CONGREGAZIONE PER
RISPOSTE
A QUESITI RIGUARDANTI ALCUNI ASPETTI
CIRCA
Introduzione
Il
Concilio Vaticano II, con
Il
conseguente impegno dei teologi, volto ad illustrare sempre meglio i diversi
aspetti dell'ecclesiologia, ha dato luogo al fiorire di un'ampia letteratura in
proposito. La tematica si è infatti rivelata di grande
fecondità, ma talvolta ha anche avuto bisogno di puntualizzazioni e di
richiami, come
La vastità
dell'argomento e la novità di molti temi continuano a provocare la riflessione
teologica, offrendo sempre nuovi contributi non sempre immuni da
interpretazioni errate che suscitano perplessità e dubbi, alcuni dei quali sono
stati sottoposti all'attenzione della Congregazione per
RISPOSTE AI QUESITI
Primo quesito: Il Concilio Ecumenico
Vaticano II ha forse cambiato la precedente dottrina sulla Chiesa ?
Risposta: Il
Concilio Ecumenico Vaticano II né ha voluto cambiare né di
fatto ha cambiato tale dottrina, ma ha voluto solo svilupparla,
approfondirla ed esporla più ampiamente.
Proprio
questo affermò con estrema chiarezza Giovanni XXIII all’inizio del Concilio1.
Paolo VI lo ribadì2 e così si espresse nell’atto di
promulgazione della Costituzione Lumen gentium:
"E migliore commento sembra non potersi fare che dicendo che questa
promulgazione nulla veramente cambia della dottrina tradizionale. Ciò che
Cristo volle, vogliamo noi pure. Ciò che era, resta. Ciò che
Secondo quesito: Come deve essere intesa
l’affermazione secondo cui
Risposta: Cristo
"ha costituito sulla terra" un’unica Chiesa e l’ha istituita come
"comunità visibile e spirituale"5, che fin dalla sua origine e nel
corso della storia sempre esiste ed esisterà, e nella quale soltanto sono
rimasti e rimarranno tutti gli elementi da Cristo stesso istituiti6.
"Questa è l’unica Chiesa di Cristo, che nel Simbolo professiamo una, santa, cattolica e apostolica […]. Questa Chiesa, in
questo mondo costituita e organizzata come società, sussiste nella Chiesa
cattolica, governata dal Successore di Pietro e dai Vescovi in comunione con
lui"7.
Nella
Costituzione dogmatica Lumen gentium 8 la
sussistenza è questa perenne continuità storica e la permanenza di tutti gli
elementi istituiti da Cristo nella Chiesa cattolica8, nella quale concretamente
si trova
Secondo la
dottrina cattolica, mentre si può rettamente affermare che
Terzo quesito: Perché viene
adoperata l’espressione "sussiste nella" e non semplicemente la forma
verbale "è" ?
Risposta: L’uso di
questa espressione, che indica la piena identità della Chiesa di Cristo con
"Perciò
le stesse Chiese e Comunità separate, quantunque crediamo che hanno delle
carenze, nel mistero della salvezza non sono affatto spoglie di significato e
di peso. Infatti lo Spirito di Cristo non ricusa di
servirsi di esse come di strumenti di salvezza, il cui valore deriva dalla
stessa pienezza della grazia e della verità, che è stata affidata alla Chiesa
cattolica"12.
Quarto quesito: Perché il Concilio
Ecumenico Vaticano II attribuisce il nome di "Chiese" alle Chiese
orientali separate dalla piena comunione con
Risposta: Il
Concilio ha voluto accettare l’uso tradizionale del nome. "Siccome poi
quelle Chiese, quantunque separate, hanno veri sacramenti e soprattutto, in
forza della successione apostolica, il Sacerdozio e l’Eucaristia, per mezzo dei
quali restano ancora uniti con noi da strettissimi vincoli"13, meritano il
titolo di "Chiese particolari o locali"14, e sono chiamate Chiese
sorelle delle Chiese particolari cattoliche15.
"Perciò
per la celebrazione dell’Eucaristia del Signore in queste singole Chiese,
D’altra
parte l’universalità propria della Chiesa, governata dal Successore di Pietro e
dai Vescovi in comunione con lui, a causa della divisione dei cristiani, trova
un ostacolo per la sua piena realizzazione nella storia18.
Quinto quesito: Perché i testi del
Concilio e del Magistero successivo non attribuiscono il titolo di
"Chiesa" alle Comunità cristiane nate dalla Riforma del 16° secolo ?
Risposta: Perché,
secondo la dottrina cattolica, queste Comunità non hanno la successione
apostolica nel sacramento dell’Ordine, e perciò sono prive di un elemento
costitutivo essenziale dell’essere Chiesa. Le suddette Comunità ecclesiali,
che, specialmente a causa della mancanza del sacerdozio ministeriale, non hanno
conservato la genuina e integra sostanza del Mistero eucaristico19, non
possono, secondo la dottrina cattolica, essere chiamate "Chiese" in
senso proprio20.
Il
Sommo Pontefice Benedetto XVI, nell’Udienza concessa al sottoscritto Cardinale
Prefetto della Congregazione per
Roma, dalla Sede della
Congregazione per
William
Cardinale Levada
Prefetto
+ Angelo Amato, S.D.B.
