Vi rivelo tutte le verità
nascoste sulla fecondazione artificiale
intervista di Stefano Lorenzetto
a Francesco Agnoli
Francesco Agnoli - docente di storia, studioso di filosofia della
scienza, figlio del magistrato che promosse il referendum contro la legge sull'aborto.
"Stanno creando l'homunculus
bramato da Rodolfo II".
Questo ragazzone di 30 anni sembra nato
per giocare a basket e frequentare discoteche. Invece
sta qui, inginocchiato sul pavimento del salotto, a pronunciare parole gravi:
"Ma chi chiacchiera di
embrioni lo saprà che a 18 giorni c'è già un cuore pulsante? E che a sei settimane il bambino ha le dita formate? E che
tra l'ottava e la dodicesima settimana, quando i medici praticano la cosiddetta
riduzione embrionale, cioè uccidono i feti
"difettosi" o in sovrappiù, c'è una creatura perfetta di otto
centimetri che sente la voce della mamma, si sveglia quando lei si sveglia,
s'addormenta quando lei s'addormenta? Com'è possibile stabilire per referendum
che è lecito immolare i nascituri sull'altare della ricerca scientifica?".
Il professor Francesco Agnoli, docente di
storia a Trento, studioso di filosofia della scienza, fondatore del circolo
culturale Il Castello, autore di libri politicamente scorrettissimi, a
cominciare da una Storia dell'aborto
nel mondo che contiene immagini agghiaccianti, preferisce la posizione
eretta a quella seduta perché ha mal di schiena. Se ogni tanto si mette in ginocchio, con i gomiti appoggiati
al tavolo, è solo per dare requie alla colonna vertebrale. Eppure
in quel preciso istante le sue argomentazioni assumono il tono di
un'invocazione:
"C'è la congiura del silenzio.
Nessuno spiega che nella fecondazione artificiale l'ovaio viene
gonfiato farmacologicamente fino a raggiungere le dimensioni di un melone. Né che le donne vanno incontro a gestosi, placente previe,
malformazioni fetali, gravidanze extrauterine, lesioni vascolari. Né che l'iperstimolazione ovarica può provocare una sindrome
pericolosa per la loro stessa vita. Né che vengono
sacrificati 92 embrioni su 100. Né che solo il 15% delle
coppie ottiene il figlio desiderato. Né che per i bambini nati così
esiste il dubbio della comparsa di anomalie tardive,
malattie di tipo degenerativo a carico del sistema nervoso e dei muscoli. Non
sono io ad affermare tutto questo, bensì il campione della sperimentazione, uno
dei maggiori esperti di fisiopatologia della
riproduzione umana, il professor Carlo Flamigni, direttore dell'Istituto di
clinica ostetrica e ginecologica di Bologna, nel suo libro La procreazione assistita edito dal
Mulino".
Si rimette in
piedi.
"Un famoso ginecologo romano
"coltiva" gli spermatozoi umani su tessuti ricavati dai testicoli dei
topi e s'è vantato d'aver fatto nascere tre bambini, due a Roma e uno in
Sardegna, grazie a questo metodo folle.
Stanno costruendo l'homunculus che i discepoli di
Paracelso volevano creare sul finire del 1500 alla corte di Rodolfo II
d'Asburgo, l'imperatore-alchimista il cui nome è legato alla leggenda del
Golem, la creatura senza spirito, l'automa. Persino il diessino Gianni Vattimo,
filosofo progressista, s'è sentito in dovere di lanciare l'allarme: "C'è
il rischio che degli embrioni si faccia commercio, che si operino manipolazioni
illimitate, tali da creare mostri, individui adibiti a deposito di organi per trapianti, schiavi. Potrà apparire scandaloso ma non lo è poi tanto: dell'embrione come tale
non ci importa niente".
Il tono di voce è passato dalla supplica
alla requisitoria. Tradizione di famiglia: suo padre, Carlo Alberto Agnoli, è
presidente del Tribunale dei minori di Trento, quindi
alle prese con i drammi che nascono dal desiderio di paternità ma anche con
l'infanzia violata, comprata, venduta; suo zio, Francesco Mario Agnoli, storico
delle insorgenze controrivoluzionarie in Italia durante il dominio napoleonico,
ha fatto parte del Consiglio superiore della magistratura.
Francesco Agnoli vive a Trento con i
genitori. L'anno prossimo porterà all'altare Michela, ingegnere. Ha due
fratelli più grandi già sposati e cinque nipoti che lo adorano.
"Seguo le orme di mio padre, che fu
tra i promotori della raccolta di firme per il referendum abrogativo della
legge sull'aborto".
Lo perse.
