Bibbia a fumetti - Castigat ridendo mores - da Astrologia a Vita Sociale il dizionario dei problemi dell'uomo moderno

 

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Paragrafo 6: L’UOMO

Paragrafo 6: L’UOMO

 

Introduzione

 

[355]   «Dio creò l’uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò; maschio e femmina li creò» (Gen 1,27). L’uomo, nella creazione, occupa un posto unico: egli è «a immagine di Dio» (I); nella sua natura unisce il mondo spirituale e il mondo materiale (II); è creato «maschio e femmina» (III); Dio l’ha stabilito nella sua amicizia (IV).

 

IV. L’uomo nel Paradiso

 

[374]  Il primo uomo non solo è stato creato buono, ma è stato anche costituito in una tale amicizia con il suo Creatore e in una tale armonia con se stesso e con la creazione, che saranno superate soltanto dalla gloria della nuova creazione in Cristo.

 

[375]   La Chiesa, interpretando autenticamente il simbolismo del linguaggio biblico alla luce del Nuovo Testamento e della Tradizione, insegna che i nostri progenitori Adamo ed Eva sono stati costituiti in uno stato «di santità e di giustizia originali» . La grazia della santità originale era una «partecipazione alla vita divina» .

 

[376]   Tutte le dimensioni della vita dell’uomo erano potenziate dall’irradiamento di questa grazia. Finché fosse rimasto nell’intimità divina, l’uomo non avrebbe dovuto né morire,  né soffrire . L’armonia interiore della persona umana, l’armonia tra l’uomo e la donna,  infine l’armonia tra la prima coppia e tutta la creazione costituiva la condizione detta «giustizia originale».

 

[377]   Il «dominio» del mondo che Dio, fin dagli inizi, aveva concesso all’uomo, si realizzava innanzi tutto nell’uomo stesso come padronanza di sé. L’uomo era integro e ordinato in tutto il suo essere, perché libero dalla triplice concupiscenza  che lo rende schiavo dei piaceri dei sensi, della cupidigia dei beni terreni e dell’affermazione di sé contro gli imperativi della ragione.

 

[378]   Il segno della familiarità dell’uomo con Dio è il fatto che Dio lo colloca nel giardino,  dove egli vive «per coltivarlo e custodirlo» (Gen 2,15): il lavoro non è una fatica penosa,  ma la collaborazione dell’uomo e della donna con Dio nel portare a perfezione la creazione visibile.

 

[379]   Per il peccato dei nostri progenitori andrà perduta tutta l’armonia della giustizia originale che Dio, nel suo disegno, aveva previsto per l’uomo.

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