Arcivescovo tit. di Sila
Segretario
_______________________
1 GIOVANNI XXIII, Allocuzione dell’11 ottobre 1962: "…il
Concilio…vuole trasmettere pura e integra la dottrina cattolica, senza
attenuazioni o travisamenti…Ma nelle circostanze attuali il nostro dovere è che
la dottrina cristiana nella sua interezza sia accolta da tutti con rinnovata,
serena e tranquilla adesione…E’ necessario che lo spirito cristiano, cattolico
e apostolico del mondo intero compia un balzo in avanti, che la medesima
dottrina sia conosciuta in modo più ampio e approfondito…Bisogna che questa
dottrina certa e immutabile, alla quale è dovuto
ossequio fedele, sia esplorata ed esposta nella maniera che l’epoca nostra
richiede. Altra è la sostanza del depositum
fidei, o le verità che sono contenute nella
nostra veneranda dottrina, ed altro è il modo in cui vengono
enunciate, sempre tuttavia con lo stesso senso e significato" : AAS 54
[1962] 791; 792.
2 Cf. PAOLO VI, Allocuzione del 29 settembre 1963:
AAS 55 [1963] 847-852.
3 PAOLO VI, Allocuzione
del 21 novembre 1964: AAS 56 [1964] 1009-1010 (trad. it.
in: L’Osservatore Romano, 22 novembre 1964,
3).
4 Il Concilio ha voluto esprimere l’identità della Chiesa di Cristo con
A) [In Nr. 1 (Prooemium) Schema Decret i : Act Syn III/II 296, 3-6]
"Pag. 5, lin. 3-6: Videtur etiam Ecclesiam catholicam inter illas Communiones comprehendi, quod falsum esset.
R(espondetur): Hic
tantum factum, prout ab
omnibus conspicitur, describendum
est. Postea clare affirmatur solam Ecclesiam catholicam esse veram Ecclesiam Christi" (Act Syn III/VII 12).
B) [In
Caput I in genere: Act Syn
III/II 297-301]
"4 - Expressius
dicatur unam solam esse veram Ecclesiam Christi; hanc esse Catholicam Apostolicam Romanam; omnes debere inquirere,
ut eam cognoscant et ingrediantur ad salutem obtinendam...
R(espondetur):
In toto textu sufficienter effertur, quod postulatur. Ex altera parte
non est tacendum etiam in aliis communitatibus christianis inveniri veritates revelatas et elementa ecclesialia"(
Act Syn III/VII 15). Cf. anche ibidem punto 5.
C) [In
Caput I in genere: Act Syn
III/II 296s]
"5 - Clarius
dicendum esset veram Ecclesiam esse solam Ecclesiam catholicam romanam...
R(espondetur): Textus supponit doctrinam in constitutione ‘De Ecclesia’ expositam, ut pag. 5, lin. 24-25 affirmatur" (Act Syn III/VII 15). Quindi la
commissione che doveva valutare gli emendamenti al Decreto Unitatis
redintegratio esprime con chiarezza l’identità della
Chiesa di Cristo e della Chiesa cattolica e la sua unicità, e vede questa
dottrina fondata nella Costituzione dogmatica Lumen gentium.
D) [In Nr. 2 Schema Decreti:
Act Syn III/II 297s]
"Pag. 6, lin. 1-
24: Clarius exprimatur unicitas Ecclesiae. Non sufficit inculcare, ut in textu fit, unitatem Ecclesiae.
R(espondetur): a) Ex toto
textu clare apparet identificatio Ecclesiae Christi cum Ecclesia catholica,
quamvis, ut oportet, efferantur elementa ecclesialia aliarum communitatum".
"Pag. 7, lin. 5: Ecclesia a successoribus Apostolorum cum Petri successore capite gubernata
(cf. novum
textum ad pag. 6, lin.33-34)
explicite dicitur ‘unicus Dei grex’ et lin. 13 ‘una
et unica Dei Ecclesia’
" (Act Syn
III/VII).
Le due espressioni citate sono quelle di Unitatis
redintegratio 2.5 e 3.1.
5 Cf. CONCILIO ECUMENICO VATICANO II, Cost. dogm. Lumen gentium,
8.1.
6 Cf. CONCILIO ECUMENICO VATICANO
II, Decr. Unitatis
redintegratio, 3.2; 3.4; 3.5; 4.6.
7 CONCILIO ECUMENICO VATICANO II, Cost. dogm. Lumen
gentium, 8.2.
8 Cf. CONGREGAZIONE PER
9 Cf. GIOVANNI PAOLO II, Lett.
Enc. Ut unum sint,
11.3: AAS 87 [1995-II] 928.
10 Cf. CONCILIO ECUMENICO VATICANO II, Cost. dogm. Lumen gentium,
8.2.
11 CONCILIO ECUMENICO VATICANO II, Cost. dogm. Lumen
gentium, 8.2.
12 CONCILIO ECUMENICO VATICANO II, Decr. Unitatis redintegratio
3.4.
13 CONCILIO ECUMENICO VATICANO II, Decr. Unitatis redintegratio,
15.3; cf. CONGREGAZIONE PER
14 CONCILIO ECUMENICO VATICANO II, Decr. Unitatis redintegratio,
14.1.
15 Cf. CONCILIO ECUMENICO VATICANO II, Decr. Unitatis redintegratio, 14.1; GIOVANNI PAOLO II, Lett.
Enc. Ut unum sint, 56 s : AAS 87 [1995-II] 954 s.
16 CONCILIO ECUMENICO VATICANO II, Decr. Unitatis redintegratio, 15.1.
17 Cf. CONGREGAZIONE PER
18 Cf. ibid.
19 Cf. CONCILIO ECUMENICO VATICANO II, Decr. Unitatis redintegratio, 22.3.
20 Cf. CONGREGAZIONE PER