Articolo 12: “Credo
la vita eterna”
II. Il Cielo
[1023] Coloro che muoiono nella
grazia e nell’amicizia di Dio e che sono perfettamente purificati, vivono per
sempre con Cristo. Sono per sempre simili a Dio, perché lo vedono «così come
egli è» (1Gv 3,2), faccia a
faccia:
"Con la nostra apostolica autorità definiamo che, per disposizione
generale di Dio, le anime di tutti i santi morti prima della passione di
Cristo... e quelle di tutti i fedeli morti dopo aver ricevuto il santo
Battesimo di Cristo, nelle quali al momento della morte non c’era o non ci sarà
nulla da purificare, oppure, se in esse ci sarà stato o ci sarà qualcosa da
purificare, quando, dopo la morte, si saranno purificate..., anche prima della
risurrezione dei loro corpi e del giudizio universale - e questo dopo
l’Ascensione del Signore e Salvatore Gesù Cristo al cielo - sono state, sono e
saranno in cielo, associate al Regno dei cieli e al Paradiso celeste con
Cristo, insieme con i santi angeli. E dopo la passione e la morte del nostro
Signore Gesù Cristo, esse hanno visto e vedono l’essenza divina in una visione
intuitiva e anche a faccia a faccia, senza la mediazione di alcuna
creatura". ( Benedetto XII )
[1024] Questa vita perfetta, questa
comunione di vita e di amore con la Santissima Trinità, con la Vergine Maria, gli
angeli e tutti i beati è chiamata «il cielo». Il cielo è il fine ultimo
dell’uomo e la realizzazione delle sue aspirazioni più profonde, lo stato di
felicità suprema e definitiva.
[1025] Vivere in cielo è «essere
con Cristo» . Gli eletti vivono «in lui», ma conservando, anzi, trovando la
loro vera identità, il loro proprio nome:
"Vita est enim esse cum
Christo; ideo ubi Christus, ibi vita, ibi regnum - La vita, infatti, è stare
con Cristo, perché dove c’è Cristo, là c’è la vita, là c’è il Regno".
( S.Ambrogio )
[1026] Con la sua morte e la sua
Risurrezione Gesù Cristo ci ha «aperto» il cielo. La vita dei beati consiste
nel pieno possesso dei frutti della Redenzione compiuta da Cristo, il quale
associa alla sua glorificazione celeste coloro che hanno creduto in lui e che
sono rimasti fedeli alla sua volontà. Il cielo è la beata comunità di tutti
coloro che sono perfettamente incorporati in lui.
[1027] Questo mistero di comunione
beata con Dio e con tutti coloro che sono in Cristo supera ogni possibilità di
comprensione e di descrizione. La Scrittura ce ne parla con immagini: vita,
luce, pace, banchetto di nozze, vino del Regno, casa del Padre, Gerusalemme
celeste, paradiso: «Quelle cose che occhio non vide, né orecchio udì, né mai
entrarono in cuore di uomo, queste ha preparato Dio per coloro che lo amano» (1Cor 2,9).
[1028] A motivo della sua
trascendenza, Dio non può essere visto quale è se non quando egli stesso apre
il suo Mistero alla contemplazione immediata dell’uomo e gliene dona la
capacità. Questa contemplazione di Dio nella sua gloria celeste è chiamata
dalla Chiesa la «la visione beatifica»:
"Questa sarà la tua gloria e la tua felicità: essere ammesso a vedere
Dio, avere l’onore di partecipare alle gioie della salvezza e della luce eterna
insieme con Cristo, il Signore tuo Dio, ... godere nel Regno dei cieli, insieme
con i giusti e gli amici di Dio, le gioie dell’immortalità raggiunta". ( S.Cipriano di Cartagine )
[1029] Nella
gloria del cielo i beati continuano a compiere con gioia la volontà di Dio in
rapporto agli altri uomini e all’intera creazione. Regnano già con Cristo; con
lui «regneranno nei secoli dei secoli» (Ap
22,5) .