IV. La penitenza interiore
[1430] Come già nei profeti,
l’appello di Gesù alla conversione e alla penitenza non riguarda anzitutto
opere esteriori, «il sacco e la cenere», i digiuni e le mortificazioni, ma la conversione del cuore, la penitenza
interiore. Senza di essa, le opere di penitenza rimangono sterili e
menzognere; la conversione interiore spinge invece all’espressione di questo
atteggiamento in segni visibili, gesti e opere di penitenza .
[1431] La penitenza interiore è un
radicale riorientamento di tutta la vita, un ritorno, una conversione a Dio con
tutto il cuore, una rottura con il peccato, un’avversione per il male, insieme
con la riprovazione nei confronti delle cattive azioni che abbiamo commesse.
Nello stesso tempo, essa comporta il desiderio e la risoluzione di cambiare
vita con la speranza della misericordia di Dio e la fiducia nell’aiuto della
sua grazia. Questa conversione del cuore è accompagnata da un dolore e da una
tristezza salutari, che i Padri hanno chiamato «animi cruciatus [afflizione
dello spirito]», «compunctio cordis [contrizione del cuore]» .
[1432] Il cuore dell’uomo è pesante
e indurito. Bisogna che Dio dia all’uomo un cuore nuovo . La conversione è
anzitutto un’opera della grazia di Dio che fa ritornare a lui i nostri cuori:
«Facci ritornare a te, Signore, e noi ritorneremo» (Lam 5,21). Dio ci dona la forza di ricominciare. È scoprendo la
grandezza dell’amore di Dio che il nostro cuore viene scosso dall’orrore e dal
peso del peccato e comincia a temere di offendere Dio con il peccato e di
essere separato da lui. Il cuore umano si converte guardando a colui che è
stato trafitto dai nostri peccati .
"Teniamo fisso lo sguardo sul sangue di Cristo, e consideriamo quanto sia
prezioso per Dio suo Padre; infatti, sparso per la nostra salvezza, offrì al
mondo intero la grazia della conversione". ( S.Clemente di Roma )
[1433] Dopo
la Pasqua, è lo Spirito Santo che convince «il mondo quanto al peccato» (Gv 16,8-9), cioè al fatto che il mondo
non ha creduto in colui che il Padre ha inviato. Ma questo stesso Spirito, che
svela il peccato, è il Consolatore che
dona al cuore dell’uomo la grazia del pentimento e della conversione .