassumono in un telefonino sempre appiccicato all'orecchio)
grida al miracolo. Si piega, anzi applaude, anche se ciò significa massacrare i
propri figli come Medea. Parliamoci chiaro: viviamo in una società che alla
Vita guarda in termini edonistici e basta.
Che cerca solo il benessere, i vantaggi materiali, le agiatezze. Una società
dove l'anima non conta.
La spiritualità, ancor meno. E non solo in Italia, non solo in Europa, visto
che in America accade lo stesso. Se non peggio. Del resto è l'America che ha
diffuso il culto dell'edonismo. È l'America che ha lanciato la moda dei
matrimoni e delle adozioni gay. È l'America che ha dato il via a quelle
ricerche. Unica differenza, il fatto che in America il grosso dei cittadini si
opponga e che a quei ricercatori il suo presidente dica: « Io i soldi per
portar a fondo
Proprio a causa di quel cancro non comprendiamo più il significato della parola
Morale, non sappiamo più separare la moralità dall'immoralità o dall'amoralità.
Proprio a causa di quel cancro i mecenati dei Frankenstein
vorrebbero una ricerca scientifica, senza veti e senza condanne. Proprio a
causa di quel cancro i tipi del mio tipo li chiamano bigotti baciapile servi
del Papa e del Cardinal Ruini, oppure li espongono al
pubblico ludibrio con le parole retrogrado oscurantista reazionario. Ma
* * *
A costo d'esser derisa o giudicata un nuovo acquisto del Vaticano, un'atea in
via di conversione, una mangiapreti in cerca di assoluzione, insomma una
ravveduta in punto mortis , torno dunque a Ratzinger. E dico: Ratzinger ha
ragione quando scrive che ormai l'Occidente nutre una specie di odio verso sé
stesso, non ama più sé stesso. Che della sua storia vede soltanto ciò che è
deprecabile, che di essa non riesce più a percepire cosa contiene di grande e
di puro. Ha ragione anche quando dice che il mondo dei valori su cui l'Europa
aveva costruito la sua identità ( i valori ereditati dagli antichi greci e
dagli antichi romani e dal Cristianesimo, chiarisco io) sembra giunto alla fine
o uscito di scena. Che l'Europa è paralizzata da una crisi del suo sistema
circolatorio e che questa crisi la sta curando con trapianti ( l'immigrazione e
il pluriculturalismo, chiarisco io) i quali possono
solo eliminare la sua identità. E poi ha ragione quando dice che la rinascita
dell'Islam non è nutrita soltanto dalla nuova ricchezza dei paesi che
posseggono il petrolio: è nutrita anche dalla consapevolezza che l'Islam possa
offrire una piattaforma di spiritualità. La spiritualità a cui la vecchia
Europa e l'intero Occidente hanno rinunciato. Infine ha ragione quando cita Spengler secondo il quale l'Occidente corre inesorabilmente
verso la propria morte, non solo una morte culturale, e di questo passo
crollerà come crollò
Ci stiamo uccidendo col cancro morale, con la mancanza di moralità, con
l'assenza di spiritualità. E questa faccenda del mondo da rifare con la truffaldina
eugenetica, con la bugiarda biotecnologia, non è che la tappa definitiva del
nostro masochismo. Ecco perché i Bin Laden e gli Zarqawi, individui
immorali e amorali tuttavia sorretti da una loro paradossale forma di moralità,
hanno buon gioco. Ecco perché i loro correligionari ci invadono così facilmente
e così disinvoltamente fanno i padroni in casa nostra. Ecco perché a casa
nostra vengono accolti con tanto servilismo o tanta inerzia. Tanta paura. Ecco
perché l'Europa è diventata Eurabia e l'America
rischia di diventarlo. Ed ecco perché, segnati in fronte dal marchio di cui
parlo ne L'Apocalisse , il marchio della schiavitù e della vergogna, molti
occidentali finiranno inginocchiati sul tappetino a pregare cinque volte al
giorno il nuovo padrone cioè Allah.
Referendum? Ma che vuoi referendare. Lo stesso
termine procreazione assistita evoca il gesto di alzare bandiera bianca, di
finire in un mondo contro natura. Senza contare che, comunque vada, questo
referendum si concluderà come quello sulla caccia. Cioè coi cacciatori che
continuano a sparare sotto le nostre finestre e ad ammazzare gli uccellini.