Scienza
Termine polivalente, la cui
gamma semantica va dal conoscere in generale alla conoscenza metodica più
rigorosa e sofisticata. Comunque,
in generale, per scienza si intende una conoscenza sistematica intorno a un determinato
oggetto, condotta con rigore e obiettività. Si tratta di un concetto essenzialmente
analogico in quanto sia l'obiettività sia il rigore variano da oggetto a oggetto e quindi da scienza a scienza.
Aristotele fu il primo a elaborare con esattezza una teoria della scienza,
spiegando qual è la sua natura, i suoi compiti, le sue proprietà. Per
Aristotele la scienza è essenzialmente lo studio e la spiegazione di una cosa
mediante i suoi principi (cause). «Scienza si ha quando
conosciamo la causa per la quale una cosa è e che proprio di tale cosa è causa
e che non può essere altrimenti» (Anal. post. I, 2, 71h). Donde la tradizionale definizione di scienza:
conoscenza delle cose per la loro causa, dove il termine di causa deve casere preso in tutta la sua estensione. come
causa estrinseca, efficiente e finale, e soprattutto intrinseca, formale e
materiale. Per questo, secondo Aristotele, la scienza, nel senso più stretto e
perfetto, è la scienza dimostrativa (di'oti, propter quid), la quale, premessi
alcuni princìpi, definizioni, assiomi, ne deduce le
conseguenze logiche, spiega le cose e i fenomeni attraverso le cause ed
essenze. Tuttavia Aristotele riconosce pure la legittimità, l'utilità e anche
la necessità di altre forme più imperfette di
conoscenza: la scienza dialettica, che parte da premesse probabili e anche
false e può condurre o alla dimostrazione per assurdo o alla scoperta indiretta
di princìpi veri e necessari (Top. I, 2,
S. Tommaso riprende globalmente l'epistemologia di Aristotele e se ne serve soprattutto per definire lo
statuto epistemologico della teologia.
1. DEFINIZIONE DELLA SCIENZA
Come s'è detto, scienza è un
termine polivalente e conosce vari usi. Per S. Tommaso in senso lato scienza
significa qualsiasi tipo di conoscenza intellettiva, qualsiasi
rappresentazione delle cose, operata dalla mente: «Scientia
nihil aliud est, quam descriptio rerum in anima, cum scientia esse dicatur assimilatio scientiae ad scitum»
(De Ver., q.
La scienza esige tre
elementi: un oggetto, una serie di princìpi e la
spiegazione. «Nelle dimostrazioni ci sono tre cose. Una è ciò che viene dimostrato (spiegato), ossia la conclusione (...). La
seconda sono le dignità (princìpi)
da cui procede la dimostrazione. La terza è l'oggetto (subiectum)
del quale la dimostrazione mette in luce le proprietà e gli accidenti propri» (I Anal., 15, n. 3; cfr. III Met., lect. 15, n. 390).
Ciò che conferisce unità
alla scienza è l'oggetto (subiectum), però non
l'oggetto materiale bensì quello formale. «Non la
diversità materiale degli oggetti diversifica gli
abiti, ma solo quella formale. E poiché lo scibile è l'oggetto proprio della
scienza, le scienze non si distinguono tra di loro in
base alla diversità materiale degli oggetti conosciuti (scibilium)
ma secondo la loro diversità formale» (I Anal. 41, n.
11). «Infatti esiste tra oggetto (subiectum)
e scienza il medesimo rapporto che passa tra oggetto e facoltà o abito. Ora,
oggetto proprio di una facoltà o abito è ciò che fa rientrare ogni altro
oggetto sotto quella facoltà o abito: cosi l'uomo e la pietra dicono relazione
alla vista in quanto colorati, motivo per cui il
colorato è l'oggetto proprio della vista» (I, q.
2. LE PROPRIETA’ DELLA SCIENZA
Le proprietà su cui S.
Tommaso insiste maggiormente sono la certezza,
l'universalità e la necessità. Dal punto di vista soggettivo ciò che distingue
la scienza da ogni altra forma di conoscenza (opinione, ipotesi ecc.) è la
certezza: «Ad scientiam
requiritur cognitionis certitudo» (De Ver., q.
Dal punto di vista oggettivo
la scienza tratta dell'universale e non del particolare: «Scientia
est universalium» (In II De Anima, lect. 12); «Scientia non est de
singularibus» (1 Anal., 44, n. 6). Tratta inoltre del necessario e non del contingente:
dato che contingente è ciò che accade per caso e perciò esclude sia
l'universalità, sia la certezza, sia 1'assumibilità
sotto cause ben definite: «Scientia
perficit intellectum circa
necessaria» (II‑II q.
