Articolo 3:
Introduzione
[2030] È nella Chiesa, in comunione
con tutti i battezzati, che il cristiano realizza la propria vocazione. Dalla
Chiesa accoglie
[2031] La vita morale è un culto spirituale. Noi offriamo i nostri «corpi
come sacrificio vivente, santo e gradito a Dio» (Rm 12,1), in seno al Corpo di Cristo, che noi formiamo, e in
comunione con l’offerta della sua Eucaristia. Nella Liturgia e nella
celebrazione dei sacramenti, preghiera ed insegnamento si uniscono
alla grazia di Cristo, per illuminare e nutrire l’agire cristiano. Come
l’insieme della vita cristiana, la vita morale trova
la propria fonte e il proprio culmine nel sacrificio eucaristico.
I. Vita morale e Magistero della Chiesa
III. Vita morale e testimonianza missionaria
In sintesi
[2047] La
vita morale è un culto spirituale. L’agire cristiano trova il proprio
nutrimento nella Liturgia e nella celebrazione dei sacramenti.
[2048] I
precetti della Chiesa riguardano la vita morale e cristiana, che è sempre unita
alla Liturgia, della quale si nutre.
[2049] Il
Magistero dei pastori della Chiesa in materia morale ordinariamente si esercita
nella catechesi e nella predicazione, sulla base del Decalogo, il quale enuncia
i principi della vita morale validi per tutti gli uomini.
[2050] Il
romano pontefice e i vescovi, quali maestri autentici, predicano al Popolo di
Dio la fede che deve essere creduta e applicata nei costumi. È anche di loro
competenza pronunciarsi sulle questioni morali che hanno attinenza con la legge
naturale e la ragione.
[2051] L’infallibilità
del Magistero dei pastori si estende a tutti gli elementi di dottrina, ivi
compresa la morale, senza i quali le verità salvifiche della fede non possono
essere custodite, esposte o osservate