Paragrafo 4: I Fedeli - Gerarchia,
Laici, Vita consacrata
Introduzione
[871] «I fedeli sono coloro che,
essendo stati incorporati a Cristo mediante il Battesimo, sono costituiti
Popolo di Dio e perciò, resi partecipi nel modo loro proprio dell’ufficio
sacerdotale, profetico e regale di Cristo, sono chiamati ad attuare, secondo la
condizione propria di ciascuno, la missione che Dio ha affidato alla Chiesa da
compiere nel mondo» .
[872] «Fra tutti i fedeli, in
forza della loro rigenerazione in Cristo, sussiste una vera uguaglianza nella
dignità e nell’agire, e per tale uguaglianza tutti cooperano all’edificazione
del Corpo di Cristo, secondo la condizione e i compiti propri di ciascuno» .
[873] Le differenze stesse che il
Signore ha voluto stabilire fra le membra del suo Corpo sono in funzione della
sua unità e della sua missione. Infatti «c’è nella Chiesa diversità di ministeri, ma unità di missione. Gli Apostoli e i loro
successori hanno avuto da Cristo l’ufficio di insegnare, santificare, reggere
in suo nome e con la sua autorità. Ma i laici, resi
partecipi dell’ufficio sacerdotale, profetico e regale di Cristo, nella
missione di tutto il Popolo di Dio assolvono compiti propri nella Chiesa e nel
mondo» . Infine dai ministri sacri e dai laici
«provengono fedeli i quali, con la professione dei consigli evangelici... sono
consacrati in modo speciale a Dio e danno incremento alla missione salvifica
della Chiesa» .
I. La costituzione gerarchica della Chiesa
In sintesi
[934] «Per
istituzione divina vi sono nella Chiesa i ministri sacri, che nel diritto sono
chiamati anche chierici; gli altri fedeli poi sono chiamati anche laici. Dagli
uni e dagli altri provengono fedeli i quali, con la professione dei consigli
evangelici... sono consacrati in modo speciale a Dio e danno incremento alla
missione salvifica della Chiesa» .
[935] Per
annunziare la fede e instaurare il suo Regno, Cristo invia i suoi Apostoli e i
loro successori. Li rende partecipi della sua missione. Da lui ricevono il
potere di agire in sua persona.
[936] Il
Signore ha fatto di san Pietro il fondamento visibile della sua Chiesa. A lui
ne ha affidato le chiavi. Il vescovo della Chiesa di Roma, successore di san
Pietro, è «capo del collegio dei vescovi, vicario di Cristo e pastore qui in
terra della Chiesa universale» .
[937] Il
Papa «è per divina istituzione rivestito di un potere supremo, pieno, immediato
e universale per il bene delle anime» .
[938] I
vescovi, costituiti per mezzo dello Spirito Santo, succedono agli Apostoli.
«Singolarmente presi, sono il principio visibile e il fondamento dell’unità
nelle loro Chiese particolari» .
[939] Aiutati
dai presbiteri, loro cooperatori, e dai diaconi, i vescovi hanno l’ufficio di
insegnare autenticamente la fede, di celebrare il culto divino, soprattutto
l’Eucaristia, e di guidare la loro Chiesa da veri pastori. È inerente al loro
ufficio anche la sollecitudine per tutte le Chiese, con il Papa e sotto di lui.
[940] I
laici, essendo proprio del loro stato che «vivano nel mondo e in mezzo agli
affari secolari, sono chiamati da Dio affinché, ripieni di spirito cristiano, a
modo di fermento esercitino nel mondo il loro apostolato» .
[941] I
laici partecipano al sacerdozio di Cristo: sempre più uniti a lui, dispiegano
la grazia del Battesimo e della Confermazione in tutte le dimensioni della vita
personale, familiare, sociale ed ecclesiale, e realizzano così la chiamata alla
santità rivolta a tutti i battezzati.
[942] Grazie
alla loro missione profetica, «i laici sono chiamati anche ad essere testimoni
di Cristo in mezzo a tutti, e cioè pure in mezzo alla società umana» .
[943] Grazie
alla loro missione regale, i laici hanno il potere di vincere in se stessi e
nel mondo il regno del peccato con l’abnegazione di sé e la santità della loro
vita .
[944] La
vita consacrata a Dio si caratterizza mediante la professione pubblica dei
consigli evangelici di povertà, castità e obbedienza in uno stato di vita
stabile riconosciuto dalla Chiesa.
[945] Consegnato
a Dio sommamente amato, colui che era già stato destinato a lui dal Battesimo,
si trova, nello stato di vita consacrata, più intimamente votato al servizio
divino e dedito al bene di tutta