Articolo 5: IL QUINTO COMANDAMENTO
Introduzione
Non uccidere (Es 20,13).
Avete
inteso che fu detto agli antichi: Non uccidere; chi
avrà ucciso sarà sottoposto a giudizio. Ma io vi dico:
chiunque si adira con il proprio fratello, sarà sottoposto a giudizio (Mt 5,21-22).
[2258] «La
vita umana è sacra perché, fin dal suo inizio, comporta l’azione creatrice di
Dio e rimane per sempre in una relazione speciale con il Creatore, suo unico fine.
Solo Dio è il Signore della vita dal suo inizio alla sua fine: nessuno, in
nessuna circostanza, può rivendicare a sé il diritto di distruggere
direttamente un essere umano innocente» .
I. Il rispetto della vita umana
II. Il rispetto della dignità delle persone
In sintesi
[2318] Dio «ha
in mano l’anima di ogni vivente e il soffio di ogni carne umana» (Gb 12,10).
[2319] Ogni
vita umana, dal momento del concepimento fino alla morte, è sacra, perché la
persona umana è stata voluta per se stessa ad immagine e somiglianza del Dio
vivente e santo.
[2320]
L’uccisione di un essere umano è gravemente contraria alla dignità della
persona e alla santità del Creatore.
[2321] La
proibizione dell’omicidio non abroga il diritto di togliere, ad un ingiusto
aggressore, la possibilità di nuocere. La legittima difesa è un dovere grave
per chi ha la responsabilità della vita altrui o del bene comune.
[2322] Fin dal
concepimento il bambino ha diritto alla vita. L’aborto diretto, cioè voluto come un fine o come un mezzo, è una pratica
«vergognosa», gravemente contraria alla legge morale. La Chiesa condanna
con una pena canonica di scomunica questo delitto contro la vita umana.
[2323] Dal
momento che deve essere trattato come una persona fin dal concepimento,
l’embrione deve essere difeso nella sua integrità, curato e guarito come ogni
altro essere umano.
[2324]
L’eutanasia volontaria, qualunque ne siano le forme e i motivi, costituisce un
omicidio. È gravemente contraria alla dignità della persona umana e al rispetto
del Dio vivente, suo Creatore.
[2325] Il
suicidio è gravemente contrario alla giustizia, alla speranza e alla carità. È
proibito dal quinto comandamento.
[2326] Lo
scandalo costituisce una colpa grave quando chi lo provoca con azione o con
omissione deliberatamente spinge altri a peccare.
[2327] Si deve
fare tutto ciò che è ragionevolmente possibile per evitare la guerra, dati i
mali e le ingiustizie di cui è causa. La Chiesa prega: «Dalla fame, dalla peste
e dalla guerra liberaci, Signore».
[2328] La
Chiesa e la ragione umana dichiarano la permanente validità della legge morale
durante i conflitti armati. Le pratiche contrarie al diritto delle genti e ai
suoi principi universali, deliberatamente messe in atto, sono dei crimini.
[2329] «La
corsa agli armamenti è una delle piaghe più gravi dell’umanità e danneggia in
modo intollerabile i poveri» .
[2330] «Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati
figli di Dio» (Mt 5,9).