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La Bibbia, chiamata anche Sacra Scrittura, ê ii iibro della parola di Dio

La Bibbia: che cos'è?

 

            La Bibbia, chiamata anche Sacra Scrittura, è il li­bro della parola di Dio.

            Il termine “Bibbia” deriva dal greco “ta Biblia”, che significa “i Libri”. In greco si usa questo nome nella forma plurale perché la Bibbia è una raccolta di tanti scritti diversi, che trattano diversi argomenti.

            Chiamandoli “i Libri” si è voluto esprimere che sono i libri per eccellenza, i libri più importanti di tutti. Perché questa importanza? La Bibbia fa par­te di un grande mistero, un grande atto della bontà del Signore: Dio ha parlato agli uomini.

 

            Proprio un libro della Bibbia, intitolato “Lette­ra agli Ebrei”, incomincia cosi:

 

"Dio, che aveva già parlato nei tempi antichi molte volte e in diversi mo­di ai nostri padri per mezzo dei profeti, ultimamen­te, in questi giorni, ha parlato a noi per mezzo del Figlio".

 

         La parola rivolta a noi dal Signore è stata un fatto ripetuto, crescente, avvenuto in maniere diverse.

 

            In primo luogo per mezzo di questo mondo stes­so, grande, ordinato, stupendo, che ci fa conoscere la grandezza, la sapienza, la potenza, la bontà di co­lui che l’ha creato.

In secondo luogo il Signore ci ha parlato per mez­zo dei profeti, uomini ispirati da lui, che hanno vis­suto un’esperienza profonda di Dio e ci hanno co­municato i suoi messaggi: cosI sono stati per noi i testimoni di Dio, esprimendosi prima con la parola orale, poi con la parola scritta.

                     Ecco nascere in questo modo la Bibbia, scritta dai profeti guidati dallo Spirito del Signore.

 

            Ma i profeti condotti da Dio realizzarono anche avvenimenti per la crescita del suo popolo: basti pen­sare agli Ebrei, che il Signore per opera di Mosè ha liberato dalla schiavitù egiziana e poi mediante Gio­suè ha introdotto nella Terra promessa; e anche que­sti eventi sono un chiaro linguaggio con cui il Si­gnore ci mostra la strada giusta per la salvezza eterna.

                     Ecco perché la Bibbia comprende anche i Libri Storici che narrano gli avvenimenti del popolo di Dio.

Finalmente Dio ci ha parlato mandando tra noi il suo Figlio, il grande testimonio del Padre, la sua Parola stessa che si è fatta uomo in Gesù Cristo per comunicare con noi da vicino: cosi la Bibbia, libro della Parola, fa parte del mistero dell’Incarnazione.

            Salito poi al cielo, Gesù continua a parlarci me­diante gli Apostoli e la Chiesa. Gli Apostoli e i loro ausiliari hanno completato con gli insegnamenti del Maestro la serie dei libri sacri, che ora sono affida­ti alla Chiesa perché ne esponga i contenuti a tutto il mondo.

            Cosi la Bibbia, posta al centro della missione della Chiesa, è la via della Rivelazione per farci conosce­re chi e Dio e chi siamo noi, dove sta la vita eterna e qual è la strada per ottenerla.

 

Qual è la differenza tra

la Bibbia della Chiesa Cattolica,

la Bibbia degli Ebrei

e la Bibbia dei Protestanti?

 

La Bibbia degli Ebrei, oltre a non avere I libri del Nuovo Testamento, non considera “canonici” i li­bri di Tobia, Giuditta, Maccabei (2 libri), Sapien­za, Siracide, Baruc.

I Protestanti generalmente seguono la Bibbia ebraica, ma spesso aggiungono gli altri libri omessi dagli Ebrei, e li chiamano “Apôcrifi”.

 

Perché la divisione in capitoli e versetti?

 

La divisione di ciascun libro della Bibbia in capitoli numerati e versetti numerati e convenzionale, per l’uso pratico. La divisione in capitoli fu introdotta al principio del secolo 12° dal cardinale inglese Ste­fano Langton; quella in versetti nel 1551 da Rober­to Stefano (Estienne).


 

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