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DISCORSO DI SUA SANTITÀ BENEDETTO XVI Aula della Benedizione Signori Cardinali, Con grande
gioia mi incontro con voi in questo XXV anniversario dalla fondazione, presso
Gli inizi del vostro Istituto
si collegano con un evento molto speciale: proprio il 13 Maggio L'idea di "insegnare ad
amare" accompagnò già il giovane sacerdote Karol
Wojtyla e successivamente
lo entusiasmò, quando, giovane Vescovo, affrontò i difficili momenti che
fecero seguito alla pubblicazione della profetica e sempre attuale Enciclica
del mio Predecessore Paolo VI, Il primo elemento è
che il matrimonio e la famiglia sono radicati nel nucleo più intimo della
verità sull'uomo e sul suo destino. Nella mia recente Enciclica
ho inteso sottolineare come proprio mediante l'amore
si illumini "l'immagine cristiana di Dio e anche la conseguente immagine
dell'uomo e del suo cammino" (Deus caritas est,
1). In altre parole Dio si è servito della via dell'amore per rivelare il
mistero intimo della sua vita trinitaria. Inoltre, il
rapporto stretto che esiste tra l'immagine di Dio Amore e l'amore umano ci
permette di capire che "all'immagine del Dio monoteistico corrisponde il
matrimonio monogamico. Il matrimonio basato su un amore esclusivo e
definitivo diventa l'icona del rapporto di Dio con il suo popolo e viceversa:
il modo di amare di Dio diventa la misura dell'amore umano" (ibid., 11). Questa
indicazione resta ancora in gran parte da esplorare. Ecco allora stagliarsi
il compito che l'Istituto per Studi su Matrimonio e Famiglia ha nell'insieme
delle strutture accademiche: illuminare la verità dell'amore come cammino di
pienezza in ogni forma di esistenza umana. La grande
sfida della nuova evangelizzazione, che Giovanni Paolo II ha proposto con
tanto slancio, ha bisogno di essere sostenuta con una riflessione veramente
approfondita sull'amore umano, in quanto è proprio questo amore
una via privilegiata che Dio ha scelto per rivelare se stesso all'uomo ed è
in questo amore che lo chiama a una comunione nella vita trinitaria. Quest'impostazione ci permette anche di superare una
concezione privatistica dell'amore, oggi tanto
diffusa. L'autentico amore si trasforma in una luce che guida tutta la vita
verso la sua pienezza, generando una società abitabile per l'uomo. La
comunione di vita e di amore che è il matrimonio si
configura così come un autentico bene per la società. Evitare la confusione
con altri tipi di unioni basate su un amore debole
si presenta oggi con una speciale urgenza. Solo la roccia dell'amore totale e
irrevocabile tra uomo e donna è capace di fondare la
costruzione di una società che diventi una casa per tutti gli uomini. L'importanza che il lavoro
dell'Istituto riveste nella missione della Chiesa
spiega la sua configurazione propria: infatti, Giovanni Paolo II aveva
approvato un solo Istituto in differenti sedi ripartite nei cinque
continenti, col fine di poter offrire una riflessione che mostri la ricchezza
dell'unica verità nella pluralità delle culture. Tale unità di visione nella
ricerca e nell'insegnamento, pur nella diversità dei luoghi e delle
sensibilità, rappresenta un valore che dovete custodire, sviluppando le
ricchezze radicate in ciascuna cultura. Questa caratteristica dell'Istituto
si è rivelata particolarmente adeguata allo studio di una realtà come quella
del matrimonio e della famiglia. Il vostro lavoro può manifestare in che modo
il dono della creazione vissuto nelle differenti culture sia
stato elevato a grazia di redenzione da Cristo. Per poter realizzare bene la
vostra missione come fedeli eredi del Fondatore dell'Istituto, l'amato
Giovanni Paolo II, vi invitò a guardare a Maria Santissima, |
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