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CAPITOLO PRIMO: IO CREDO IN DIO PADRE

CAPITOLO PRIMO: IO CREDO IN DIO PADRE

 

Paragrafo 2: IL PADRE

 

INTRODUZIONE

 

[198]   La nostra professione di fede incomincia con Dio, perché Dio è «il primo e l’ultimo» (Is 44,6), il Principio e la Fine di tutto. Il Credo incomincia con Dio Padre, perché il Padre è la prima Persona divina della Santissima Trinità; il nostro Simbolo incomincia con la creazione del cielo e della terra, perché la creazione è l’inizio e il fondamento di tutte le opere di Dio.

 

I. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo

 

[232]   I cristiani vengono battezzati «nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo» (Mt 28,19). Prima rispondono «Io credo» alla triplice domanda con cui ad essi si chiede di confessare la loro fede nel Padre, nel Figlio e nello Spirito: «Fides omnium christianorum in Trinitate consistit La fede di tutti i cristiani si fonda sulla Trinità» .

 

[233]   I cristiani sono battezzati «nel nome» - e non «nei nomi» - del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo;  infatti non vi è che un solo Dio, il Padre onnipotente e il Figlio suo unigenito e lo Spirito Santo: la Santissima Trinità.

 

[234]   Il mistero della Santissima Trinità è il mistero centrale della fede e della vita cristiana. È il mistero di Dio in se stesso. È quindi la sorgente di tutti gli altri misteri della fede; è la luce che li illumina. È l’insegnamento più fondamentale ed essenziale nella «gerarchia delle verità» di fede . «Tutta la storia della salvezza è la storia del rivelarsi del Dio vero e unico: Padre, Figlio e Spirito Santo, il quale riconcilia e unisce a sé coloro che sono separati dal peccato» .

 

[235]   In questo paragrafo, si esporrà in breve in qual modo è stato rivelato il mistero della Beata Trinità (I), come la Chiesa ha formulato la dottrina della fede in questo mistero (II), e infine, come, attraverso le missioni divine del Figlio e dello Spirito Santo, Dio Padre realizza il suo «benevolo disegno» di creazione, redenzione e santificazione (III).

 

[236]   I Padri della Chiesa fanno una distinzione tra la «Theologia» e l’«Oikonomia», designando con il primo termine il mistero della vita intima del Dio-Trinità, e con il secondo tutte le opere di Dio, con le quali egli si rivela e comunica la sua vita. Attraverso l’ «Oikonomia» ci è rivelata la «Theologia»; ma, inversamente, è la «Theologia» che illumina tutta l’ «Oikonomia». Le opere di Dio rivelano chi egli è in se stesso; e, inversamente, il mistero del suo Essere intimo illumina l’intelligenza di tutte le sue opere. Avviene così, analogicamente, tra le persone umane. La persona si mostra attraverso le sue azioni, e, quanto più conosciamo una persona, tanto più comprendiamo le sue azioni.

 

[237]   La Trinità è un mistero della fede in senso stretto, uno dei «misteri nascosti in Dio, che non possono essere conosciuti se non sono divinamente rivelati» . Indubbiamente Dio ha lasciato tracce del suo essere trinitario nell’opera della creazione e nella sua Rivelazione lungo il corso dell’Antico Testamento. Ma l’intimità del suo Essere come Trinità Santa costituisce un mistero inaccessibile alla sola ragione, come pure alla fede d’Israele, prima dell’Incarnazione del Figlio di Dio e dell’invio dello Spirito Santo.

 

 

 

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