III. La conversione dei battezzati
[1427] Gesù chiama alla
conversione. Questo appello è una componente essenziale dell’annuncio del
Regno: «Il tempo è compiuto e il Regno di Dio è ormai vicino; convertitevi e
credete al Vangelo» (Mc 1,15).
Nella predicazione della Chiesa questo invito si rivolge dapprima a quanti non
conoscono ancora Cristo e il suo Vangelo. Il Battesimo è quindi il luogo
principale della prima e fondamentale conversione. È mediante la fede nella
Buona Novella e mediante il Battesimo
che si rinuncia al male e si acquista la salvezza, cioè la remissione di
tutti i peccati e il dono della vita nuova.
[1428] Ora, l’appello di Cristo
alla conversione continua a risuonare nella vita dei cristiani. Questa seconda
conversione è un impegno
continuo per tutta la Chiesa che «comprende nel suo seno i peccatori» e che,
«santa insieme e sempre bisognosa di purificazione, incessantemente si applica
alla penitenza e al suo rinnovamento» . Questo sforzo di conversione non è
soltanto un’opera umana. È il dinamismo del «cuore contrito» (Sal 51,19) attirato e mosso dalla
grazia a rispondere all’amore
misericordioso di Dio che ci ha amati per primo .
[1429] Lo testimonia la conversione
di san Pietro dopo il triplice rinnegamento del suo Maestro. Lo sguardo
d’infinita misericordia di Gesù provoca le lacrime del pentimento (Lc 22,61) e, dopo la Risurrezione del
Signore, la triplice confessione del suo amore per lui . La seconda conversione
ha pure una dimensione comunitaria.
Ciò appare nell’appello del Signore ad un’intera Chiesa: «Ravvediti!» (Ap 2,5; Ap 2,16).
A proposito delle due
conversioni sant’Ambrogio dice che, nella Chiesa, «ci sono l’acqua e le
lacrime: l’acqua del Battesimo e le lacrime della Penitenza» .