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WOJTYLA E LA TEOLOGIA DELLA TENEREZZA


IL MESTIERE DI DIO

 

Domenico Del Rio


HEINRICH Böll, il grande romanziere tedesco, ha scritto:

 

«Nel Nuovo Testamento si nasconde una teologia della tenerezza, che agisce sempre nel senso della guarigione, con parole, con imposizioni delle mani che si potrebbero anche chiamare carezze...».

 

Emmanuel Lévinas, filosofo ebreo, rilevava questa tenerezza anche nei primi libri della Bibbia. Dio, diceva, nel linguaggio del Genesi, «aleggia», «plana» sulle acque, sul mondo, con la stessa espressione usata nel Deuteronomio per indicare il volo dell’uccello sopra il nido dei suoi piccoli. E indicava l’invocazione dell’Esodo: «Dio di tenerezza, Dio di pietà».

Papa Wojtyla ha ripercorso gli stessi concetti. Parlando in vista del Giubileo, ha contemplato e descritto questa «tenerezza di Dio». «Le mani di Dio», ha detto, «sono mani che accarezzano. Le sue mani sorreggono, stringono, danno vigore, confortano, consolano». Wojtyla, il mistico, è estasiato di fronte a questa constatazione. Wojtyla, il poeta, ha espresso una volta in versi, la meraviglia di un Dio che scende accanto all’uomo, al «nulla»:

 

«Dio venne fin qui, si fermò a un passo dal nulla,

ai nostri occhi vicinissimo».

 

Nella lettera apostolica Tertio millennio adveniente, in preparazione del Giubileo, egli ha scritto: «C’è sempre all’opera con premura materna la mano invisibile di Dio». Ancora l’immagine delle mani, le mani materne di Dio!

Oggi, la fatica di Wojtyla è di far capire che il Giubileo non sta negli aspetti di affollamento turistico. Esso è un evento spirituale che contiene, è vero, il riconoscimento dei peccati, il dolore delle colpe, la penitenza, ma è soprattutto un annuncio di misericordia, di perdono. E’ la manifestazione della tenerezza di Dio verso l’uomo.

Un apologo tratto dalle antiche storie dei monaci del deserto racconta: «Un brigante, un vecchio brigante, si sentì male, stava per morire. Si portò alla porta di un monastero. ’’Dio avrà misericordia di me’’, disse subito al monaco che era accorso a soccorrerlo. ’’Come fai ad esserne così sicuro?’’, fece il monaco. ’’Perché è il suo mestiere’’, risposte il brigante».
Ecco, il «mestiere» di Dio, il «mestiere» del Padre, è quello di avere misericordia. Dice un antico inno cristiano: «Domani la misericordia di Dio sorgerà prima del sole».

 

 

 

 

 

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