Genere
Termine filosofico
indicante una categoria di oggetti che hanno in comune
proprietà essenziali e differiscono per proprietà non essenziali. Nella logica
aristotelica il genere è uno del cinque predicabili
(insieme alla specie, alla differenza specifica, al proprio e all’accidente) e
precisamente, come scrive Aristotele, "genere è
ciò che si predica secondo l’essenza di molti che differiscono specificamente"
(Topici 102a, 31 s).
S. Tommaso, ottimo
conoscitore della logica aristotelica, riprende la nozione e i princìpi che aveva già fissato il
grande Stagirita per questo concetto. Come
definizione propone la seguente: "Il genere è ciò che si pone per primo
nella definizione e nella predicazione di una cosa, mentre le differenze sono
sue qualità; per es. nella definizione di uomo prima
si pone animale e poi bipede oppure razionale, che è una qualità sostanziale dell’uomo" (V Met., lect. 22). Tra le varie proprietà del genere S. Tommaso
ricorda le seguenti: 1°, il genere è contenuto nella specie e viceversa (I-II,
q.
(Vedi:
PREDICABILI)
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Battista Mondin.
Dizionario
enciclopedico del pensiero di S. Tommaso D'Aquino,
Edizioni
Studio Domenicano, Bologna.