Articolo 3: LA
SACRA SCRITTURA
IV. Il Canone delle Scritture
[120] È stata la Tradizione
apostolica a far discernere alla Chiesa quali scritti dovessero essere compresi
nell’elenco dei Libri Sacri . Questo elenco completo è chiamato «Canone» delle
Scritture. Comprende per l’Antico Testamento 46 libri (45 se si considerano
Geremia e le Lamentazioni come un unico testo) e 27 per il Nuovo Testamento: Genesi, Esodo, Levitico,
Numeri, Deuteronomio, Giosuè, Giudici, Rut, i due libri di Samuele, i due libri
dei Re, i due libri delle Cronache, Esdra e Neemìa, Tobia, Giuditta, Ester, i
due libri dei Maccabei, Giobbe, i Salmi, i Proverbi, il Qoèlet (Ecclesiaste),
il Cantico dei Cantici, la Sapienza, il Siracide (Ecclesiastico), Isaia,
Geremia, le Lamentazioni, Baruc, Ezechiele, Daniele, Osea, Gioèle, Amos, Abdia,
Giona, Michea, Naum, Abacuc, Sofonìa, Aggèo, Zaccaria, Malachia per l’Antico
Testamento; i Vangeli di Matteo, di Marco, di Luca e di Giovanni, gli Atti degli
Apostoli, le Lettere di san Paolo ai Romani, la prima e la seconda ai Corinzi,
ai Gàlati, agli Efesini, ai Filippesi, ai Colossesi, la prima e la seconda ai
Tessalonicesi, la prima e la seconda a Timoteo, a Tito, a Filemone, la Lettera
agli Ebrei, la Lettera di Giacomo, la prima e la seconda Lettera di Pietro, le
tre Lettere di Giovanni, la Lettera di Giuda e l’Apocalisse per il Nuovo
Testamento.
L’Antico Testamento
[121] L’Antico Testamento è una
parte ineliminabile della Sacra Scrittura. I suoi libri sono divinamente
ispirati e conservano un valore perenne
poiché l’Antica Alleanza non è mai stata revocata.
[122] Infatti, «l’Economia
dell’Antico Testamento era soprattutto ordinata a preparare... l’avvento di
Cristo Salvatore dell’universo». I libri dell’Antico Testamento, «sebbene
contengano anche cose imperfette e temporanee», rendono testimonianza di tutta
la divina pedagogia dell’amore salvifico di Dio. Essi «esprimono un vivo senso
di Dio, una sapienza salutare per la vita dell’uomo e mirabili tesori di
preghiere»; in essi infine «è nascosto il mistero della nostra salvezza» .
[123] I cristiani venerano
l’Antico Testamento come vera Parola di Dio. La Chiesa ha sempre energicamente
respinto l’idea di rifiutare l’Antico Testamento con il pretesto che il Nuovo
l’avrebbe reso sorpassato (Marcionismo).
Il Nuovo Testamento
[124] «La Parola di Dio, che è
potenza divina per la salvezza di chiunque crede, si presenta e manifesta la
sua forza in modo eminente negli scritti del Nuovo Testamento» . Questi scritti
ci consegnano la verità definitiva della Rivelazione divina. Il loro oggetto
centrale è Gesù Cristo, il Figlio di Dio incarnato, le sue opere, i suoi
insegnamenti, la sua passione e la sua glorificazione, come pure gli inizi
della sua Chiesa sotto l’azione dello Spirito Santo .
[125] I Vangeli sono il cuore di tutte le Scritture «in quanto sono la
principale testimonianza relativa alla vita e alla dottrina del Verbo
incarnato, nostro Salvatore» .
[126] Nella formazione dei Vangeli si possono distinguere tre tappe:
1. La vita e l’insegnamento di
Gesù.
La Chiesa ritiene con fermezza che i quattro Vangeli, «di cui afferma
senza esitazione la storicità, trasmettono fedelmente quanto Gesù Figlio di
Dio, durante la sua vita tra gli uomini, effettivamente operò e insegnò per la
loro salvezza eterna, fino al giorno in cui ascese al cielo».
2. La tradizione orale.
«Gli Apostoli poi, dopo l’Ascensione del Signore, trasmisero ai loro
ascoltatori ciò che egli aveva detto e fatto, con quella più completa
intelligenza di cui essi, ammaestrati dagli eventi gloriosi di Cristo e
illuminati dalla luce dello Spirito di verità, godevano».
3. I Vangeli scritti.
«Gli autori sacri scrissero i quattro Vangeli, scegliendo alcune cose
tra le molte tramandate a voce o già per iscritto, redigendo una sintesi delle
altre o spiegandole con riguardo alla situazione delle Chiese, conservando
infine il carattere di predicazione, sempre però in modo tale da riferire su
Gesù cose vere e sincere» .
[127] Il Vangelo quadriforme
occupa nella Chiesa un posto unico; lo testimonia la venerazione di cui lo
circonda la Liturgia e la singolarissima attrattiva che in ogni tempo ha
esercitato sui santi.Non c’è dottrina che sia migliore, più preziosa e più splendida del
testo del Vangelo. Considerate e custodite [nel cuore] quanto Cristo, nostro
Signore e Maestro, ha insegnato con le sue parole e realizzato con le sue
azioni . Soprattutto sul Vangelo mi soffermo durante le mie preghiere: vi trovo
quanto è necessario alla mia povera anima. Vi scopro sempre nuove luci, sensi
reconditi e misteriosi .
L’unità dell’Antico e
del Nuovo Testamento
[128] La Chiesa, fin dai tempi
apostolici, e poi costantemente nella
sua Tradizione, ha messo in luce l’unità del piano divino nei due Testamenti
grazie alla tipologia. Questa
nelle opere di Dio dell’Antico Testamento ravvisa delle prefigurazioni di ciò
che Dio, nella pienezza dei tempi, ha compiuto nella Persona del suo Figlio
incarnato.
[129] I cristiani, quindi, leggono
l’Antico Testamento alla luce di Cristo morto e risorto. La lettura tipologica
rivela l’inesauribile contenuto dell’Antico Testamento. Non deve indurre però a
dimenticare che esso conserva il valore suo proprio di Rivelazione che lo
stesso nostro Signore ha riaffermato . Pertanto, anche il Nuovo Testamento
esige d’essere letto alla luce dell’Antico. La primitiva catechesi cristiana vi
farà costantemente ricorso . Secondo un antico detto, il Nuovo Testamento è
nascosto nell’Antico, mentre l’Antico è svelato nel Nuovo: «Novum in Vetere latet et in Novo Vetus patet» .
[130] La
tipologia esprime il dinamismo verso il compimento del piano divino, quando «Dio
sarà tutto in tutti» (1Cor 15,28).
Anche la vocazione dei patriarchi e l’Esodo dall’Egitto, per esempio, non
perdono il valore che è loro proprio nel piano divino, per il fatto di esserne,
al tempo stesso, tappe intermedie.