Terza parte e Supplemento > Il fine della vita immortale > Le qualità o proprietà dei risorti >
Se i risuscitati avranno le funzioni della vita animale, come la nutrizione e la generazione
Supplemento
Questione 81
Articolo 4
SEMBRA che i risuscitati avranno le funzioni della vita animale, così da nutrirsi e generare.
Infatti:
1. La nostra resurrezione sarà conforme a quella di Cristo. Ma di Cristo si legge nel Vangelo che mangiò dopo la resurrezione. Quindi anche gli altri uomini dopo la resurrezione mangeranno. E per lo stesso motivo potranno anche generare.
2. La distinzione dei sessi è ordinata alla generazione: allo stesso modo gli organi che servono alla nutritiva sono ordinati alla nutrizione. Ora, l'uomo risorgerà con tutti codesti organi. Dunque egli eserciterà le funzioni della nutrizione e della generazione.
3. L'uomo sarà reso beato, sia nell'anima che nel corpo. Ma a detta del Filosofo la beatitudine, o felicità consiste nella perfezione dell'operare. Perciò tutte le potenze dell'anima e tutte le membra, nella resurrezione devono esplicare i loro atti. Di qui la stessa conclusione di sopra.
4. Nei beati dopo la resurrezione ci sarà una perfetta gioia. Ma una tale gioia include tutti i piaceri: poiché la beatitudine è "uno stato reso perfetto dalla somma di tutti i beni"; e perfetto è "ciò cui non manca nulla". Quindi, poiché nelle funzioni della generazione e della nutrizione c'è un grande piacere, è chiaro che tali funzioni della vita animale non mancheranno nei beati. E più forti saranno in quelli che avranno dei corpi meno spirituali.
IN CONTRARIO: 1. Nel Vangelo si legge: "Nella resurrezione non si sposeranno ne si mariteranno".
2. La generazione è ordinata a supplire i vuoti prodotti dalla morte con la moltiplicazione del genere umano; mentre la nutrizione è ordinata a riparare le perdite e ad accrescere il corpo.
Ma nello stato successivo alla resurrezione il genere umano avrà già raggiunto il numero degli individui stabilito da Dio, in vista del quale perdura la generazione. Così pure ognuno risorgerà nella debita sua grandezza. "Non ci sarà più la morte", né ci saranno altre perdite nel corpo umano. Dunque le funzioni della generazione e della nutrizione sarebbero inutili.
RISPONDO: La resurrezione sarà necessaria all'uomo, non per raggiungere la sua prima perfezione, che consiste nel possesso integrale di quanto la sua natura fisica richiede: perché questo l'uomo può raggiungerlo nello stato della vita presente mediante l'influsso delle cause naturali. Ma la resurrezione è necessaria per conseguire l'ultima perfezione, che consiste nel raggiungimento dell'ultimo fine. Perciò quelle funzioni naturali che sono ordinate a produrre o a conservare la prima perfezione della natura umana non ci saranno dopo la resurrezione. Tali sono appunto le funzioni della vita animale nell'uomo, le mutue interferenze tra gli elementi e il moto dei cieli. Perciò tutte queste funzioni cesseranno con la resurrezione. E poiché mangiare, bere, dormire e generare sono funzioni della vita animale, essendo ordinate alla prima perfezione della natura, dopo la resurrezione esse non avranno più ragione di esistere.
SOLUZIONE DELLE DIFFICOLTÀ: 1. Il pasto che Cristo fece dopo la resurrezione non fu dovuto a necessità, come se la natura umana avesse bisogno di mangiare dopo la resurrezione, ma per mostrare che egli aveva assunto di nuovo la vera natura umana che aveva prima quando mangiava e beveva con i suoi discepoli. Ma codesta dimostrazione non sarà necessaria nella resurrezione universale: perché allora sarà evidente per tutti. Ecco perché si suoi dire che Cristo allora mangiò e bevve per una "dispensa". secondo il frasario dei giuristi, per i quali "la dispensa è un'eccezione alla legge comune": perché Cristo risorto si sottrasse momentaneamente all'uso comune dei risorti, che è quello di non cibarsi, per i motivi già indicati. Perciò l'argomento non regge.
2. La differenza dei due sessi e la varietà delle membra servirà a reintegrare la perfezione umana nella specie e nei vari individui. Perciò non ne segue che siano inutili, sebbene codeste membra non compiono le funzioni della vita animale.
3. Le funzioni suddette appartengono all'uomo non in quanto uomo, come nota anche il Filosofo. Quindi la felicità del corpo umano non consiste in esse: ma il corpo umano sarà felice per la ridondanza della felicità dalla ragione cui è sottomesso, in forza della quale l'uomo è uomo.
4. I piaceri del corpo, come dice il Filosofo, sono "medicinali", perché servono per togliere la stanchezza; oppure sono "delle malattie", perché l'uomo si getta su di essi in modo disordinato, come se fossero piaceri autentici; ossia come fa uno il cui gusto è guasto nel provar piacere per cose che non sono piacevoli ai sani. Perciò non è necessario che tali piaceri rientrino nella perfezione della beatitudine, come pensano i Giudei, i Maomettani e certi eretici chiamati Chiliasti. Costoro hanno un sentimento guasto anche secondo l'insegnamento del Filosofo: perché a suo giudizio i soli piaceri spirituali sono piaceri autentici e da ricercarsi per se stessi. Dunque solo questi piaceri sono richiesti dalla beatitudine.
|