Articolo 8: L’OTTAVO COMANDAMENTO
Introduzione
Non pronunciare falsa testimonianza contro il tuo
prossimo (Es 20,16).
Fu detto agli antichi: Non spergiurare, ma adempi con il
Signore i tuoi giuramenti (Mt 5,33).
[2464] L’ottavo
comandamento proibisce di falsare la verità nelle relazioni con gli altri.
Questa norma morale deriva dalla vocazione del popolo santo ad essere testimone
del suo Dio il quale è e vuole la verità. Le offese
alla verità esprimono, con parole o azioni, un rifiuto ad impegnarsi nella
rettitudine morale: sono profonde infedeltà a Dio e, in tal senso, scalzano le
basi dell’Alleanza.
II. «Rendere testimonianza alla verità»
V. L’uso dei mezzi di comunicazione sociale
VI. Verità, bellezza e arte sacra
In sintesi
[2504] «Non
pronunciare falsa testimonianza contro il tuo prossimo» (Es
20,16). I discepoli di Cristo hanno rivestito «l’uomo nuovo, creato secondo Dio
nella giustizia e nella santità vera» (Ef 4,24).
[2505] La
verità o veracità è la virtù che consiste nel mostrarsi veri nelle proprie
azioni e nell’esprimere il vero nelle proprie parole, rifuggendo dalla
doppiezza, dalla simulazione e dall’ipocrisia.
[2506] Il
cristiano non deve vergognarsi «della testimonianza da rendere al Signore» (2Tm
1,8) in atti e parole. Il martirio è la suprema testimonianza resa alla verità
della fede.
[2507] Il
rispetto della reputazione e dell’onore delle persone proibisce ogni
atteggiamento o parola di maldicenza o di calunnia.
[2508] La
menzogna consiste nel dire il falso con l’intenzione di ingannare il prossimo.
[2509] Una colpa commessa contro la verità esige
riparazione.
[2510] La
«regola d’oro» aiuta a discernere, nelle situazioni concrete, se sia o non sia
opportuno palesare la verità a chi la domanda.
[2511] «Il
sigillo sacramentale è inviolabile» . I segreti professionali vanno serbati. Le
confidenze pregiudizievoli per altri non devono essere divulgate.
[2512] La
società ha diritto a un’informazione fondata sulla verità, sulla libertà, sulla
giustizia. È opportuno imporsi moderazione e disciplina nell’uso dei mezzi di
comunicazione sociale.
[2513] Le
belle arti, ma soprattutto l’arte sacra, «per loro natura, hanno relazione con
l’infinita bellezza divina, che deve essere in qualche modo espressa dalle
opere dell’uomo, e sono tanto più orientate a Dio e all’incremento della sua
lode e della sua gloria, in quanto nessun altro fine è loro assegnato se non di
contribuire quanto più efficacemente possibile... a indirizzare pienamente le
menti degli uomini a Dio».