Bibbia a fumetti - Castigat ridendo mores - da Astrologia a Vita Sociale il dizionario dei problemi dell'uomo moderno

 

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LIBERTA’

 

LIBERTA’

 

         Là dove non è possibile addentrarsi oltre la bocca della sorgente conviene raccogliere un sorso d’acqua fresca nel cavo della mano ed assaggiarla. Si potrà conoscere qualche cosa di quanto è celato tra le pietre nelle viscere della terra.

         La quercia con tutte le sue radici, il tronco, i rami e le fronde, che ne costituiscono l’orgoglio, è chiusa e, parrebbe, compressa nella ghianda. Da essa, affossata nel terriccio, si libererà l’albero bello e forte signore della foresta.

 

         Seguiremo il percorso delle due metafore per tentare un avvicinamento al centro del cuore umano e, se possibile, conoscere la natura della libertà che ne costituisce il respiro.

 

         L’amore esce dal cuore in qualità e misura non riducibili ai parametri della logica. Innamorarsi e donarsi gratuitamente nell’amore sono esperienze che non si trovano nel catalogo delle operazioni razionali. Per questo si dice che la loro natura è misteriosa. La qualifica non è certo negativa semmai evidenzia la ricchezza dell’amore. Anche la malvagità, che pure emana dal cuore umano come da sorgente, per sua natura costituisce mistero, il mysterium iniquitatis, come lo definisce S. Paolo. L’irrazionalità delle azioni malvagie e la loro stupidità oltrepassano i confini della logica ed è inutile, anzi dannoso, tentarne la riduzione a spiegazioni razionali.

 

          Se l’acqua che esce dalla sorgente contiene in sé qualche cosa di misterioso a maggior ragione la sorgente nasconderà il mistero della sua natura. La libertà dunque, che si manifesta nell’amore, dono gratuito di sé, e nella malvagità, priva della sua ragion d’essere, fa vedere la qualità misteriosa del cuore umano. Il mistero scoraggia i pusillanimi, gli indecisi, le persone di poco valore, ma stuzzica la persone d’animo appassionato.

 

          Se non mi è dato di conoscere con esattezza la configurazione del mio cuore e i suoi intimi meccanismi posso imparare come si coltiva e acquisire la pazienza di attenderne i tempi di crescita. L’avventura è appassionante e rischiosa, chiede la vigilanza esigita da un fuoco acceso. Conviene consegnarsi allo Spirito Santo, Signore del fuoco divino, e domandare la grazia di incontrare un amico vero capace di aiutarti a riordinare l’anima ogni volta che entri in confusione e a tenerti per una mano quando vacilli.

 

          Il compito che tocca a ciascuna persona è pertanto di coltivare il cuore assicurandogli il nutrimento adatto e prestandogli le cure necessarie in analogia a quanto si legge nel Vangelo: ”il regno di Dio è come un uomo che getta il seme nella terra: dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce; come, egli stesso non lo sa.” (Marco 4, 26 s). A questo modo si libera la ghianda, la quale emette fragilissime radici e germogli, esce dalla terra e, raggiunta dal sole e dalla pioggia, si libera dando fuori tutto quello che teneva celato in sé.

 

         L’esperienza della libertà all’alba dell’adolescenza può dividere il cuore del ragazzo tra il timore suscitato dai primi assaggi della consapevolezza di sé e della conseguente responsabilità, l’incombere dei modelli proposti dalla cultura dominante, l’insicurezza indotta da adulti ansiosi e preoccupati – i genitori? – la presunzione tipicamente giovanile di sapere già tutto e di volersi misurare in imprese al limite della temerità con buona dose di incoscienza. A poco valgono le parole, alla fine l’unica maestra capace di convincere sembra essere l’esperienza, dalla quale il soggetto può uscire temprato e capace di percorrere la sua strada, talora vinto e avvilito, le più volte spoetizzato e cinico, oppure omologato al gregge dominante.

 

 

 

 

 

 

 

 

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