Bibbia a fumetti - Castigat ridendo mores - da Astrologia a Vita Sociale il dizionario dei problemi dell'uomo moderno

 

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Articolo 2: LA PARTECIPAZIONE ALLA VITA SOCIALE

 

Articolo 2: LA PARTECIPAZIONE ALLA VITA SOCIALE

 

II. Il bene comune

 

 

[1905] In conformità alla natura sociale dell’uomo, il bene di ciascuno è necessariamente in rapporto con il bene comune. Questo non può essere definito che in relazione alla persona umana:

 

"Non vivete isolati, ripiegandovi su voi stessi, come se già foste confermati nella giustizia; invece riunitevi insieme, per ricercare ciò che giova al bene di tutti". ( Lettera di Barnaba )

 

[1906] Per bene comune si deve intendere «l’insieme di quelle condizioni della vita sociale che permettono ai gruppi, come ai singoli membri, di raggiungere la propria perfezione più pienamente e più speditamente» . Il bene comune interessa la vita di tutti. Esige la prudenza da parte di ciascuno e più ancora da parte di coloro che esercitano l’ufficio dell’autorità. Esso comporta tre elementi essenziali:

 

[1907] In primo luogo, esso suppone il rispetto della persona in quanto tale. In nome del bene comune, i pubblici poteri sono tenuti a rispettare i diritti fondamentali ed inalienabili della persona umana. La società ha il dovere di permettere a ciascuno dei suoi membri di realizzare la propria vocazione. In particolare, il bene comune consiste nelle condizioni d’esercizio delle libertà naturali che sono indispensabili al pieno sviluppo della vocazione umana: tali il diritto «alla possibilità di agire secondo il retto dettato della propria coscienza, alla salvaguardia della vita privata e alla giusta libertà anche in campo religioso» .

 

[1908] In secondo luogo, il bene comune richiede il benessere sociale e lo sviluppo del gruppo stesso. Lo sviluppo è la sintesi di tutti i doveri sociali. Certo, spetta all’autorità farsi arbitra, in nome del bene comune, fra i diversi interessi particolari. Essa però deve rendere accessibile a ciascuno ciò di cui ha bisogno per condurre una vita veramente umana: vitto, vestito, salute, lavoro, educazione e cultura, informazione conveniente, diritto a fondare una famiglia, ecc .

 

[1909] Il bene comune implica infine la pace, cioè la stabilità e la sicurezza di un ordine giusto. Suppone quindi che l’autorità garantisca, con mezzi onesti, la sicurezza della società e quella dei suoi membri. Esso fonda il diritto alla legittima difesa personale e collettiva.

 

[1910] Se ogni comunità umana possiede un bene comune che le consente di riconoscersi come tale, è nella comunità politica che si trova la sua realizzazione più completa. È compito dello Stato difendere e promuovere il bene comune della società civile, dei cittadini e dei corpi intermedi.

 

[1911] I legami di mutua dipendenza tra gli uomini s’intensificano. A poco a poco si estendono a tutta la terra. L’unità della famiglia umana, la quale riunisce esseri che godono di una eguale dignità naturale, implica un bene comune universale. Questo richiede una organizzazione della comunità delle nazioni capace di «provvedere ai diversi bisogni degli uomini, tanto nel campo della vita sociale, cui appartengono l’alimentazione, la salute, l’educazione..., quanto in alcune circostanze particolari che sorgono qua e là, come possono essere... la necessità di soccorrere le angustie dei profughi, o anche di aiutare gli emigrati e le loro famiglie» .

 

[1912] Il bene comune è sempre orientato verso il progresso delle persone: «Nell’ordinare le cose ci si deve adeguare all’ordine delle persone e non il contrario». Tale ordine ha come fondamento la verità, si edifica nella giustizia, è vivificato dall’amore.

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