3. DIVISIONE DELLA SCIENZA
La scienza si può dividere e
classificare in molti modi a seconda dei punti di
vista che si prendono. Se si assume come punto di
vista il fine, si divide in speculativa (teorica, dottrinale) e pratica
(operativa). Quella speculativa che ha di mira semplicemente la conoscenza, cioè la conoscenza della verità: quella pratica è volta
all'agire (la morale) oppure al fare (l'arte) (XI Met.,
lect. 7; C. G., III, c. 79; I, q.
4.
S. Tommaso si avvale del
concetto aristotelico di scienza per determinare lo statuto epistemologico
della teologia e così fa vedere che seppure in senso analogico anche la
teologia è una scienza vera e propria. Infatti essa
possiede un suo oggetto formale, la verità rivelata da Dio. Tutto quanto è
stato rivelato da Dio si rassomiglia dal punto di
vista di questa scienza, anche se non tutto viene trattato alla pari, perché al
primo posto viene lo studio di Dio e successivamente quello delle creature: «La
sacra dottrina non si occupa di Dio c delle creature nella stessa misura; ma di
Dio principalmente, delle creature invece in quanto si riferiscono a Dio, come
a principio o fine loro. E’ salva quindi l'unità della scienza teologica» (I. q.
Come la scienza anche la
teologia procede da determinati princìpi:
questi non sono i princìpi primi della ragione, ma i
dogmi, ossia i misteri fondamentali della fede. «Vi è un doppio genere di
scienze. Alcune di esse procedono da princìpi noti per naturale lume d'intelletto come
l’aritmetica e la geometria; altre che procedono da princìpi
conosciuti alla luce di una scienza superiore: per es. la prospettiva si basa
sui princìpi della geometria e la musica sui principi
dell'aritmetica. E in tal maniera la sacra dottrina è scienza, in quanto poggia
su princìpi conosciuti per lume di scienza superiore,
cioè della scienza di Dio e dei beati. Quindi, come la
musica ammette i principi che le fornisce la
matematica, così la sacra dottrina accetta i princìpi
rivelali da Dio» (I, q.
Come scienza anche la
teologia è raziocinativa, è deduttiva e,
ricava pertanto una serie di conclusioni, la cui certezza
però non è data, come nelle scienze umane, dalla evidenza dei princìpi, bensì dalla solidità della autorità dalla quale
trae i propri princìpi (i dogmi): ed è autorità
solidissima, perché è la stessa autorità di Dio che è l'autore della
rivelazione: «Argomentare per autorità è particolarmente proprio di questa
dottrina (la teologia), per il fatto che essa deriva i suoi princìpi
dalla rivelazione (...). Né ciò deroga alla dignità della sacra
dottrina, perché sebbene l'argomento d'autorità umana sia il più debole di tutti, l'argomento d'autorità fondato sulla rivelazione
divina é il più forte» (I, q.
5. IL
DONO DELLA SCIENZA
Il cristiano oltre che come
virtù acquisita col proprio sforzo, possiede la scienza anche come dono infuso
dallo Spirito Santo. Nella sua qualità di dono la scienza aiuta la mente a
discernere le cose che sono da credersi da quelle che tali non sono. «Affinché
l'intelletto umano aderisca perfettamente alla verità di fede
si richiedono due cose. Primo, che capisca i dogmi proposti:
e questo spetta al dono dell’intelletto. Secondo, che abbia su di essi un giudizio retto e sicuro, per distinguere le cose da
credere da quelle che non sono da credersi. E per questa
funzione é necessario il dono della scienza» (II‑II, q.
Anche in quanto dono la scienza
ha una duplice funzione: primariamente una funzione
speculativa, e secondariamente una funzione pratica: «II dono della scienza
in maniera primaria e principale riguarda la speculazione, e si riduce a sapere
quello che uno deve credere. E in maniera secondaria
si estende anche all'agire, nella misura in cui mediante la conoscenza delle
verità di fede e di quanto è connesso con quelle, ci lasciamo guidare nel
nostro operare» (II‑II, q.
(Vedi:
CONOSCENZA, INTELLETTO, SAPIENZA)
_____________________________________________________
Battista
Mondin.
Dizionario
enciclopedico del pensiero di S. Tommaso D'Aquino,
Edizioni
Studio Domenicano, Bologna.