In
quali lingue è stata scritta la Bibbia?
I testi
originali della Bibbia sono stati scritti in tre lingue: l’ebraico, l’aramaico
e il greco.
L’ebraico
è una lingua semitica, usata dagli Ebrei fino al tempo dei Persiani (5° secolo
a.C.). Dal 1948 è divenuto la lingua ufficiale dello stato di Israele.
L’aramaico
(da Aram, antico nome della Siria) sotto l’impero persiano sostituì l’ebraico
nell’uso corrente. Nei Vangeli ci sono alcune parole aramaiche come:”Talità
kum, Abbà, Gabbatà, Gòlgota”.
Il
greco si diffuse in oriente con le conquiste di Alessandro Magno (333-323 a.C.)
e divenne la lingua comune della cultura e del commercio.
L’Antico
Testamento
E' stato scritto in ebraico,
eccetto alcuni tratti scritti in aramaico (nel libro di Esdra e di Daniele). Nel
2°-3° secolo a.C. gli Ebrei di
Alessandria tradussero in greco la loro Bibbia, con l’aggiunta di altri libri,
il cui originale ebraico è andato perduto: Tobia, Giuditta, 1 Maccabei, Baruc
e il Siracide. Essi inoltre aggiunsero altre parti ai libri di Ester e di
Daniele e composero direttamente in greco il 2 Maccabei e la Sapienza. Questi
libri aggiunti si chiamano deuterocanonici, cioè “libri del secondo elenco”.
Cosi nacque la Bibbia greCa, detta anche dei Settanta (LXX) perché si riteneva
che avessero lavorato 70 traduttori in perfetto accordo.
Il Nuovo Testamento
E' stato redatto tutto in greco.
Le prime traduzioni latine sono state fatte già dal 2° secolo. San Girolamo
(4° secolo) ne fece la revisione, tenendo presente i testi greci ed ebraici.
Questa traduzione, a motivo della sua divulgazione, fu chiamata la Volgata: é
stata usata nella liturgia della Chiesa latina fino alla recente riforma liturgica.
Che
cosa sono i generi letterari?
Si chiamano “generi letterari” le
diverse forme del parlare o dello scrivere che troviamo in uso presso un popolo
di una determinata epoca o regione per comunicare un dato pensiero.
Essi
non vanno confusi con lo stile personale di un autore, ma sono un fatto sociale
che appartiene all’intesa tra i membri di uno stesso gruppo umano e presentano
quindi una certa continuità; tuttavia possono variare secondo i luoghi o i
tempi o anche la materia di cui si parla.
Alcuni
esempi, tra molti, sono la cronaca, l’esposizione storica, il romanzo,
l’allegoria, la parabola, il canto epico, la poesia lirica, l’azione drammatica,
la disputa dottrinale, ccc.
Se
anche, nella grande varietà di queste forme, i termini del discorso non vanno
tutti presi nel loro senso nativo e primario, resta fermo che ogni genere
letterario ha la sua propria verità.
Non
è vero che gli animali parlino: tuttavia l’antica favola del lupo e
dell’agnello denuncia un fatto che purtroppo accade spesso tra gli uomini di
tutti i tempi.
Diversa
è la verità del racconto storico dalla verità di una parabola come può essere
il libro di Giona; ma la parabola si presta bene per descrivere con evidenza
certi fatti, e quando è narrata dalla Bibbia, parola di Dio, è anch’essa una
testimonianza validissima di come agisce il Signore.
Di
solito noi riconosciamo i generi letterari usati oggi e sappiamo come devono
essere intesi.
Un
amico che torna da un’avventura è portato spontaneamente a esagerare il suo
racconto e tutti comprendono come deve essere accolto.
Per
leggere la Bibbia dobbiamo imparare quali fossero i generi letterari usati dai
popoli orientali di quel tempo, e a questo ci aiuta lo studio delle letterature
antiche: cosa indispensabile, ad esempio, per comprendere i primi capitoli del Genesi.
Nella
Bibbia possiamo incontrare tutti i generi letterari possibili?
Bisogna
rispondere che, Siccome la Bibbia è parola di Dio espressa per mezzo dell’uomo
e in forme umane, dove lo scrittore parla come strumento vivo e ragionevole
attraverso la sua cultura, il suo linguaggio e anche i suoi limiti, nulla
impedisce che noi vi troviamo tutti i generi letterari usati nei luoghi e nei
tempi in cui essa fu scritta, eccetto quei generi che contrastano con la verità
e la santità di Dio.