Articolo 8:
L’OTTAVO COMANDAMENTO
Introduzione
Non pronunciare falsa testimonianza contro il tuo
prossimo (Es 20,16).
Fu detto agli antichi: Non spergiurare, ma adempi con il Signore i tuoi
giuramenti
(Mt 5,33).
[2464] L’ottavo comandamento
proibisce di falsare la verità nelle relazioni con gli altri. Questa norma
morale deriva dalla vocazione del popolo santo ad essere testimone del suo Dio
il quale è e vuole la verità. Le offese alla verità esprimono, con parole o
azioni, un rifiuto ad impegnarsi nella rettitudine morale: sono profonde
infedeltà a Dio e, in tal senso, scalzano le basi dell’Alleanza.
I.Vivere nella verità
[2465] L’Antico Testamento lo
attesta: Dio è sorgente di ogni verità.
La sua Parola è verità . La sua legge è verità . La sua «fedeltà dura per ogni
generazione» (Sal 119,90) .
Poiché Dio è il «Verace» (Rm 3,4),
i membri del suo popolo sono chiamati a vivere nella verità .
[2466] In Gesù Cristo la verità di
Dio si è manifestata interamente. «Pieno di grazia e di verità» (Gv 1,14), egli è la «luce del mondo» (Gv 8,12), egli è la Verità . «Chiunque crede» in lui non rimane «nelle tenebre»
(Gv 12,46). Il discepolo di Gesù
rimane fedele alla sua parola, per conoscere la verità che fa liberi e che santifica . Seguire Gesù, è vivere
dello «Spirito di verità» (Gv 14,17)
che il Padre manda nel suo nome e che
guida alla verità tutta intera» (Gv
16,13). Ai suoi discepoli Gesù insegna l’amore incondizionato della
verità: «Sia il vostro parlare sì, sì; no, no» (Mt 5,37).
[2467] L’uomo è naturalmente
proteso alla verità. Ha il dovere di rispettarla e di attestarla: «A motivo
della loro dignità tutti gli uomini, in quanto sono persone, ... sono spinti
dalla loro stessa natura e tenuti per obbligo morale a cercare la verità, in
primo luogo quella concernente la religione. E sono pure tenuti ad aderire alla
verità conosciuta e ordinare tutta la loro vita secondo le esigenze della
verità» .
[2468] La verità in quanto
rettitudine dell’agire e del parlare umano è detta veracità, sincerità o franchezza. La verità o veracità è la
virtù che consiste nel mostrarsi veri nei propri atti e nell’affermare il vero
nelle proprie parole, rifuggendo dalla doppiezza, dalla simulazione e
dall’ipocrisia.
[2469] «Sarebbe impossibile la
convivenza umana se gli uomini non avessero confidenza reciproca, cioè se non si dicessero la verità» . La
virtù della verità dà giustamente all’altro quanto gli è dovuto. La veracità
rispetta il giusto equilibrio tra ciò che deve essere manifestato e il segreto
che deve essere conservato: implica l’onestà e la discrezione. Per giustizia,
«un uomo deve onestamente manifestare a un altro la verità» .
[2470] Il
discepolo di Cristo accetta di «vivere nella verità», cioè nella semplicità di
una vita conforme all’esempio del Signore e rimanendo nella sua verità. «Se
diciamo che siamo in comunione con lui e camminiamo nelle tenebre, mentiamo e
non mettiamo in pratica la verità» (1Gv
1,6).