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Articolo 6: “Gesù salì al cielo, siede alla destra di Dio Padre onnipotente”

Articolo 6: “Gesù salì al cielo, siede alla destra di Dio Padre onnipotente”

 

Introduzione

 

[659]  «Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu assunto in cielo e sedette alla destra di Dio» (Mc 16,19). Il Corpo di Cristo è stato glorificato fin dall’istante della sua Risurrezione, come lo provano le proprietà nuove e soprannaturali di cui ormai gode in permanenza . Ma durante i quaranta giorni nei quali egli mangia e beve familiarmente con i suoi discepoli  e li istruisce sul Regno,  la sua gloria resta ancora velata sotto i tratti di una umanità ordinaria . L’ultima apparizione di Gesù termina con l’entrata irreversibile della sua umanità nella gloria divina simbolizzata dalla nube  e dal cielo  ove egli siede ormai alla destra di Dio . In un modo del tutto eccezionale ed unico egli si mostrerà a Paolo «come a un aborto» (1Cor 15,8) in un’ultima apparizione che costituirà apostolo Paolo stesso .

 

[660]   Il carattere velato della gloria del Risorto durante questo tempo traspare nelle sue misteriose parole a Maria Maddalena: «Non sono ancora salito al Padre: ma va’ dai miei fratelli e di’ loro: Io salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro» (Gv 20,17). Questo indica una differenza di manifestazione tra la gloria di Cristo risorto e quella di Cristo esaltato alla destra del Padre. L’avvenimento ad un tempo storico e trascendente dell’Ascensione segna il passaggio dall’una all’altra.

 

[661]   Quest’ultima tappa rimane strettamente unita alla prima, cioè alla discesa dal cielo realizzata nell’Incarnazione. Solo colui che è «uscito dal Padre» può far ritorno al Padre: Cristo . «Nessuno è mai salito al cielo fuorché il Figlio dell’uomo che è disceso dal cielo» (Gv 3,13) . Lasciata alle sue forze naturali, l’umanità non ha accesso alla «Casa del Padre» (Gv 14,2), alla vita e alla felicità di Dio. Soltanto Cristo ha potuto aprire all’uomo questo accesso «per darci la serena fiducia che dove è lui, Capo e Primogenito, saremo anche noi, sue membra, uniti nella stessa gloria» .

 

[662]   «Io, quando sarò elevato da terra, attirerò tutti a me» (Gv 12,32). L’elevazione sulla croce significa e annunzia l’elevazione dell’Ascensione al cielo. Essa ne è l’inizio. Gesù Cristo, l’unico Sacerdote della nuova ed eterna Alleanza, «non è entrato in un santuario fatto da mani d’uomo... , ma nel cielo stesso, per comparire ora al cospetto di Dio in nostro favore» (Eb 9,24). In cielo Cristo esercita il suo sacerdozio in permanenza, «essendo egli sempre vivo per intercedere» a favore di «quelli che per mezzo di lui si accostano a Dio» (Eb 7,25). Come «sommo sacerdote dei beni futuri» (Eb 9,11) egli è il centro e l’attore principale della Liturgia che onora il Padre nei cieli .

 

[663]   Cristo, ormai, siede alla destra del Padre. «Per destra del Padre intendiamo la gloria e l’onore della divinità, ove colui che esisteva come Figlio di Dio prima di tutti i secoli come Dio e consustanziale al Padre, s’è assiso corporalmente dopo che si è incarnato e la sua carne è stata glorificata» .

 

[664]   L’essere assiso alla destra del Padre significa l’inaugurazione del regno del Messia, compimento della visione del profeta Daniele riguardante il Figlio dell’uomo: «[Il Vegliardo] gli diede potere, gloria e regno; tutti i popoli, nazioni e lingue lo servivano; il suo potere è un potere eterno, che non tramonta mai, e il suo regno è tale che non sarà mai distrutto» (Dn 7,14). A partire da questo momento, gli Apostoli sono divenuti i testimoni del «Regno che non avrà fine» .

 

In sintesi

 

[665]   L’Ascensione di Cristo segna l’entrata definitiva dell’umanità di Gesù nel dominio celeste di Dio da dove ritornerà,  ma che nel frattempo lo cela agli occhi degli uomini .

 

[666]   Gesù Cristo, Capo della Chiesa, ci precede nel Regno glorioso del Padre perché noi, membra del suo Corpo, viviamo nella speranza di essere un giorno eternamente con lui.

 

[667]   Gesù Cristo, essendo entrato una volta per tutte nel santuario del cielo, intercede incessantemente per noi come il mediatore che ci assicura la perenne effusione dello Spirito Santo.

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