Secondo libro dei Re
Capitolo 18
VIII. GLI
ULTIMI TEMPI DEL REGNO DI GIUDA
1. EZECHIA, IL PROFETA ISAIA
E L’ASSIRIA
Introduzione al
regno di Ezechia (716-687)
1Nell’anno terzo di Osea figlio di Ela, re di
Israele, divenne re Ezechia figlio di Acaz, re di Giuda. 2Quando egli divenne re, aveva venticinque
anni; regnò ventinove anni in Gerusalemme. Sua madre si chiamava Abi, figlia di
Zaccaria. 3Fece ciò che è
retto agli occhi del Signore, secondo quanto aveva fatto Davide suo antenato. 4Egli eliminò le alture e frantumò le stele,
abbattè il palo sacro e fece a pezzi il serpente di bronzo, eretto da Mosè;
difatti fino a quel tempo gli Israeliti gli bruciavano incenso e lo chiamavano
Necustan. 5Egli confidò nel
Signore, Dio di Israele. Fra tutti i re di Giuda nessuno fu simile a lui, né
fra i suoi successori né fra i suoi predecessori. 6Attaccato al Signore, non se ne allontanò;
osservò i decreti che il Signore aveva dati a Mosè. 7Il Signore fu con Ezechia e questi riuscì in
tutte le iniziative. Egli si ribellò al re d’Assiria e non gli fu sottomesso. 8Sconfisse i Filistei fino a Gaza e ai suoi
confini, dal più piccolo villaggio fino alle fortezze.
Riepilogo della
presa di Samaria
9Nell’anno quarto del re Ezechia, cioè l’anno
settimo di Osea figlio di Ela, re di Israele, Salmanassar re di Assiria marciò
contro Samaria e la assediò. 10Dopo
tre anni la prese; nell’anno sesto di Ezechia, cioè l’anno nono di Osea re di
Israele, Samaria fu presa. 11Il
re d’Assiria deportò gli Israeliti in Assiria, destinandoli a Chelach, al
Cabor, fiume del Gozan, e alle città della Media. 12Ciò accadde perché quelli non avevano
ascoltato la voce del Signore loro Dio e ne avevano trasgredito l’alleanza e
non avevano ascoltato né messo in pratica quanto aveva loro comandato Mosè,
servo di Dio.
Invasione di
Sennàcherib
13Nell’anno quattordici del re Ezechia,
Sennàcherib re di Assiria assalì e prese tutte le fortezze di Giuda. 14Ezechia, re di Giuda, mandò a dire al re
d’Assiria in Lachis: «Ho peccato; allontànati da me e io sopporterò quanto mi
imporrai». Il re di Assiria impose a Ezechia re di Giuda trecento talenti
d’argento e trenta talenti d’oro. 15Ezechia consegnò tutto il denaro che si trovava nel tempio e nei tesori
della reggia. 16In quel tempo
Ezechia staccò dalle porte del tempio del Signore e dagli stipiti l’oro, di cui
egli stesso re di Giuda li aveva rivestiti, e lo diede al re d’Assiria.
Missione del gran
coppiere
17Il re d’Assiria mandò il tartan, il capo
delle guardie e il gran coppiere da Lachis a Gerusalemme, al re Ezechia, con un
grande esercito. Costoro salirono e giunsero a Gerusalemme; si fermarono al
canale della piscina superiore, sulla strada del campo del lavandaio.
18Essi chiesero del re e incontro a loro
vennero Eliakìm figlio di Chelkia, il maggiordomo, Sebna lo scriba e Ioach
figlio di Asaf, l’archivista. 19Il
gran coppiere disse loro: «Riferite a Ezechia: Dice il gran re, il re
d’Assiria: Che fiducia è quella su cui ti appoggi? 20Pensi forse che la semplice parola possa
sostituire il consiglio e la forza nella guerra? Ora, in chi confidi
ribellandoti a me? 21Ecco,
tu confidi su questo sostegno di canna spezzata, che è l’Egitto, che penetra
nella mano, forandola, a chi vi si appoggia; tale è il faraone re di Egitto per
chiunque confida in lui. 22Se
mi dite: Noi confidiamo nel Signore nostro Dio, non è forse quello stesso del
quale Ezechia distrusse le alture e gli altari, ordinando alla gente di Giuda e
di Gerusalemme: Vi prostrerete soltanto davanti a questo altare in Gerusalemme?
23Ora vieni al mio signore, re d’Assiria; io ti
darò duemila cavalli, se potrai procurarti cavalieri per essi. 24Come potresti fare retrocedere uno solo dei
più piccoli servi del mio signore? Eppure tu confidi nell’Egitto per i carri e
i cavalieri. 25Ora, non è forse
secondo il volere del Signore che io sono venuto contro questo paese per
distruggerlo? Il Signore mi ha detto: Và contro questo paese e distruggilo».
26Eliakìm figlio di Chelkia, Sebna e Ioach
risposero al gran coppiere: «Parla, ti prego, ai tuoi servi in aramaico, perché
noi lo comprendiamo; non parlare in ebraico, mentre il popolo che è sulle mura
ascolta». 27Il gran coppiere
replicò: «Forse io sono stato inviato al tuo signore e a te dal mio signore per
pronunziare tali parole e non piuttosto agli uomini che stanno sulle mura, i
quali saranno ridotti a mangiare i loro escrementi e a bere la loro urina con
voi?». 28Il gran coppiere
allora si alzò e gridò a gran voce in ebraico: «Udite la parola del gran re,
del re d’Assiria: 29Dice il re: Non vi
inganni Ezechia, poiché non potrà liberarvi dalla mia mano. 30Ezechia non vi induca a confidare nel
Signore, dicendo: Certo, il Signore ci libererà, questa città non sarà messa
nelle mani del re d’Assiria. 31Non
ascoltate Ezechia, poiché dice il re d’Assiria: Fate la pace con me e arrendetevi;
allora ognuno potrà mangiare i frutti della sua vigna e dei suoi fichi, ognuno
potrà bere l’acqua della sua cisterna, 32finché io non venga per condurvi in un paese come il vostro, in un
paese che produce frumento e mosto, in un paese ricco di pane e di vigne, in un
paese di ulivi e di miele; voi vivrete e non morirete. Non ascoltate Ezechia
che vi inganna, dicendovi: Il Signore ci libererà! 33Forse gli dei delle nazioni hanno liberato
ognuno il proprio paese dalla mano del re d’Assiria? 34Dove sono gli dei di Amat e di Arpad? Dove
sono gli dei di Sefarvàim, di Ena e di Ivva? Hanno essi forse liberato Samaria
dalla mia mano? 35Quali mai, fra
tutti gli dei di quelle nazioni, hanno liberato il loro paese dalla mia mano?
Potrà forse il Signore liberare Gerusalemme dalla mia mano?».
36Quelli tacquero e non gli risposero neppure
una parola, perché l’ordine del re era: «Non rispondete loro».
37Eliakìm figlio di Chelkia, il maggiordomo,
Sebna lo scriba e Ioach figlio di Asaf, l’archivista, si presentarono a Ezechia
con le vesti stracciate e gli riferirono le parole del gran coppiere.