La bellezza cattura
il cuore e lo muove senza fargli violenza. E’ caratteristica primaria
della persona e si presenta come cosa complessa e misteriosa. L’aspetto
di superficie, che attrae di solito in modo immediato, appare come porta di accesso ad un mondo affascinante che promette
felicità.
Il compito è
di muoversi alla ricerca della sorgente, là dove la persona è di
se stessa sebbene la sua conoscenza di sé sia
più potenziale che realizzata. Quando la persona amata si rende conto di essere oggetto di interesse impara a conoscersi. Sembra
che non esistano persone capaci di conoscersi in modo adeguato fin che non
sperimentano di essere amate.
Colui
che ama e
desidera muoversi alla ricerca di quella sorgente deve imparare la
contemplazione, deve cioè imparare ad accorgersi che i particolari
più superficiali ed attraenti della persona sono paragonabili ai
terminali di un soggetto che è da solo a percepire se stesso e riesce a
conoscersi solo quando avverte di essere amato come soggetto assolutamente
unico. Allora comincia a fiorire e a prendere consapevolezza di sé.
Colui
che desidera
imparare a comunicare con la persona che ama percorrendo la via che porta alla
profondità del soggetto deve muoversi con delicatezza assaggiando
continuamente il terreno. Traduce in messaggio quanto è riuscito a vedere
nell’esercizio della contemplazione e attende pazientemente la risposta.
Non pretende che i messaggi di ritorno siano come li vuole lui, deve imparare
ad ascoltarli e a decodificarli altrimenti non conoscerà niente di nuovo
e comincerà ad annoiarsi.