Articolo 5: IL
QUINTO COMANDAMENTO
Introduzione
Non uccidere (Es 20,13).
Avete inteso che fu detto
agli antichi: Non uccidere; chi avrà ucciso sarà sottoposto a giudizio. Ma io vi
dico: chiunque si adira con il proprio fratello, sarà sottoposto a giudizio (Mt 5,21-22).
[2258] «La vita umana è sacra perché, fin dal suo inizio, comporta l’azione
creatrice di Dio e rimane per sempre in una relazione speciale con il Creatore,
suo unico fine. Solo Dio è il Signore della vita dal suo inizio alla sua fine:
nessuno, in nessuna circostanza, può rivendicare a sé il diritto di distruggere
direttamente un essere umano innocente» .
II. Il rispetto della dignità delle persone
Il rispetto dell’anima
altrui: lo scandalo
[2284] Lo scandalo è
l’atteggiamento o il comportamento che induce altri a compiere il male. Chi
scandalizza si fa tentatore del suo prossimo. Attenta alla virtù e alla
rettitudine; può trascinare il proprio fratello nella morte spirituale. Lo
scandalo costituisce una colpa grave se chi lo provoca con azione o omissione
induce deliberatamente altri in una grave mancanza.
[2285] Lo scandalo assume una
gravità particolare a motivo dell’autorità di coloro che lo causano o della debolezza
di coloro che lo subiscono. Ha ispirato a nostro Signore questa maledizione:
«Chi scandalizza anche uno solo di questi piccoli... , sarebbe meglio per lui
che gli fosse appesa al collo una macina girata da asino, e fosse gettato negli
abissi del mare» (Mt 18,6) . Lo
scandalo è grave quando a provocarlo sono coloro che, per natura o per
funzione, sono tenuti ad insegnare e ad educare gli altri. Gesù lo rimprovera
agli scribi e ai farisei: li paragona a lupi rapaci in veste di pecore .
[2286] Lo scandalo può essere
provocato dalla legge o dalle istituzioni, dalla moda o dall’opinione
pubblica.Così, si rendono colpevoli di scandalo coloro che promuovono leggi o
strutture sociali che portano alla degradazione dei costumi e alla corruzione
della vita religiosa, o a «condizioni sociali che, volontariamente o no,
rendono difficile e praticamente impossibile un comportamento cristiano
conforme ai comandamenti» . Analogamente avviene per i capi di imprese i quali
danno regolamenti che inducono alla frode, per i maestri che «esasperano» i
loro allievi o per coloro che,
manipolando l’opinione pubblica, la sviano dai valori morali.
[2287] Chi usa i poteri di cui
dispone in modo tale da spingere ad agire male, si rende colpevole di scandalo e
responsabile del male che, direttamente o indirettamente, ha favorito. «È
inevitabile che avvengano scandali, ma guai a colui per cui avvengono» (Lc 17,1).
Il rispetto della salute
[2288] La vita e la salute fisica
sono beni preziosi donati da Dio. Dobbiamo averne ragionevolmente cura, tenendo
conto delle necessità altrui e del bene comune.La cura della salute dei cittadini richiede l’apporto della società
perché si abbiano le condizioni d’esistenza che permettano di crescere e di
raggiungere la maturità: cibo e indumenti, abitazione, assistenza sanitaria,
insegnamento di base, lavoro, previdenza sociale.
[2289] Se la morale richiama al
rispetto della vita corporea, non ne fa tuttavia un valore assoluto. Essa si
oppone ad una concezione neo-pagana, che tende a promuovere il culto del corpo, a sacrificargli
tutto, a idolatrare la perfezione fisica e il successo sportivo. A motivo della
scelta selettiva che tale concezione opera tra i forti e i deboli, essa può
portare alla perversione dei rapporti umani.
[2290] La virtù della temperanza
dispone ad evitare ogni sorta di
eccessi, l’abuso dei cibi, dell’alcool, del tabacco e dei medicinali.
Coloro che, in stato di ubriachezza o per uno smodato gusto della velocità, mettono
in pericolo l’incolumità altrui e la propria sulle strade, in mare, o in volo,
si rendono gravemente colpevoli.
[2291] L’uso della droga causa gravissimi danni alla salute e alla vita
umana. Esclusi i casi di prescrizioni strettamente terapeutiche, costituisce
una colpa grave. La produzione clandestina di droghe e il loro traffico sono
pratiche scandalose; costituiscono una cooperazione diretta, dal momento che
spingono a pratiche gravemente contrarie alla legge morale.
Il rispetto della
persona e la ricerca scientifica
[2292] Le sperimentazioni
scientifiche, mediche o psicologiche, sulle persone o sui gruppi umani, possono
concorrere alla guarigione dei malati e al progresso della salute pubblica.