"Si fermò al 32%. Colpa delle
divisioni dei cattolici: ebbe aiuto solo dal cardinale Albino Luciani. Gli
italiani hanno deciso che di aborto bisogna discutere
dal punto di vista filosofico. Vietato far sapere che ricercatori svedesi hanno
escogitato una tecnica di trapanazione del cranio del feto da vivo fra la 18ª e
la 28ª settimana, tecnica poi perfezionata da scienziati statunitensi
addirittura fino all'ottavo mese di gestazione, al fine di aspirare con una
cannula la substantia nigra del
tronco cerebrale per studi di ipotetica efficacia
sulle neurodegenerazioni provocate dal morbo di Parkinson. Vietato far vedere le foto degli esperimenti su bambini nati vivi da
aborti legali".
Come invece fa lei nel suo libro.
"Pensi che per aver riprodotto quelle
immagini di corpicini smembrati e gettati nella spazzatura alcuni giovani sono stati denunciati per oltraggio al comune senso del
pudore. E il professor Agostino Sanfratello, docente
di filosofia del diritto all'Università di Teramo, ha subito addirittura un
processo".
"Hanno smascherato il grande inganno.
I sostenitori dell'aborto si rifugiano nella filosofia perché non possono
mostrare la realtà: crani fracassati con i ferri chirurgici. Ma
la filosofia classica è sempre partita dalla realtà. Loro invece partono
dall'idea. È il degrado della filosofia moderna. Le utopie sanguinarie del '900 vengono tutte da lì: prescindono dalla realtà. L'uomo
non è più intelligente, da intus
legere, non legge dentro la realtà: vuole essere dominatore e plasmatore
al pari di Dio. Fra totalitarismo e biotecnologie non c'è nessuna differenza.
Marx che abbatte la famiglia e Hitler che sopprime le etnie fanno proprio
questo: rimodellano la realtà esistente senza tenerne conto. Aldous Huxley,
figlio del famoso biologo e fratello del premio Nobel della scienza, teorizzava
In che
termini?
"La riproduzione umana sarà soggetta a un controllo centralizzato; avverrà da ovuli conservati
artificialmente e fecondati in vitro, quindi la nascita sarà anonima e
plurigemina, fino a 96 gemelli identici da un solo uovo; la famiglia diverrà un
istituto superfluo; agendo sul processo di ossigenazione del cervello durante
lo sviluppo dell'embrione, si creeranno a tavolino caste di uomini superiori,
dotati fisicamente e intellettualmente, e caste di uomini inferiori da adibire
ai lavori più ingrati".
"I più sono convinti che dalla Fiv
nascano figli sani, belli, biondi. Non è così. Anzi
nell'80-85% dei casi non nasce proprio nulla. È L'Unità a parlare di "calvario" per chi vi si
sottopone, "con l'angoscia di fallire di nuovo e con le tensioni che
nascono nella coppia, il senso di frustrazione e di sconfitta". Ogni Fiv
costa sui 4.000 euro. Ci sono donne che vi fanno
ricorso 13-14 volte".
Un giro
d'affari enorme.
"È il motivo per
cui si sono accantonati gli studi sulla sterilità e s'è puntato tutto
sulla Fiv, eseguita quasi unicamente in cliniche private. La donna, stimolata a
produrre non uno ma dieci ovuli per volta, rischia - è
Flamigni a scriverlo nel suo libro -parti prematuri, gravidanze multiple, bimbi
nati piccoli, parti cesarei, con una mortalità perinatale del 20% circa. Lo
stesso professore avverte che "sembra giustificato il timore di un aumento
delle malformazioni fetali e dell'incidenza di anomalie
dei cromosomi sessuali". Nel '
In Scozia,
non a Bologna.
"Guardi, il
professor Flamigni ha fatto nascere 34 bimbi mediante crioconservazione
dei gameti femminili. Dopodiché ha scritto: "Per uscire da fase sperimentale
è necessario dare, ai 34 già nati almeno altri 200
fratelli. Solo così riusciremo sapere se il congelamento degli ovociti è
realmente innocuo e potremo sostituirlo al congelamento degli embrioni".
In pratica
vuol creare 234 persone a rischio al scopo di capirne
di più.
"Si possono usare le donne e i bimbi
come cavie? Me lo dica lei. E poi all'embrione in vitro manca colloquio
crociato, cioè quel complesso di segni chimici con cui
il corpo della madre lo riconosce. Ne consegue un'alta probabilità di aborti, con tutto ciò che questa tragedia comporta di per
sé in una donna e a maggior ragione in una donna già in crisi, stressata da
pratiche mediche invasive".
La legge 40 approvata
dal Parlamento, che radicali e sinistra vorrebbero cancellare, mette al riparo
dalla sperimentazione selvaggia.
