Articolo 2:
Il combattimento della preghiera
Introduzione
[2725] La preghiera è un dono della
grazia e da parte nostra una decisa risposta. Presuppone sempre uno sforzo. I
grandi oranti dell’Antica Alleanza prima di Cristo, come pure la Madre di Dio e
i santi con lui ce lo insegnano: la preghiera è una lotta. Contro chi? Contro
noi stessi e contro le astuzie del Tentatore che fa di tutto per distogliere
l’uomo dalla preghiera, dall’unione con il suo Dio. Si prega come si vive,
perché si vive come si prega. Se non si vuole abitualmente agire secondo lo
Spirito di Cristo, non si può nemmeno abitualmente pregare nel suo Nome. Il
«combattimento spirituale» della vita nuova del cristiano è inseparabile dal
combattimento della preghiera.
V. La preghiera dell’Ora di Gesù
[2746] Quando la sua Ora è giunta,
Gesù prega il Padre . La sua preghiera, la più lunga trasmessaci dal Vangelo,
abbraccia tutta l’Economia della creazione e della salvezza, come la sua Morte
e la sua Risurrezione. La preghiera dell’Ora di Gesù rimane sempre la sua, così
come la sua Pasqua, avvenuta «una volta per tutte», resta presente nella
Liturgia della sua Chiesa.
[2747] La tradizione cristiana a
ragione la definisce la «preghiera sacerdotale» di Gesù. È quella del nostro
Sommo Sacerdote, è inseparabile dal suo Sacrificio, dal suo «passaggio»
[pasqua] al Padre, dove egli è interamente «consacrato» al Padre .
[2748] In questa preghiera
pasquale, sacrificale, tutto è «ricapitolato» in lui: Dio e il mondo, il Verbo e la carne, la vita eterna e il tempo,
l’amore che si consegna e il peccato che lo tradisce, i discepoli presenti e
quelli che per la loro parola crederanno in lui, l’annientamento e la Gloria. È
la preghiera dell’Unità.
[2749] Gesù ha portato a pieno
compimento l’opera del Padre, e la sua preghiera, come il suo Sacrificio, si
estende fino alla consumazione dei tempi. La preghiera dell’Ora riempie gli
ultimi tempi e li porta verso la loro consumazione. Gesù, il Figlio al quale il
Padre ha dato tutto, è interamente consegnato al Padre, e, al tempo stesso, si
esprime con una libertà sovrana per il
potere che il Padre gli ha dato sopra ogni essere umano. Il Figlio, che si è
fatto Servo, è il Signore, il Pantocratore. Il nostro Sommo Sacerdote che prega
per noi è anche colui che prega in noi e il Dio che ci esaudisce.
[2750] È entrando nel santo Nome del
Signore Gesù che noi possiamo accogliere, dall’interno, la preghiera che egli
ci insegna: «Padre nostro!». La sua «preghiera sacerdotale» ispira,
dall’interno, le grandi domande del Pater: la sollecitudine per il Nome del
Padre, la passione per il suo Regno (la
Gloria), il compimento della volontà
del Padre, del suo Disegno di salvezza
e la liberazione dal male .
[2751] Infine
è in questa preghiera che Gesù ci rivela e ci dona la «conoscenza»
indissociabile del Padre e del Figlio,
che è il mistero stesso della Vita di preghiera.