[2293] La ricerca scientifica di
base come la ricerca applicata costituiscono una espressione significativa
della signoria dell’uomo sulla creazione. La scienza e la tecnica sono preziose
risorse quando vengono messe al servizio dell’uomo e ne promuovono lo sviluppo
integrale a beneficio di tutti; non possono tuttavia, da sole, indicare il
senso dell’esistenza e del progresso umano. La scienza e la tecnica sono
ordinate all’uomo, dal quale traggono origine e sviluppo; esse, quindi, trovano
nella persona e nei suoi valori morali l’indicazione del loro fine e la
coscienza dei loro limiti.
[2294] È illusorio rivendicare la
neutralità morale della ricerca scientifica e delle sue applicazioni. D’altra
parte, i criteri orientativi non possono essere dedotti né dalla semplice
efficacia tecnica, né dall’utilità che può derivarne per gli uni a scapito
degli altri, né, peggio ancora, dalle ideologie dominanti. La scienza e la
tecnica richiedono, per il loro stesso significato intrinseco, l’incondizionato
rispetto dei criteri fonda mentali della moralità; devono essere al servizio
della persona umana, dei suoi inalienabili diritti, del suo bene vero e
integrale, in conformità al progetto e alla volontà di Dio.
[2295] Le ricerche o
sperimentazioni sull’essere umano non possono legittimare atti in se stessi
contrari alla dignità delle persone e alla legge morale. L’eventuale consenso
dei soggetti non giustifica simili atti. La sperimentazione sull’essere umano
non è moralmente legittima se fa correre rischi sproporzionati o evitabili per
la vita o l’integrità fisica e psichica dei soggetti. La sperimentazione sugli
esseri umani non è conforme alla dignità della persona se, oltre tutto, viene
fatta senza il consenso esplicito del soggetto o dei suoi aventi diritto.
[2296] Il trapianto di organi è
conforme alla legge morale se i danni e i rischi fisici e psichici in cui
incorre il donatore sono proporzionati al bene che si cerca per il destinatario.
La donazione di organi dopo la morte è un atto nobile e meritorio ed è da
incoraggiare come manifestazione di generosa solidarietà. Non è moralmente
accettabile se il donatore o i suoi aventi diritto non vi hanno dato il loro
esplicito consenso. È inoltre moralmente inammissibile provocare direttamente
la mutilazione invalidante o la morte di un essere umano, sia pure per
ritardare il decesso di altre persone.
Il rispetto
dell’integrità corporea
[2297] I rapimenti e la presa di ostaggi fanno regnare il terrore e, con
la minaccia, esercitano intollerabili pressioni sulle vittime. Essi sono
moralmente illeciti. Il terrorismo, minaccia, ferisce e uccide senza
discriminazione; esso è gravemente contrario alla giustizia e alla carità. La tortura, che si serve della violenza
fisica o morale per strappare confessioni, per punire i colpevoli, per
spaventare gli oppositori, per soddisfare l’odio, è contraria al rispetto della
persona e della dignità umana. Al di fuori di prescrizioni mediche di carattere
strettamente terapeutico, le amputazioni,
mutilazioni o sterilizzazioni
direttamente volontarie praticate a persone innocenti sono contrarie
alla legge morale .
[2298] Nei tempi passati, da parte
delle autorità legittime si è fatto comunemente ricorso a pratiche crudeli per
salvaguardare la legge e l’ordine, spesso senza protesta dei pastori della
Chiesa, i quali nei loro propri tribunali hanno essi stessi adottato le
prescrizioni del diritto romano sulla tortura. Accanto a tali fatti deplorevoli,
però, la Chiesa ha sempre insegnato il dovere della clemenza e della
misericordia; ha vietato al clero di versare il sangue. Nei tempi recenti è
diventato evidente che tali pratiche crudeli non erano né necessarie per
l’ordine pubblico, né conformi ai legittimi diritti della persona umana. Al
contrario, esse portano alle peggiori degradazioni. Ci si deve adoperare per la
loro abolizione. Bisogna pregare per le vittime e per i loro carnefici.
Il rispetto dei morti
[2299] Ai moribondi saranno
prestate attenzioni e cure per aiutarli a vivere i loro ultimi momenti con
dignità e pace. Saranno sostenuti dalla preghiera dei loro congiunti. Costoro
si faranno premura affinché i malati ricevano in tempo opportuno i sacramenti
che preparano all’incontro con il Dio vivente.
[2300] I corpi dei defunti devono
essere trattati con rispetto e carità nella fede e nella speranza della
risurrezione. La sepoltura dei morti è un’opera di misericordia corporale; rende onore ai figli di Dio, templi dello
Spirito Santo.
[2301] L’autopsia dei cadaveri può
essere moralmente ammessa per motivi di inchiesta legale o di ricerca
scientifica. Il dono gratuito di organi dopo la morte è legittimo e può essere
meritorio.La Chiesa permette la cremazione, se tale scelta non mette in questione
la fede nella risurrezione dei corpi .