"La legge 40 vieta
la fecondazione eterologa con ovuli o sperma di donatori, la clonazione,
la sperimentazione sugli embrioni, gli uteri in affitto, le mamme-nonne, la
fecondazione post mortem con
seme congelato che farebbe nascere bimbi già orfani di padre. E impedisce l'accesso alla Fiv da parte di single e
omosessuali. Ma sarebbe stato preferibile se deputati
e senatori avessero votato una legge di un solo articolo".
"È vietata la fecondazione
artificiale in quanto sperimentazione su donne; bambini, embrioni". Il
centrodestra, che ha fatto questa legge, è il primo a non avere il coraggio di
difenderla”.
"La cultura radicale e di sinistra è
contro l'uomo".
Ma se Pannella è il paladino dei diritti umani.
"Quella dei radicali è la perversione
della libertà. L'aspetto più grottesco è che oggi vogliono
"Sì".
"Non possiamo vincerlo perché i mezzi
d'informazione ci sono preclusi. Abbiamo un'unica possibilità: sperare che le
persone di buon senso si astengano, non vadano a votare, facendo cos mancare il
quorum. Coloro che si battono per farla abrogare, la legge 40 non l'hanno
nemmeno letta, posso garantirglielo. Si limitano a ripetere slogan insulsi, del
tipo: "È contro le donne, è contro la ricerca
scientifica". Ma neppure fra i parlamentari ho trovato gente informata sul
problema tanto che a molti di loro mi sono sentito in
dovere di consegnare una relazione tecnica compilata dal mio consulente, il
medico Luca Poli, un ex radicale. Ho partecipato in Veneto a
un dibattito televisivo con Pietrangelo Pettenò, consigliere regionale di
Rifondazione comunista. Finita la diretta, dietro le quinte
gli ho chiesto a quattrocchi "Ma tu sai che cosa dice la legge 40?". E lui: "Ma no, io ho tre figli...". Mauro Bondi,
segretario provinciale dei Ds a Trento, è arrivato a scrivere sull'Adige che raccoglie firme per il
referendum affinché venga consentita la ricerca
scientifica che potrebbe salvare un ragazzo di Cagliari in radioterapia per un
tumore".
"Illudono i malati. Affermano che
10-12 milioni di pazienti afflitti dalle più diverse patologie - cancro,
sclerosi, Parkinson, Alzheimer, diabete - guariranno come per incanto grazie
alla ricerca sugli embrioni. Una colossale impostura. Vogliono la
crioconservazione degli embrioni per poi lavorarci sopra. Pretendono che gli
siano consegnati quelli già congelati e che nessuno reclama per farci i loro
esperimenti. Ma il professor Angelo Vescovi, massimo
esperto di cellule staminali adulte, avverte che le cellule embrionali hanno
una potenzialità cancerogena. E Vescovi è un
ateo".
"Di questi argomenti l'episcopato non
parla, tranne rare eccezioni. È l'inverno della Chiesa. San Pio X temeva più
l'indifferenza dei buoni che la malvagità dei cattivi".
"L'aspirazione a
impossessarsi della natura in senso prometeico, cambiandole i connotati,
diventa forte dopo il Medioevo, con Marsilio Ficino, Giovan Battista Dalla
Porta, Paracelso. Dalla Porta, per esempio, si dedica alla sperimentazione genetica
sui cavalli. Alla corte di Rodolfo II, imperatore a Praga, i seguaci di
Paracelso fanno putrefare il seme maschile nel ventre equino col demenziale o
proposito diveder "nascere un vero e vivo fanciullo
umano". Il sovrano, probabilmente pazzo per una tara genetica, si circonda
di feti mostruosi conservati sotto vetro, s'interessa di uomini
pesce e bambini rettili, incita la sua accolto di stregoni a pastrocchiare con
gelatine, corna di bue, veleno di rospi. L'opus magnum di
questi maghi è rappresentato da un bambino dentro l'alambicco. Ci siamo
arrivati".
Che cosa pensa della
coppia bianca uscita dal Policlinico di Modena con due gemelli di colore perché
in una pipetta non lavata erano rimasti gli
spermatozoi di un nordafricano?
"Siamo venuti a sapere di
quest'ultimo incidente solo perché i neonati erano neri. La fecondazione
eterologa, vietata dalla legge, può essere comodamente eseguita di nascosto. Le
lesbiche si procurano lo sperma nelle banche del seme e si fanno i figli in
casa da sole col kit di autoinseminazione artificiale,
come ha orgogliosamente rivelato Titti De Simone, fondatrice di Arcilesbica e
parlamentare di Rifondazione comunista".
Un far west.
"Esattamente quello lasciato dai
signori della prima Repubblica fino all'approvazione della
legge 40, se si eccettua una circolare dell'85 firmata da Costante
Degan, ministro dc della Sanità, che s'appellava genericamente alla deontologia
della classe medica. Qualcuno mi deve spiegare perché nell'avanzatissima Svezia
la fecondazione eterologa non si fa quasi più".
