Che senso hanno i sei giorni della creazione?
Il Genesi non vuol dire che la creazione
dell’universo sia durata in tutto sei giorni e nemmeno intende sei periodi di
tempo anche lunghi.
La
parola “giorno” viene usata nel suo senso ordinario, ma serve come immagine
narrativa, come quando noi diciamo che uno studente ha tagliato il traguardo
per dire che ha superato gli esami.
Lo
scrittore inquadra l’opera di Dio in uno schema di sei giorni per darci un
insegnamento religiosomorale.
I
due racconti della creazione, per spiegare qual è il posto dell’uomo net mondo,
affermano che egli è chiamato a continuare l’attività di Dio creatore mediante
il proprio lavoro.
Il
racconto più antico dichiara: "Dio prese l’uomo e lo pose nel giardino di
Eden perché lo coltivasse e lo custodisse (Genesi 2, 15); e quello più
recente: "Riempite la terra, soggiogatela e dominate. . .su ogni essere vivente..
.ecc." (Genesi 1, 28).
Ma
il lavoro, per quanto sia nobile, non va inteso come un valore supremo e
assoluto: l’uomo non può dedicarsi ad esso in continuazione, perché rischierebbe
di diventarne schiavo.
Perciò
Dio aveva prescritto agli Ebrei per mezzo di Mosè (Deuteronomio 5, 12-15) che
un giorno alla settimana fosse consacrato a! riposo (“sabato” significa appunto
“riposo”) in modo che al di sopra delle occupazioni materiali si desse il
giusto posto al culto di Dio.
Per
mostrare che questa legge rispondeva a! disegno istitutivo divino e non poteva
essere attenuata, lo scrittore del Genesi, venuto parecchio tempo dopo Mosè,
immagina che anche il lavoro del Creatore, modello del lavoro umano, si era
svolto dentro il quadro della settimana conclusa dalla pausa del riposo.
Nel
racconto anzi possiamo vedere che il narratore, avendo compendiato la
creazione in un elenco didattico di otto opere divine (il numero otto era il
simbolo della perfezione), le distribuisce nell’insieme di sei giorni
mettendone due nel terzo giorno (la terra asciutta e il mondo vegetate) e due
nel sesto (gli animali terrestri e l’uomo).
Questa
soluzione ha l’aspetto di un adattamento, accettato per contenersi in ogni
modo entro il numero di sei giorni lavorativi.