Articolo 4: IL SACRAMENTO DELLA PENITENZA
E DELLA RICONCILIAZIONE
Introduzione
[1422] «Quelli che si accostano al
sacramento della Penitenza ricevono dalla misericordia di Dio il perdono delle
offese fatte a lui e insieme si riconciliano con
I. Come viene chiamato questo sacramento?
II. Perché un sacramento della
riconciliazione dopo il Battesimo?
III. La conversione dei battezzati
V. Le molteplici forme della penitenza
nella vita cristiana
VI. Il sacramento della Penitenza e
della Riconciliazione
VIII. Il ministro di questo sacramento
IX. Gli effetti di questo sacramento
XI. La celebrazione del sacramento della Penitenza
In
sintesi
[1485] La
sera di Pasqua, il Signore Gesù si mostrò ai suoi Apostoli
e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo; a chi rimetterete i peccati saranno
rimessi e a chi non li rimetterete, resteranno non rimessi» (Gv 20,22-23).
[1486] Il
perdono dei peccati commessi dopo il Battesimo è accordato mediante un
sacramento apposito chiamato sacramento della conversione, della confessione,
della penitenza o della riconciliazione.
[1487] Colui
che pecca ferisce l’onore di Dio e il suo amore, la propria dignità di uomo
chiamato ad essere figlio di Dio e la salute spirituale della Chiesa di cui
ogni cristiano deve essere una pietra viva.
[1488] Agli
occhi della fede, nessun male è più grave del peccato, e niente ha conseguenze
peggiori per gli stessi peccatori, per
[1489] Ritornare
alla comunione con Dio dopo averla perduta a causa del peccato, è un movimento
nato dalla grazia di Dio ricco di misericordia e sollecito per la salvezza
degli uomini. Bisogna chiedere questo dono prezioso per sé come per gli altri.
[1490] Il
cammino di ritorno a Dio, chiamato conversione e pentimento, implica un dolore
e una repulsione per i peccati commessi, e il fermo proposito di non peccare
più in avvenire. La conversione riguarda dunque il passato e il futuro; essa si
nutre della speranza nella misericordia divina.
[1491] Il
sacramento della Penitenza è costituito dall’insieme dei tre atti compiuti dal
penitente, e dall’assoluzione da parte del sacerdote. Gli atti del penitente
sono: il pentimento, la confessione o manifestazione dei peccati al sacerdote e
il proposito di compiere la soddisfazione e le opere di soddisfazione.
[1492] Il
pentimento (chiamato anche contrizione) deve essere ispirato da motivi dettati
dalla fede. Se il pentimento nasce dall’amore di carità verso Dio, lo si dice «perfetto»; se è fondato su altri motivi, lo si
chiama «imperfetto».
[1493] Colui
che vuole ottenere la riconciliazione con Dio e con
[1494] Il
confessore propone al penitente il compimento di certi atti di «soddisfazione»
o di «penitenza», al fine di riparare il danno causato dal peccato e
ristabilire gli atteggiamenti consoni al discepolo di Cristo.
[1495] Soltanto
i sacerdoti che hanno ricevuto dall’autorità della Chiesa la facoltà di
assolvere possono perdonare i peccati nel nome di Cristo.
[1496] Gli
effetti spirituali del sacramento della Penitenza sono:
1.
la
riconciliazione con Dio mediante la quale il penitente ricupera la grazia;
2. la riconciliazione con
3. la remissione della pena eterna meritata a causa dei
peccati mortali;
4. la remissione, almeno in parte, delle pene temporali,
conseguenze del peccato;
5. la pace e la serenità della coscienza, e la
consolazione spirituale;
6. l’accrescimento delle forze spirituali per il
combattimento cristiano.
[1497] La
confessione individuale e completa dei peccati gravi seguita dall’assoluzione
rimane l’unico mezzo ordinario per la riconciliazione con Dio e con
[1498] Mediante
le indulgenze i fedeli possono ottenere per se stessi, e anche per le anime del
Purgatorio, la remissione delle pene temporali, conseguenze dei peccati.