Quale
peccato hanno commesso i primi uomini?
Che
cosa era il frutto proibito?
La
Bibbia non precisa con quale azione i nostri progenitori abbiano peccato
contro Dio.
In tanti millenni che sono poi trascorsi nessuna
tradizione ha conservato questo ricordo e nessun profeta ne ha svelato la
storia; del resto sarebbero curiosità che non serve a nulla conoscere.
Il
narratore biblico procede in altro modo.
Egli, che scrive durante la vicenda storica del popolo
ebreo, conosce da una lunga esperienza che il disegno costante di Dio è di
condurre il suo popolo a salvarsi dal peccato: tutte le volte che gli Ebrei sono
fedeli al Signore ottengono i beni da lui promessi, e tutte le volte che lo
rifiutano vanno incontro alla propria rovina.
Il
libro del Giudici e gli altri libri storici della Bibbia ne danno
continuamente la prova.
Questa vicenda costante è come la chiave che permette al
popolo di Dio, quando riflette sotto la guida dei profeti, di scoprire il
proprio passato e intravedere anche il proprio avvenire.
Perché la morte e la sofferenza gravano su tutti gli
uomini come una pesante eredità da cui nessuno può rendersi esente?
E certo che Ia cosa non può
venire da una scelta fatta da Dio, il quale tende in senso del tutto contrario,
ma solo dai comportamenti degli uomini stessi, che fin dall’inizio della loro
storia devono avere intrapreso una via di peccato.
Lo scrittore non può sapere quali colpe abbiano commesso
allora, ma certamente si tratta di gravi offese contro il Signore.
Per questo egli ci narra in termini generici e figurati
quella che è la vicenda più comune di tanti peccati dell’uomo.
IL discorso del tentatore procede in due momenti. Nel
primo esagera enormemente la proibizione per insinuare che Dio sarebbe un
tiranno insopportabile e per scuotere la fede in lui: "E' vero
che non potete mangiare nessun frutto del giardino?".
E dopo che la donna rettamente ha corretto i termini dell’accusa,
Dio viene imputato di essere falso e di agire per interesse. Così la donna cede
(Genesi 3, 1-6).
E' stata proprio la donna a
peccare per prima? Anche questo può appartenere all’immagine letteraria, in quanto
lo scrittore non ci dà una cronaca, ma costituisce il suo racconto ispirandosi
a quanto accade con una certa frequenza.