Articolo 1: LA
RIVELAZIONE DI DIO
II. Le tappe della Rivelazione
Fin dal principio, Dio
si fa conoscere
[54] «Dio, il quale crea e
conserva tutte le cose per mezzo del Verbo, offre agli uomini nelle cose create
una perenne testimonianza di sé. Inoltre, volendo aprire la via della salvezza
celeste, fin dal principio manifestò se stesso ai progenitori» . Li ha invitati
ad una intima comunione con sé rivestendoli di uno splendore di grazia e di
giustizia.
[55] Questa Rivelazione non è
stata interrotta dal peccato dei nostri progenitori. Dio, in realtà, «dopo la
loro caduta, con la promessa della Redenzione, li risollevò nella speranza
della salvezza ed ebbe costante cura del genere umano, per dare la vita eterna
a tutti coloro i quali cercano la salvezza con la perseveranza nella pratica
del bene» .«Quando,
per la sua disobbedienza, l’uomo perse la tua amicizia, tu non l’hai
abbandonato in potere della morte... Molte volte hai offerto agli uomini la tua
alleanza» .
L’Alleanza con Noè
[56] Dopo che l’unità del genere
umano è stata spezzata dal peccato, Dio cerca prima di tutto di salvare
l’umanità passando attraverso ciascuna delle sue parti. L’Alleanza con Noè dopo
il diluvio esprime il principio dell’Economia
divina verso le «nazioni», ossia gli uomini riuniti in gruppi, «ciascuno
secondo la propria lingua e secondo le loro famiglie, nelle loro nazioni» (Gen 10,5) .
[57] Quest’ordine, ad un tempo
cosmico, sociale e religioso della pluralità delle nazioni, ha lo scopo di
limitare l’orgoglio di una umanità decaduta, la quale, concorde nella
malvagità, vorrebbe fare da se stessa
la propria unità alla maniera di Babele . Ma, a causa del peccato, sia il politeismo
sia l’idolatria della nazione e del suo capo, costituiscono una continua
minaccia di perversione pagana per questa Economia provvisoria.
[58] L’Alleanza con Noè resta in
vigore per tutto il tempo delle nazioni,
fino alla proclamazione universale del Vangelo. La Bibbia venera alcune
grandi figure delle «nazioni», come «Abele il giusto», il re-sacerdote
Melchisedek, figura di Cristo, i giusti «Noè, Daniele e Giobbe» (Ez 14,14). La Scrittura mostra così a
quale altezza di santità possano giungere coloro che vivono secondo l’Alleanza
di Noè nell’attesa che Cristo riunisca «insieme tutti i figli di Dio che erano
dispersi» (Gv 11,52).
Dio elegge Abramo
[59] Per riunire tutta l’umanità
dispersa, Dio sceglie Abraham chiamandolo fuori dal suo paese, dalla sua
parentela, dalla casa di suo padre, per
fare di lui Abraham, vale a dire «il padre di una moltitudine di popoli» (Gen 17,5): «In te saranno benedette
tutte le nazioni della terra» (Gen 12,3
LXX) .
[60] Il popolo discendente da
Abramo sarà il depositario della promessa fatta ai patriarchi, il popolo della
elezione, chiamato a preparare la
ricomposizione, un giorno, nell’unità della Chiesa, di tutti i figli di
Dio; questo popolo sarà la radice su
cui verranno innestati i pagani diventati credenti .
[61] I patriarchi e i profeti ed
altre figure dell’Antico Testamento sono stati e saranno sempre venerati come
santi in tutte le tradizioni liturgiche della Chiesa.
Dio forma Israele come
suo popolo
[62] Dopo i patriarchi, Dio forma
Israele quale suo popolo salvandolo dalla schiavitù dell’Egitto. Conclude con
lui l’Alleanza del Sinai e gli dà, per mezzo di Mosè, la sua legge, perché lo
riconosca e lo serva come l’unico Dio vivo e vero, Padre provvido e giusto
giudice, e stia in attesa del Salvatore promesso .
[63] Israele è il Popolo
sacerdotale di Dio, colui che «porta il
Nome del Signore» (Dt 28,10). È
il Popolo di coloro «a cui Dio ha parlato quale primogenito», il Popolo dei «fratelli maggiori» nella fede
di Abramo.
[64] Attraverso i profeti, Dio
forma il suo Popolo nella speranza della salvezza, nell’attesa di una Alleanza
nuova ed eterna destinata a tutti gli uomini
e che sarà inscritta nei cuori . I profeti annunziano una radicale redenzione
del Popolo di Dio, la purificazione da tutte le sue infedeltà, una salvezza che includerà tutte le nazioni
. Saranno soprattutto i poveri e gli umili del Signore che porteranno questa speranza. Le donne
sante come Sara, Rebecca, Rachele, Miryam, Debora, Anna, Giuditta ed Ester
hanno conservato viva la speranza della salvezza d’Israele. Maria ne è
l'immagine più luminosa.