Bibbia a fumetti - Castigat ridendo mores - da Astrologia a Vita Sociale il dizionario dei problemi dell'uomo moderno

 

Torna all'indice

EDUCAZIONE ALLA LIBERTA’

 

EDUCAZIONE ALLA LIBERTA’

 

La mamma è l’archetipo della conoscenza per ogni persona che nasce da grembo di donna. Archetipo significa la prima impressione segnata sulla cera molle del nascituro, destinata a diventare nel bambino l’unità di misura per ogni altra conoscenza. Non servono altre parole per qualificare l’importanza del contatto che si stabilisce tra madre e figlio a partire dal tempo della gestazione. Parliamo della conoscenza che nasce dal vissuto non di quella di tipo astratto che si impara a scuola e non è sempre capace di segnare la vita del bambino nella gestione di se stesso a confronto con le esigenze più elementari del vivere quali il valore delle persone, delle cose e degli accadimenti, quanto convenga spendere di fatica e di pazienza di fronte alla realtà, il valore della libertà, del rischio e della responsabilità.

 

Si dice che la mamma dà alla luce il figlio. L’espressione è pregnante, non significa il semplice trasferimento della creatura da un ambiente semibuio ad un altro meglio illuminato, ma la sua destinazione alla luce della conoscenza capace di dare la felicità. La creatura che nasce, sebbene non ancora consapevole, porta in sé la necessità della luce impressa nella sua struttura genetica. Per questo nelle imprese che segnano la vita dei primi anni il bambino cerca l’approvazione della mamma, anche le ribellioni adolescenziali manifestano il bisogno di quella approvazione.

 

Il ruolo del papà accanto alla mamma è quello di professare grande rispetto e finezza verso di lei. “Prometto di esserti fedele sempre…e di amarti e onorarti tutti i giorni della mia vita”. E’ quanto le aveva detto davanti all’altare. Questa finezza di attenzione del marito è orientata verso due obiettivi, il primo è di dare serenità alla moglie, la quale tende a protendersi in maniera ansiosa sulla creatura che ha partorito, il secondo, subordinato al primo, è di tenere bene per il figlio quella prima impronta che ha ricevuto dal lungo contatto con mamma e gli serve per tracciare le coordinate necessarie per ogni ulteriore conoscenza. Il ruolo del papà è dunque di crescere in quella finezza verso la moglie, che non può essere improvvisata, gli chiede di non portare a casa le preoccupazioni derivanti dal suo lavoro né di cercare in esse un alibi per lasciare la famiglia sulle spalle della moglie.

 

Il bambino è egocentrico per nascita, si ritiene unico e diverso da tutti. Questa convinzione, che nel piccolo è presuntuosa e fragile, non va scoraggiata, ma orientata alla crescita. Ogni persona che viene alla luce pur essendo solo una variazione dell’unico tema dato nella creazione è davvero unica, perché è donata a se stessa, si appartiene e avverte il compito di portare a maturazione la cosa. Il compito di educare consiste dunque nel far maturare la consapevolezza della unicità. Questa consapevolezza viene messa in crisi nel bambino quando, al confronto con gli altri, si accorge di non essere sempre vincente nella competizione. Di solito il primogenito è il più esposto a scoraggiarsi e a smarrire la fiducia nelle sue possibilità.

 

Il ruolo del bambino che cresce gli impegna a fondo le forze in analogia all’apprendimento del camminare e del parlare. Tocca a lui trovare la concentrazione per capire che ha da coltivare in sé la consapevolezza della sua unicità partendo da non meno chiara consapevolezza di essere pari agli altri né migliore né peggiore e che tutto quello di cui dispone, a partire dalla sua stessa esistenza, gli è donato gratuitamente. La svolta decisiva e vincente si realizza quando si accorge che gli altri non sono concorrenti o avversari, ma persone che realizzano in sé quanto manca a lui. Conoscere le persone imparando a distinguerle per la loro unicità vuol dire maturare nella conoscenza di sé e nella comprensione della propria unicità.

 

Coloro che vegliano sulla crescita del figlio possono solo dargli indicazioni dall’esterno suggerendogli dove orientare l’attenzione, incoraggiandolo quando è in difficoltà, lodandolo quando mette a segno un successo, ma non possono sostituirsi a lui né costringerlo contro la sua volontà.

<<  <   16   17   18   19   20   >  >>

amicizia
bellezza
cuore
desiderio
emozione
felicita
gioia
intelligenza
lavoro
matrimonio
natura
oroscopo
persona
ragione
solidarieta
tenerezza
umorismo
virtu
zibaldone