Provi a spiegarlo lei.
"L'eterologa postula la
crioconservazione di ovuli, seme, embrioni, ma nessuno
può dire quale sia il tempo massimo consentito. La rivista Human reproduction, pubblicata dalla Oxford University, ha citato un esperimento con sperma
congelato 21 anni fa. Stanno testando la data di scadenza sulle donne, sulla
vita".
La frutta fresca
congelata in estate fa schifo già a Natale.
"Infatti su
100 embrioni tirati fuori dall'azoto liquido, 30 risultano morti. È evidente
che anche gli altri 70 saranno in parte deteriorati,
ma l'ineffabile Flamigni non è in grado di quantificare: "Alcuni mostrano
di avere almeno una cellula danneggiata". Pagina 81.
Però lui li impianta ugualmente. Che
cosa nascerà da embrioni danneggiati trasferiti in utero? Al difensore della
procreazione assistita interessa ben poco: avendo compiuto 71 anni, ha
confessato candidamente che non arriverà "a vedere come andrà a
finire".
Quali conseguenze si
possono ipotizzare sulla psiche di un bimbo che apprende d'essere venuto al
mondo fai laboratorio?
Il professor Carlo Bellieni, docente di
terapia neonatale all'Università di Siena, parla di "sindrome del
sopravvissuto".
"Quando il bambino viene a sapere che
per farlo nascere a tutti i costi sono stati sacrificati un tot di embrioni soprannumerari e un tot di suoi fratelli
gemelli, sviluppa o un forte senso di colpa, del tipo "altri sono morti
per lasciar vivere me", o un delirio di onnipotenza, "io ce l'ho
fatta perché sono indistruttibile".
"Non so, non ho
studiato il problema. Forse è meglio lasciarli morire. Non so che dire,
veramente. Dipendesse dai radicali e dai verdi,
dovrebbero essere impiegati per esperimenti. Negli Usa e in Cina hanno già
creato l'embrione coniglio e l'embrione mucca. Nell'ex
Jugoslavia hanno tentato di fecondare le scimmie con seme umano. Per fortuna la legge 40 vieta espressamente "ibridi e
chimere". Cioè mostri. I verdi hanno
questa straordinaria sensibilità: sono contro i pomodori Ogm
però si battono per i figli geneticamente modificati".
Un bimbo è guarito
dalla talassemia grazie a un trapianto di cellule
staminali donate dai suoi fratelli gemelli. Bisognava lasciarlo malato,
condannato per tutta la vita a trasfusioni di sangue ogni 15 giorni?
"La diagnosi preimpianto è vietata in
Italia I medici di Pavia hanno dovuto fare l'esame del
Dna su 12 ovuli fecondati in vitto in Turchia Solo tre, giudicati sani e
compatibili, sono stati impiantati nell'utero della madre e due hanno
attecchito. Gli altri nove li hanno soppressi. Il fatto che da un'azione
cattiva nasca qualcosa di buono non la rende
moralmente accettabile. D male non può essere ammesso per legge. Se nel '600 i chirurghi avessero fatto le autopsie sui vivi,
anziché sui morti, di sicuro gli studi di anatomia sarebbero progrediti molto
più velocemente, consentendo di salvare milioni di vite. Stiamo correndo verso
l'eugenetica propugnata dal dottor Joseph Mengele, l'angelo sterminatore di Auschwitz".
"Ma insomma: ammesso e non concesso
che la sperimentazione sugli embrioni portasse a qualche risultato, diverrebbe
lecito ucciderli prima che diventino uomini al solo scopo di prolungare la vita
di altri uomini?".
Non bisogna
porre limiti alla conoscenza, ribattono i positivisti.
"A loro ha già risposto André
Frossard, accademico di Francia, figlio del primo segretario del partito
comunista francese, nel suo saggio Il
diavolo forse, quando ricordava che l'irresponsabilità è un inalienabile
privilegio della condizione scientifica e che nessuno degli alchimisti di Los
Alamos, artigiani della morte istantanea, perse il sonno per Hiroshima e
Nagasaki: fu un aviatore a entrare nei trappisti dopo
aver sganciato la bomba atomica. Coloro che gliel'avevano fornita
non lo accompagnarono neppure fino alla porta del convento. Concludeva
Frossard: "Il giorno in cui, e vi dico che non tarderà molto, i vostri
biologi avranno trovato il modo di cambiare la natura umana agendo sulle sue
cellule iniziali, essi se ne serviranno, statene certi, anche se dovessero in
un primo momento popolare la terra di fenomeni da baraccone".
Ma ai
genitori sterili che cercano disperatamente di avere un figlio, lei che cosa si
sente di dire?
"A un malato
di cancro che cosa ci si sente di dire? Un figlio è un dono, non un
diritto".
da "Il Giornale" del 19 settembre 2004